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Il Gioco Di Casper
Il Gioco Di Casper

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Il Gioco Di Casper

Язык: Итальянский
Год издания: 2020
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“Ha ventisei anni e una bambina di due,” disse il signor Parker. “Dentro e fuori dal programma da otto mesi.”

“Di cosa si faceva?”

“Metanfetamina ed eroina.”

“Dannazione.”

“Sua figlia era in astinenza da eroina quand’è nata,” disse il signor Parker. “Sono stati due mesi difficili per la piccola.”

“Da quanto…” Bell lesse il nome sul documento, “Lolly Cross è pulita stavolta?”

“Soltanto sei settimane. Se ci ricade, perderà sua figlia.”

“Dove vive ora?

“McKenzie Home per donne maltrattate.”

“Il suo ex la picchiava?”

“No. Il padre del bambino sta scontando trent’anni a Sing-Sing. Stava lavorando per strada quando è stata circondata da dei teppisti. L’hanno mandata all’ospedale. Dopo, è venuta da noi a chiedere aiuto.”

“Se la assegno a un progetto,” disse Bell, “qual è la sua probabilità di successo?”

“Cinquanta e cinquanta. La sua bambina che inizia a capire le cose è una forte motivazione, ma sa come sono i drogati; qualcuno offre loro una dose gratis, e sono spacciati.”

Bell indicò gli altri documenti. “Ne hai altre, coetanee con un bambino?”

“Sì, sono la maggior parte.”

“E se mettessimo insieme due madri, fornissimo assistenza ai bambini, e le facessimo lavorare su un progetto condiviso?”

Il signor Parker cercò tra i documenti. “Non saprei. Non abbiamo mai fatto una cosa del genere.”

“Se fossero d’accordo, faro loro fare le unghie per mezza giornata, poi un turno da cameriere.”

“Qui?” Il signor Parker si guardò intorno, dove altri uomini erano entrati per iniziare a bere.

“No. Al bancone. Possono guadagnare diciotto l’ora, più le mance.”

Il signor Parkersi appoggiò allo schienale della sedia e incrociò le braccia. Dopo un momento, disse, “Se le tiene impregnate e sanno che i figli sono al sicuro, e avessero delle probabilità di successo nel progetto, potrebbe funzionare.”

“Presto finiremo il nostro quinto progetto,” disse Bell, “e i primi quattro hanno ancora ottimi risultati. Due di queste donne studiano per ottenere una laurea mentre lavorano part-time.”

“Lo so. Continuiamo a tenerle d’occhio con frequenti visite e supporto morale.”

“È un peccato che debbano toccare il fondo di esperienze traumatiche per chiedere aiuto, ma finché non ci sbattono la testa, non sono davvero pronte a cambiare le proprie abitudini.”

Il signor Parker scelse uno degli altri documenti. “Dia un’occhiata a questa da affiancare alla signorina Cross.”

Bell lesse il documento. “Santo cielo! Come ha superato tutto questo?”

“Sono entrambe fatta di una materia più forte di quella di cui sono fatto io. È fatale solo quella debolezza per la droga o l’alcool.”

“Si conoscono?”

“Non penso che si siano mai incontrate.”

“Okay, organizzi un incontro con me, Leticia, le due madri e i loro figli qui al bar per pranzo, domani.”

“Bene,” disse il signor Parker. “Vuole che sia presente anch’io?”

“Soltanto per fare le presentazioni,” disse Bell. “Penso di poterle valutare meglio se non si sentono sotto pressione.”

* * * * *

“Quanti giocatori stasera?” chiese Gigi quando si avvicinò al tavolo di Bell.

Bell guardò l’orologio. “Diciotto. Ci stai?”

“Sì.”

“Allora sono diciannovemila dollari.”

“Bene. Mi sento fortunata stasera,” disse Gigi.

Nadia portò un Tequila Sunrise per Gigi e una Dr. Pepper fresca per Bell.

Bell bevette la bibita, poi mandò a Leticia il messaggio di portare le buste.

“Quando conoscerò il Ringmaster?” chiese Gigi.

“Perché? Così puoi avere informazioni di prima mano?”

“Sono scioccata. Scioccata. Pensi che farei qualcosa di così subdolo?”

Bell sorrise.

“Voglio solo sapere che aspetto ha. È un vecchio burbero?”

“Non è vecchio, e non è burbero.”

“È più giovane di me?” chiese.

“Uhm, sì, penso di sì.”

“Dev’essere un cervellone. È bello?”

Bell annuì.

“Giovane e intelligente, proprio quello di cui ho bisogno. Ricco?”

Lui agitò una mano nell’aria.

“Ehi, ragazzi.” Wendy si sedette accanto a Bell. “Quanto vincerò stasera?”

“Diciannovemila,” disse Gigi.

“Bella cifra.”

“Il Ringmaster è giovane, intelligente, e forse ricco,” disse Gigi.

“Hm, proprio il mio tipo,” disse Wendy.

“Tutti sono il tuo tipo.”

“No, solo quelli ricchi.”

Nadia portò un drink a Wendy. “Ho ucciso questo pavone solo per lei.”

Wendy assaggiò il drink. “Perfetto.” Dette a Nadia venti dollari, più dieci di mancia.

“Oh, grazie, Wendy. Potrei andare all’università il prossimo autunno, dopotutto.” Sorrise e se ne andò per prendersi cura di un altro cliente assetato.

“Spero che vada all’università,” disse Wendy.

“Sì, e che se ne vada da questa topaia,” disse Gigi.

“A me piace questa topaia,” disse Bell.

“Ecco a te, capo.” Leticia porse a Bell un fascio di buste. “Devo andare.”

“Rimanga almeno per un drink,” disse Gigi. “Può vedermi vincere.”

“Senza offesa, ma piuttosto preferirei mangiare un rasoio arrugginito.”

“Ha, se questo è il meglio che riesce a farei, allora non mi offendo assolutamente.”

“Quando mi sono svegliata questa mattina,” disse Leticia, “non avevo intenzione di diventare fantastica, ma è successo.” Si chinò per baciare Bell su una guancia. “Ci vediamo a colazione?”

“Certo, piccola. Ti amo.”

“Questa è bella,” disse Wendy dopo che Leticia se ne fu andata. “Me la ricorderò.”

“Ehi, sono le nove,” disse Gigi.

“Bene, ragazze,” disse Bell. “Giochiamo.”

Wendy e Gigi lo seguirono al tavolo sul retro, dove distribuì le buste, poi corse dagli altri giocatori.

Dopo venti minuti, Blinker venne a sedersi vicino a Bell. “Deve essere difficile stasera.”

“Non penso che sia difficile, ma nessuno ha indovinato ancora.”

“Eccone uno,” disse Blinker.

“Uno scuolabus?”

“No, Willie,” disse Bell. “Mi spiace.”

“Maledizione. Gigi e Wendysi stanno ancora scervellando sul puzzle.”

“Spero che non si facciano male,” disse Bell. “Ecco che arriva Blake.”

“È un aeroplano.”

“No, mi spiace, Blake,” disse Bell.

“Questo è il più difficile che abbiamo avuto,”disse Blake.

“Forse il Ringmaster lo ha fatto troppo difficile,” disse Willie. “Che succede se nessuno indovina?”

“Il Ringmasterprende l’intero piatto,” disse Bell.

“Ecco che arriva Gigi,” disse Willie. “Forse ce l’ha fatta.”

“È un pompelmo affettato,” disse Gigi.

“No,” disse Bell. “Neppure lontanamente.”

Wendy corse al tavolo. “Un boomerang.”

“Sì!” disse Bell. “Congratulazioni.”

“Evvai! Diciannovemila dollari,” disse Wendy.

“Vado a prenderti i soldi,” disse Blinker.

“Come può essere un boomerang?” disse Gigi.

“Ecco,” disse Bell. “Te lo faccio vedere.” Prese quattro fogli di carta da sotto il computer.



“Inizia così. Ed ecco il successivo.”

Tutti si avvicinarono per vedere l’immagine.



“E così.”



“E infine così.”



“Certo,” disse Wendy, “ecco il mio boomerang.”

“Lo ha visto così nella sua testa?” disse Willie.

Wendy annuì.

“Stupefacente.”

“Neppure tra dieci milioni di anni,” disse Gigi, “sarei riuscita a capirlo.”

Blinker mise un sacchetto di soldi sul tavolo.

Wendy sfogliò le banconote. “Questo è il modo più semplice di guadagnare diciannove mila dollari che mi sia mai capitato.”

“Mettili fuori vista,” disse Bell. “Hai un posto sicuro dove metterli? Sono troppi soldi per essere portati in giro per strada.”

“In verità,” disse Wendy, “posso metterli nel tuo posto sicuro per stanotte?”

“Certo.”

“Poi domani me ne prenderò cura io, dopo essermi iscritta al prossimo gioco.”

“Bella pensata,” disse Gigi. “Ora possiamo metterci al lavoro?”

Capitolo Otto

IlMystic Café and Coffee House a Broadway, vicino a Wall Street, era pieno all’ora di pranzo. I tre piani con balconi e atrio al centro con ascensore perclienti, turisti e impiegati, così come per i dirigenti che intrattenevano la propria clientela.


Mystic Café and Coffee House


Ottantacinque dipendenti correvano tra la cucina nel seminterrato e i 150 tavoli dei tre piani ristorante usando un ascensore di servizio sul retro.

Il maîtreaveva prenotato un grande tavolo per Bell al terzo piano, vicino al balcone che si affacciava sull’atrio, con le sue palme alte sette metri e torreggianti bambù che circondavano una fontana di marmo. L’acqua proveniva da un’apertura nel soffitto, faceva tre salti tra gli alberi, e colpiva una struttura in acciaio a forma di piramide con i lati curvi, che impediva all’acqua di fuoriuscire dalla fontana. Una parete di vetro sotto le ringhiere la rendeva sicura per i bambini mentre forniva loro un a bellissima visuale.

“Quanti anni hanno i tuoi figli?” chiese Leticia mentre tagliava il suo pollo fritto.

“Mia figlia ha due annie mezzo,” rispose Lolly Cross. “Questo barbecuedi mano è buonissimo.” Porse una forchettata di patate schiacciate e salsa gravy a sua figlia.

“Joey ha compiuto due anni il mese scorso,” disse l’altra donna.

Leticia guardò il suo blocco degli appunti vicino al suo piatto. “Bell, dammi la tua penna.”

Lui gliela porse.

“Devo scrivere o non mi ricorderò niente,” disse Leticia.

“Io sono tremenda con i nomi,” disse Lolly.

“Il tuo nome è ‘Lolly Cross,’” disse Leticia, “giusto?”

“Sì. E lei è ‘Lyrica.’”

La bimba guardò sua madre quando sentì il proprio nome.

“È un bel nome,” disse l’altra donna. “Io mi chiamo ‘Anastasia Polanski,’ o semplicemente ‘Ana.’” Guardò Bell. “E lei si chiama‘Bell,’ lei ‘Leticia,’ e lei ‘Lolly.’ Di cosa si tratta?”

“Bè…” Bell bevve il suo tè freddo, poi tagliò un pezzetto della sua cotoletta di maiale ripiena. “Vorremmo intervistarvi per un progetto.”

“Che tipo di progetto?” chiese Lolly.

“Oh, bene,” disse Bell quando vide qualcuno entrare dalla porta principale tre piani più in basso. “Ecco Bonnie e Andy.” Li salute con la mano, e Bonnie la salutò di rimando. “Emily,” chiamò la cameriera. “Abbiamo altri due ospiti in arrivo.”

“Ho capito, signor Casper. Sarò subito di ritorno.”

“Scusate se abbiamo cominciato senza di voi,” disse Leticia mentre Bonnie e suo figlio si sedevano ai loro posti.

“Oh, non vi preoccupate per questo. Ho dovuto inchiodare l’ultima tavola prima che ce ne andassimo.”

“L’ultimo chiodo?” chiese. “Davvero?”

“Sì, abbiamo finito il tetto circa quarantacinque minuti fa. Porte e finestre domani.”

“È una bellissima notizia,” disse Leticia.

“Lo so.” Bonnie fece un cenno di salute a una delle donne, poi parlò all’altra, “Penso di conoscerla.”

“Posso portare qualcosa da bere a lei e al bambino?” Emily porse un menu a Bonnie.

“Una Coca Cola per me. Cosa vuoi da bere, Andy Panda?”

“Un succo d’arancia, per favore.” Andy dovette inginocchiarsi sulla sedia per vedere il piano del tavolo.

Bonnie guardò i piatti sul menù. “Non penso di potermi permettere di mangiare in questo posto.”

“Non si preoccupi per questo,” disse Emily. “Siete ospiti del signor Casper. Il Mystic si occuperà del vostro conto.”

“Davvero?” Guardò Bell.

Lui sorrise e annuì.

“Bè, in questo caso penso che prenderò il polpettone. Andy, vuoi gli spaghetti o l’hamburger?”

“L’hamburger, per favore.”

“Okay.” Emily fece l’occhiolino a Andy. “E potrei avere del gelato alla fragola dopo l’hamburger.”

La bimba prese la palla al balzo. “Io geato?”

“Sì, tesoro. Ne avrai un po’ anche tu, e il bambino.”

Quando Emily portò loro le bevande, portò anche un rialzo Andy. Gli altri due bambini stavano sul seggiolone.

Dopo che la cameriera se ne fu andata, Lolly disse, “L’ho vista alla McKenzie Home, circa sei mesi fa. Io sono Lolly.”

“Oh, sì,” disse Bonnie. “Ora ricordo. Come va?”

“Uhm…” Guardò Bell. “Abbastanza bene, finora.”

“Io sono Anastasia Polanski,” disse l’altra donna. “E questo è mio figlio, Joey.”

“È bello conoscere entrambe,” disse Bonnie. “Come si chiama la sua bambina, Lolly?”

“Lyrica.”

“Che bel nome.” Sorrise alla bimba. “E mi piace anche Joey come nome.”

“Vorrei proprio sapere di cosa si tratta, signorCasper,” disse Lolly.

“È un programma per aiutare le persone nella vostra situazione.”

“Oh, no,” disse Ana. “Non un altro gruppo di benefattori della chiesa che ci dà il loro cosiddetto aiuto.Sono stufa che mi venga detto che io e mio figlio finiremo all’inferno se non ci convertiremo alle loro sciocche credenze.”

“No, Ana,” disse Leticia. “Non è nulla del genere—”

Ana la interruppe. “Ogni volta che accetto una borsa di vestiti o un po’ di pane e banane, vengo aggredita con la storia del fuoco…” guardò Andy, “…e dello zolfo.”

“È capitato anche a me,” disse Bonnie. “Penso di aver dovuto sopportare una dozzina di sermoni solo per ricevere cose vecchie che probabilmente erano comunque destinate alla beneficienza.” Si spostò per dare a Emily spazio per sistemare il loro cibo sul tavolo.

“Chi vuole bibite fresche?” chiese Emily.

Dopo che Emily se ne andò per prendere le loro bevande, Bonnie disse, “Ma loro due…” sorrise a Bell e a Leticia, “…sono davvero dei santi. Non ho mai sentito le parole ‘Dio’, ‘Gesù’, ‘chiesa’ o ‘salvezza’ uscire dalle loro bocche, ma sono degli angeli per me e Andy Panda.”

“Ancora non capisco,” disse Ana. “E cosa c’entrano porte e finestre?”

“Domani,” disse Bell, “il suo progetto sarà asciutto, e farà… diglielo tu, Bonnie, cosa farete tu Andy.”

“Cos’è che è ‘asciutto’?” chiese Lolly.

“Abbiamo finito oggi di sistemare il tetto.” Bonnie s’interruppe per inghiottire una forchettata del suo pasto. “Domani installeremo le porte e le finestre. ‘Asciutto’ significa lascia che piova, perché finalmente la casa sarà impermeabile. Allora, domani sera…” Guardò suo figlio. “Cosa faremo domani sera, Andy Panda?”

“Campeggio! In salotto!”

“Campeggio?” chiese Ana.

“Sì. Abbiamo una stufa Coleman, barili per l’acqua, due sacchi a pelo, carne in scatola Spam, uova, pane, e biscotti Oreo. Siamo pronti finché l’impianto idraulico, quello elettrico e le mura in cartongesso non saranno pronti.”

“Campeggiare nel salotto di cosa?” chiese Lolly.

“Della nostra casa!” disse Bonnie.

“La vostra casa?” chiese Ana.

“Bè, sarà la nostra casa,” disse Bonnie.

“Vi stanno dando una casa?”

“Non ce la stanno proprio dando. C’è un patto; ho accettato di aiutare a costruire la casa, e quando sarà pronta, ci trasferiremo lì. Allora dovrò lavorare qui al bar per quattro ore al giorno, mandare Andy all’asilo, e l’anno prossimo alla scuola materna. E stare lontano da alcool e droga.”

“Tutto qui?” chiese Lolly. “Dov’è la fregatura?”

“Devo pagare io le spese di casa,” disse Bonnie.

“Sapevo che c’era qualcosa che non andava in questa favola ‘per sempre felici e contenti,” disse Lolly.

“Chi viene pagato?” chiese Ana, “per la casa?”

“LaCasper Financial.”

“Che, ovviamente,” disse Ana, “appartiene al nostro cosiddetto amico qui presente, il signor Bell Casper.”

“Sì, è sua,” disse Bonnie. “Ma non inizierò a pagare fino a cinque anni dopo il trasferimento, e i pagamenti, che comprendono assicurazione e tasse, saranno minori del costo dell’affitto di un appartamento di due camere da letto a Brooklyn.”

“Com’è possibile?” chiese Ana.

“Perché,” disse Leticia, “è un mutuo trentennale.”

“Ma posso esaurirlo in anticipo se voglio,” disse Bonnie.

“Io non so niente di queste cose,” disse Lolly. “Sembra che queste persone ci stiano impegnando a lavorare nel loro bar per trent’anni.”

“Non dobbiamo lavorare qui per forza,” disse Bonnie. “Ma diciotto dollari l’ora più le mance è praticamente il meglio che qualcuno come me, senza esperienza e senza istruzione, possa avere.”

“Se scegliete di andare a scuola invece di lavorare,” disse Bell, “vi pagheremo diciotto dollari per ogni ora di lezione e studio.”

“Ma io non ho neppure finite il liceo,” disse Lolly.

“Allora può fare l’esame da privatista,” disse Bell, “e poi scegliere un corso professionale o andare all’università.”

“Quindi voi fate dei gran soldi con le rate del mutuo,” disse Ana, “giusto?”

“Se Leticia e io investissimo i trecentomila dollari che abbiamo usato per la casa di Bonnie in azioni e bond,” disse Bell, “faremmo molti più soldi dell’uno per cento di interessi sul suo mutuo. E questo dopo aver aspettato cinque anni per guadagnare un centesimo.”

“E gli appuntamenti?” chiese Ana. “Immagino di non poterli più avere.”

“La vostra vita privata è affar vostro,” disse Leticia. “Ma nessun altro nome può essere aggiunto al gruppo, anche se vi sposate.”

“E un’ultima cosa,” disse Bonnie. “Se ritorno all’alcool, perdo tutto.”

Capitolo Nove

“Conosci qualche barzelletta?” disse Gigi sedutasi di fronte a Bell.

“No. Perché?”

“Ho bisogno di qualcosa che mi tiri su il morale.”

“Cosa c’è che non va?” chiese Bell.

“Mi sento come se mi avessero sparato e mi avessero mancato, poi colpita.”

“Non voglio dire nulla, ma hai un bruttissimo aspetto.”

“Le solite vecchie stronzate. Sono nei miei tre giorni di vacanza mensile.”

“Oh. In realtà, conosco una barzelletta stupida.”

Lei lo guardò, inarcando un sopracciglio.

“Sai che ai texani piace vantarsi che tutto sia grande nel loro stato?”

Annuì.

“Bè, un texano e un uomo dell’Alaska si trovano sul Golden Gate Bridge, a fare pipì oltre il bordo. A un certo punto il texano dice, ‘Amico, quell’acqua è fredda.’ Poi l’uomo dell’Alaska dice, ‘Sì, e profonda, anche.’”

Gigi sorrise, poi rise. “Barzelletta stupida è la definizione giusta.”

* * * * *

Il venerdì sera seguente, Leticia portò l’enigma di quel giorno.


‘Cosa c’è una volta in Egitto e in Etiopia, ma non in Ruanda?’


Bell distribuì l’enigma alle 9.

Gigi diede la risposta subito dopo.

“Mi spiace, sbagliato,” disse Bell.

“Cosa? Come può essere sbagliato?”

“Aspetta e vedrai.”

Altre quattro persone dettero la stessa risposta di Gigi.

Alle 9:30, Amber Cherry consegnò la propria risposta.

“Hai indovinato, Amber,” disse Bell. “Vai a prendere i tuoi sedicimila.”

“Evvai!” Amber prese Bell e lo baciò sulle labbra, poi corse a cercare Blinker.

Gigi si sedette al tavolo di fronte a lui. “Scommetto che ti è piaciuto.”

“Sono già stato baciato prima.”

“A me sembrava più un metro di lingua in bocca.”

“Forse un po’.” Bell sorrise.

“Lasciami vedere quel foglio.” Prese il foglio di Amber. “Il fiume Nilo?”

“Sì.”

“Anche la lettera ‘Èè una risposta corretta,” disse.

“Lo so, ma io chiedevo il Nilo.”

“Ma non hai detto che c’erano due risposte corrette e solo una era accettabile. Ho vinto io, e lo sai.”

“Hai perso. Accettalo.”

“Questa è la seconda volta che me la fai.”

“Di cosa stai parlando?”

“Ti piace quella puttana rossa, non è vero?”

“Cosa? Amber? No. Perché mi dovrebbe piacere?”

“Quell’enigma con i soldi, dove le cifre sommate davano diciotto dollari e novantuno centesimi. Così mi hai preso in giro la prima volta.”

“Non ti ho mai preso in giro.”

“Anche una banconota da venti dollari era una risposta corretta. E io ti ho dato la risposta prima di chiunque altro.”

“Ma non era la risposta che volevo,” disse Bell.

“Lo so. E mi è costata sedicimila dollari. Ti piace anche Savannah? Ha vinto lei quell’enigma.”

“Di cosa stai parlando?”

“Di Amber e Savannah. Permetti a quelle due puttane di vincere tutti gli enigmi così da avere sesso gratis?”

“Questa è la cosa più stupida che tu abbia mai detto. Tu sei una puttana, e io non ti chiedo sesso con te.”

Lo fissò, ma non rispose.

“Che c’è, la verità brucia?”

Lei continuò a non dire nulla, si limitò a fissarlo per un momento. “Non mi hai mai chiamata così prima.” Si alzò dal tavolo.

Lui si strinse nelle spalle e si concentrò sul computer.

Prese la borsetta e lo lasciò solo.

Lui la guardò andare via.

Molto bene, Casper. Hai un piede nella fossa.

Cinque minuti dopo, il suo telefonino vibrò. Lo prese e lesse il messaggio:

Battaglia navale!

Sospirò e mise giù il telefono. Il messaggio era di Millie.

“Vedo che il vaso è vuoto,” disse Wendy. “Chi ha vinto?”

“Amber.”

“Quella stronza. Dov’è la sua risposta?”

Bell le porse il foglio.

“Il Nilo. Ci sono arrivata anch’io. Ma troppo tardi. Dov’è Gigi?”

“Se n’è andata.”

“A un appuntamento?”

“No.”

“Scommetto che è arrabbiata nera per aver perso,” disse Wendy. “Qual era la sua risposta?”

“La lettera ‘E’.”

Wendy lesse di nuovo l’enigma. “Ha, aveva ragione. Avrebbe dovuto vincere. Perché non hai detto che c’erano due possibili risposte?”

“Perché sono un idiota.”

“Sì, senza dubbio.”

“Bene, Wendy. Me l’hanno fatto notare abbastanza chiaramente. Ora, mi lasceresti solo?”

“Avete litigato per questo, vero?”

“Sei piuttosto brava a constatare l’ovvio.”

“Devi sistemare questo pasticcio, Bell.”

“Come posso sistemarlo? Ha perso, ha fatto una scenata e se n’è andata. Non ho intenzione di correrle dietro.”

“Pensavo che tu e Gigi foste amici.”

“Sì, era quello che pensavo anch’io.”

Wendy inviò un messaggio e ottenne subito una risposta. “È all’ Unicorn.” Si mise il telefonino in borsa e si voltò.

“Dove stai andando?”

“Dove pensi che stia andando?”

* * * * *

Bell passò una lunga note a passeggiare su e giù per il bar, aspettandoGigi, ma lei non tornò quella notte. E neppure Wendy.

Gigi non tornò neppure la notte successiva, né la quella dopo ancora.

Le mandò dozzine di messaggi, ma non ricevette alcuna risposta.

Si sta nascondendo da me.

* * * * *

Amber Cherry poggiò il suo drink sul tavolo e si sedette di fronte a Bell.

“Dov’è la tua fidanzata?”

“Quale fidanzata?”

“Gigi, l’albero di diamanti.”

Lui si strinse nelle spalle mentre guardava il movimento al bar.

“Pensavo che voi due aveste una storia.” Bevette la sua pina colada.

Bell sbuffò dal naso. “Non c’è nessuna storia.”

Capitolo Dieci

Bell si girò e prese il cellulare dal comodino.

“Sì?”

“Bell, sono Wendy.”

Guardò l’orologio. “Non è neppure mezzogiorno, Wendy. Perché mi hai svegliato?”

“Gigi è all’ospedale.”

“Cosa?” Si sedette, gettando da parte le coperte. “Dove?”

“Gracie Square Hospital, sulla settantaseiesima.”

Bell mise i piedi sul pavimento. “Sono per strada.”

“Stanza tre-venti-sette.”

Il taxi lo lasciò a destinazione quindici minuti dopo.

Bell rimase scioccato quando vide Gigi; sembrava un peso piuma che avesse disputato dieci round e avesse perso.



“C-come hai…” iniziò Bell.

“Le ragazze delle pulizie del The Tuscany hanno i nostri numeri,” disse Wendy, “e sanno che devono chiamarci in caso di…”

Bell prese la mano di Gigi, stando attento all’ago nella parte inferiore del suo polso. “Da quanto tempo è svenuta?”

Entrò una donna in camice bianco. “Lei deve essere la sorella della signorina Draper. Io sono la dottoressa Wilson. E lei chi è?” Porse la mano a Bell.

“Io sono—Io sono…”

“È mio marito, dottoressa Wilson. Bell Casper.”

Bell lanciò un’occhiata a Wendy, ma rimase zitto.

“Se non ne sapessi di più, signora Draper,” disse la dottoressa, “avrei pensato che sua sorella sia stata coinvolta in un incidente d’auto.”

“Forse lo è stata.”

“È stata coinvolta in uno scontro, una collisione con i pugni di qualcuno. L’hapicchiata a sangue, poi l’ha lasciata morente. Ha sei costole rotte, una frattura alla testa, una frattura composta all’omero destro, e una contusione sul lato sinistro della schiena bassache le ha causato un trauma al rene.”

“Santo cielo!” Bell strinse la mano di Wendy mentre fissava il viso pestato che era così bello.

“Signor Casper,” disse la dottoressa. “Lei e sua moglie fareste meglio a sedervi. Non ho finito.”

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