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Il Gioco Di Casper
Il Gioco Di Casper

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Il Gioco Di Casper

Язык: Итальянский
Год издания: 2020
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“Chi lo sa? Non l’ho mai incontrato.”

“Allora è un uomo. Ha mai parlato con lui?”

“No, non a voce, solo per messaggi. Immagino che potrebbe essere una donna.”

“Curiosone.” Porse il suo drink a Nadia perché lo vedesse. “Come vengono gestiti i soldi?”

“Okay, ora mi sta spaventando. Troppe domande.”

“Non parteciperò al gioco finché non saprò esattamente come funziona.”

“Chi ha detto che parteciperà al gioco? È solo su invito. E lei assomiglia troppo a un poliziotto.”

“Ha detto che non è illegale.”

“Infatti, ma non voglio essere arrestato sulla base di semplici sospetti, poi dovrei provare la mia innocenza.”

“Bene.”

Nadia portò un drink alla rossa.

Dette a Nadia una banconota da cento dollari. “Mi restituisca i miei cinquanta.”

Nadia le porse i soldi e attese.

“Sì,” disse la rossa. “Tenga il resto.”

“Oh, grazie. Ora lei è la mia cliente preferita.”

“Scommetto che lo dice a chiunque lasci una buona mancia.”

“Probabilmente,” disse Bell.

“Bene,” disse lei. “Ora avremo un servizio decente.”

Bell vide la rossa fare l’occhiolino alla cameriera.

Nadia arrossì. “Dove va a scuola?”

“Alla New York University.”

“Oh, merda,” disse Bell.

“Cosa?” chiese Nadia.

“Cosa?” chiese la rossa.

“Niente.”

Nadia corse via per prendersi cura di un cliente rumoroso a un tavolo vicino.

“Lei è un maledetto professore alla New York university,” disse. “Dico bene?”

Bell fissò lo schermo del suo computer. “Deve avere due palle molto grosse se pensa di poter—”

Lei gli prese la mano e la appoggiò sul suo inguine. “Sente qualche parte dell’anatomia maschile qua sotto? Sono stufa di sentire come avere un paio di palle di inutile pelle che mi pendono tra le gambe darebbe a me e alle altre donne l’abilità di ragionare ed elaborare un pensiero personale.” Scacciò la sua mano e la sbatté sul ventre di lui.

“Ahi!”

“Già, non solo sono inutile, ma sono anche la parte più vulnerabile del suo corpo. Se volessi fare del male a un uomo, gli darei un calcio in mezzo alle gambe prima di prenderlo a pugni negli occhi. Forse se avessi un paio di tette d’acciaio con capezzoli in ottone,si sentirebbe inferiore.”

“Molto divertente, ma io non sto cercando di sminuirla; volevo solo spiegarle il gioco.”

“Ha appena avuto un centinaio di dollari in toccatine gratis.”

“Sì, ma non ero eccitato come speravo.” Bell sentiva solo il suo viso andare in fiamme mentre scorreva la schermata del computer verso il basso.

Lei rise. “Adoro mettere in difficoltà gli uomini. Voi pensate di essere così superiori, e poi quando vi si avvicina una ragazza intelligente, non sapete approcciarvi con lei.” Lo fissò finché lui non la guardò. “Come gestisce i soldi?”

“Quest’informazione, donna intelligente, le costerà mille dollari.”

* * * * *

Erano quasi le 2 di note quando Gigi venne a sedersi accanto a Bell.

“Hai iscritto Wendy?”

“Wendy?”

“La rossa.”

“L’hai mandata tu da me?”

“Sì. Mi spetta una commissione?”

“Verrai cacciata dal gioco, ecco cosa ti spetta.”

“Perché? Più giocatori rendono più grande il piatto che vincerò.”

“No. Non voglio altri giocatori, non se si conoscono tra loro. Questa non è la partita amichevole di poker del sabato sera. Questa è una competizione spietata con un solo vincitore e molti perdenti arrabbiati.”

“Bè, lei è un’amica, ma siamo in competizione ogni sera per I ricchi bastardi che vengono qui per un appuntamento veloce.”

“Non mi piace questa situazione.”

“Oh, povero piccolo Bell. Hai intenzione di lamentarti tutta la notte o mi porti a fare colazione?”


Gigi Draper


Lui studiò il suo bel viso per un momento. “Ho solo una domanda.”

Lei sorrise. “Cioè?”

“Pancakes o uova alla Benedict?”

Lei si alzò dal tavolo e si sistemò la gonna. “Entrambi. Ho avuto una notte difficile.”

Bell chiuse il computer e si alzò. “Devo solo scambiare due parole con Blinker prima di andare.”

“Okay. Io andrò in bagno.”

Al bar, Bell porse il computer a Blinker. “Io e Gigi andiamo a far colazione. Mandami un messaggio se succede qualcosa.”

“Gigi, eh?”

“Quel sorriso da lupo è assolutamente fuori luogo.”

“Bene, capo.” Trattenne il sorriso e sistemò il computer sotto il bar.

Capitolo Tre

La mattina dopo alle 9, una giovane donna entrò al Blue Parrot. Andò al tavolo di Bell e gli diede un fascio di buste bianche.

“Dio, quanto odio questo posto.” I suoi capelli color champagnele fluttuavano sulle spalle.

“L’hai già detto ieri notte, Leticia, e anche quella prima ancora.”


Leticia


“Perché non possiamo lavorare fuori da un parrucchiere o una sala da bowling?” Indossava dei jeans e una maglietta Bianca con scritto ‘Sì, corro come una ragazza. Prova a starmi dietro’ sulla schiena.

“No—”

Lei lo interruppe. “Lo so. Niente soldi in quei posti.”

“Giusto. Come va il progetto Kessler?”

“Con dieci giorni di ritardo sulla tabella di marcia,” disse.

“Qual è il problema?”

“Una cattiva pianificazione da parte tua.”

“Sei stata tu a stabilire il diagramma di flusso e la tabella di marcia,” disse lui.

“Certo, ma chi ha deciso il budget?”

“Uhm, il manager?”

“Giusto di nuovo. Ecco arrivare uno dei tuoi asinelli.”

Bell alzò la mano per farle cenno di tacere.

Gigi non tacque. “È chi penso che sia? Chi è?”

Leticia la fissò.

“Sii gentile, Gigi,” disse Bell. “Lei è il mio assistente esecutivo. Torna al tuo sgabello e aspetta come gli altri.”

“Manca solo un minuto alle nove,” disse Gigi. “Se mi dai la mia busta, risolverò il tuo sciocco enigma e andrò a prendere la vincita da Blinker.”

“Quando mi vedrai dirigermi all’uscita sul retro, potrai unirti ad altri undici giocatori.”

“Undici. Bene. Bel piatto stasera.”

“Vai.”

“Non essere sgarbato,” disse Gigi. “Lei deve essere Leticia.” Le porse una mano.

Si strinsero la mano. “Come conosce il mio nome?” chiese Leticia.

“Quando ho chiesto a Bell che aspetto aveva, lui mi ha detto che era una donna più bella di me.”

Leticia rise. “Bene.” Lasciò andare la mano di Gigi e guardò Bell. “Sono sicura che l’abbia detto.”

“È vero.” Si voltò verso Bell. “Ok, Bell, io vado. Cerca di sbrigarti.” Tornò al bar.

“Devo sistemare il progetto Kessler per te?” chiese Bell.

“No,” disse Leticia. “Ma avremo bisogno di altri ventimila dollari entro la fine del mese.”

“Dannazione. Ok. Ti ho appena mandato per mail le specifiche del prossimo.”

“Meraviglioso. Stai iniziando un nuovo progetto senza aver finite il Kessler.”

“Sì. Ora, sbrigati prima che quei tizi al bar ti facciano proposte indecenti.”

“Sciocchezze. Sono fuori da questo schifo.”

Bell prese le buste e andò verso il retro del locale.

Mentre camminava undici giocatori, compresa Gigi, lo seguirono.

“Bene, gente.” Bell tirò fuori le buste. “Leggetele e piangete.”

Tutti aprirono la propria busta.

“Che diavolo?” sussurro Gigi.

“Già,” disse uno degli uomini. “Idem.”

“Sarò al mio tavolo se qualcuno indovina.”

Bell li lasciò per consegnare un altro set di buste a un secondo tavolo, poi a un terzo.

* * * * *

Una ragazza magra dai capelli castani era seduta vicino a Bell quando uno dei giocatori si avvicinò al tavolo.

L’uomo era vicino ai cinquanta, calvo, e aveva una notevole pancia da birra.

“L’ho risolto, Bell. Sono il primo?” Sorrise alla bella ragazza castana.

Lei ghignò. “Sembra assetato.”

“E lei?”

“Diavolo, certo.”

“Sei il primo, Frankie,” disse Bell. “Cosa sei riuscito a fare?”

Frankie gli porse il suo foglio.

“Ehi,” disse la ragazza, “è uno degli enigmi di cui mi parlavi?” Si chinò mentre Bell apriva il foglio.

“Sì.” Si voltò in modo che lei non potesse vedere, poi lesse silenziosamenteprima l’enigma, poi la risposta di Frankie. ‘Il padre di Will ha cinque figli; Mercutio, Tybalt, Capulet, Montague… chi è il quinto figlio?’

‘Romeo,’ era la risposta che Frankie aveva scritto sul foglio.

“Mi spiace, Frankie,” disse Bell. “Sbagliato.”

“Cosa? Questi quattro tizi vengono da—”

“Non dire altro,” lo interruppe Bell. “Questa ragazza potrebbe decider di unirsi al prossimo gioco. Non vogliamo darle degli indizi prima che si iscriva, no?”

“Immagino di sì.”

“Quando vedrai il vaso di Blinker vuoto, potrai tornare a vedere la risposta.”

“Va bene.” Frankie sorrise alla ragazza. “Non aveva detto qualcosa riguardo a un drink?”

“Sì, l’ho detto. Vada al bar, ordini un pink daiquiri per me e il drink per lei. Sarò lì tra un minuto.”

“Ce l’hai, dolcezza.”

“Sì, ce l’ho, Frankie. Ed è ‘Candi’ con la ‘i.’ Sono dolce e gustosa, proprio come un dolce vero.”

Frankie sorrise e s e ne andò.

“Quindi ha perso mille dollari?” chiese Candi.

“Sì. Ora ha visto come funziona?” chiese Bell.

“Certo. Mi faccia vedere il foglio di Frankie, e potrei partecipare al prossimo gioco.”

“Mi spiace.” Bell piegò il foglio e lo mise sotto il computer. “Regole del Ringmaster.”

“Bè, peccato.”

“Vuole un enigma di esempio?” chiese lui.

“Okay.”

Disegnò il triangolo con le due line che lo attraversavano e le due verticali su un tovagliolo. “Quanti triangoli vede?”

Prima che potesse rispondere, Gigi si avvicinò al tavolo. “Vedo che il vaso è ancora pieno di soldi.”

Bell annuì mentre prendeva il foglio che lei gli porgeva. Lesse la risposta e scosse la testa. “Mi spiace.”

“Cosa? È ovvio. I quattro uomini vengono da”

“No,” disse Bell. “Non di fronte a una nuova giocatrice.”

“Oh. Ma penso comunque di aver ragione.”

“Quando il vaso sarà vuoto lo scoprirai, e ti prenderai a schiaffi da sola.”

“Dodici triangoli,” disse Candi.

“Ha,” Gigi rise, “diciotto.”

“Non può essere.” Cominciò a contare di nuovo i triangoli.

“Si tenga i soldi, ragazza,” disse Gigi. “Questo gioco non è per i deboli di cervello.” Li lasciò per aspettare il risultato al bar.

Altri due uomini si avvicinarono al tavolo e diedero entrambi la stessa risposta sbagliata.

“Non possono essere diciotto,” disse Candi.

Bell le indicò tutti i triangoli.

“Dannazione, è difficile.” Fissò il disegno sul tovagliolo.

“Enigma piuttosto difficile, stasera,” disse qualcuno.

Bell alzò lo sguardo per vedere un uomo piccolo e magro che doveva avere più di settant’anni.

Porse il foglio a Bell.

“Congratulazioni, Wally. Vai a prendere la vincita da Blinker.”

“Sì! Lo sapevo.”

Tutti i giocatori guardarono Wally contare la vincita, poi il vaso vuoto tornò sulla sua mensola.

“Qual è la risposta?” chiese Gigi quando si avvicinò al tavolo di Bell.

Bell le porse il foglio di Wally.

“certo, diavolo.” Gigi rise. “Era proprio sotto i miei occhi per tutto il tempo. Le prime parole dell’enigma, ‘il padre di Will.’ Ovviamente Will è il quinto figlio. Buon per il Ringmaster.”

“Forse dovresti scoprire nuove forme di intrattenimento,” disse Bell.

“Sì, lo farò, dopo che vincerò domani sera.” Aprì la borsetta mentre andava da Blinker al bar.

Candi contò mille dollari in banconote da venti. “Sono per il gioco di domani.”

“Okay, ma tolga quel mucchio di soldi dal tavolo. Vada a darli a Blinker. Poi si occupi di Frankie prima che si sbavi addosso.”

Candi rise. “Già, non lo sa ancora ma sta per spendere mille dollari in divertimento e giochi.”

* * * * *

La sera seguente, Leticia sedeva con Bell al tavolo.

Gigi si avvicinò a loro un minuto prima delle nove. “Quante buste, Leticia?”

Leticia la fissò mentre beveva la sua birra.

“Sedici,” disse Bell. “E ciao anche a te.”

“Ciao, e salve alla tua cosiddetta assistente.”

“Posso picchiarla, Bell?” chiese Leticia.

“Sì, ma non stasera.”

Gigi sorrise a Leticia. “Sta facendo diventare qualcuno un bel cobra.”

“Forse un serpente a sonagli con i denti a forma di dollari.”

“Piantatela,” disse Bell. “Pronta a giocare?” Si alzò dal tavolo.

“Diavolo, certo.” Gigi lo seguì mentre si dirigeva al tavolo sul retro. Altri quindici clienti li seguirono.

“Mi state prendendo in giro?” disse Gigi dopo aver aperto la sua busta.

“Non è così facile come pensi.”

Bell corse da altri due gruppi di persone. Non appena si sedette vicino a Leticia, Wally si avvicinò al tavolo.

Porse il foglio a Bell. “È un cinquanta e cinquanta, quindi ne ho semplicemente scelta una. Sono primo, vero?”

“Sì, sei primo, ma la risposta è sbagliata.”

“Maledizione. Sapevo che avrei dovuto scegliere la gallina.”

Altri due uomini si avvicinarono al tavolo.

“Mi spiace, ragazzi. Sbagliato per entrambi.”

Wendy portò la risposta a Bell.

“No. Sarai più fortunate la prossima volta, Wendy.”

“Andrò a uccidere un pavone.” Se ne andò al bar.

“Forse lo abbiamo fatto troppo difficile,” disse Leticia. “Uh-oh, eccone altri tre.”

Tutti avevano sbagliato.

“Oh, ottimo,” disse. “Ecco arrivare la tua puttana preferita.”

“Il vaso è ancora pieno,” disse Gigi. “Quante risposte sbagliate finora?”

“Sette,” disse Bell.

“Anche questo era ridicolmente semplice o incredibilmente intelligente,” disse Gigi.

“Qual è la sua ridicola risposta?” chiese Leticia.

Gigi sorrise e lesse dal suo foglio. “Quale è venuto prima, l’uovo o la gallina? E scommetto che quei sei perdenti hanno lanciato in aria una monetina e hanno scelto l’uno o l’altra. Giusto?”

Bell annuì.

“La mia risposta è che nessuno dei due è venuto prima.”

“Ti spiacerebbe spiegare come sei arrivata a questa conclusione?” chiese Bell.

“Sia l’uovo che la gallina si sono sviluppati insieme, e discendono da un piccolo dinosauro oviparo.”

“Oh cielo!” disse Leticia.

“Giusto,” disse Bell. “Il nome del piumato amico della gallina è Archaopteryx. Vai a prendere i tuoi sedicimila sacchi.”

“Speravo davvero che scegliesse l’uovo.” Leticia guardò Gigiandare a cercare Blinker.

“Va tutto bene, pasticcino, sappiamo chi sono i veri vincitori.”

Capitolo Quattro

Il giorno seguente, Bell sedeva al suo tavolo all’una di pomeriggio, fissando una giovanissima ragazza bionda.

Sedeva di fronte a lui, con le braccia incrociate, accigliata.

Lui cercò di uguagliare il suo cipiglio.

Lei fisso il proprio telefono, sorrise, e premette un bottone.

‘KA-POW!’ si sentì dal cellulare di lui. “Accidenti!” Bell lo prese e osservò lo schermo.

“Bell, Bell, Mister Liberty Bell,” la ragazza canticchiò un motivetto. “Viso così duro e aspro che rompe lo specchio. Io penso che sarà la tua Destroyer a cadere.”

Lui guardò la sua Destroyer Avenger inclinarsi e piegarsi in basso verso poppa. Premette un bottone del cellulare, poi cantò, “Millie, Millie, Miss Sciocca, assomiglia così tanto a un pirata, i bambini la chiamano Billy.” Premette un altro pulsante.

‘BOOM!’ La ragazzina fissò il suo cellulare, a bocca aperta.

“Boom, Boom,” disse Bell. “Sembra che la tua Carrier Eisenhower abbia appena incontrato la sua fine, la sua fine.”

“Porca miseria!” disse Millie.

“Bada a come parli, ragazzina,” disse qualcuno.

Alzarono lo sguardo dai cellulari per vedere Jennifer avvicinarsi al tavolo.

“Oh, bene,” disse Bell a Millie. “Ora finalmente mi libererò di te.”

“Mamma, mi ha affondato le mie migliori astronavi.”

“Oh, poverina.” Bell le sventolò i pugni davanti agli occhi. “L’ammiraglio Millie Bligh sta per mettersi a piangere.”

La dodicenne premette un bottone sul cellulare. Io posso anche mettermi a piangere, ma una delle tue navi sta andando a fondo. Dì al tuo Submarine Styx di guardarsi le spalle.”

‘BLAST, BANG, CRASH,’ si sentì dagli altoparlanti del telefono di lui. “Maledizione. Questa ragazzina non dovrebbe essere a scuola?” Bell alzò lo sguardo dal telefono per sorridere a Millie.

“Sto facendo scuola di guerra navale a te,” disse lei.

“Questa sembrava più una lotta tra due ombelichi,” disse Bell.

“Grazie per aver badato alla mia bambina, Bell,” disse Jennifer. “La signora Stratford è dovuta andare a una visita di controllo stamattina. È tornata ora.”

“Ha.” Millie rise. “Ci si potrebbe chiedere chi abbia badato a chi.”


Millie Fischer


“Bene, è finita,” disse Bell. “La tua nave dei rifornimenti Marilyn Gotham sta andando a fondo.”

Jennifer si sedette accanto a Bell. “Ti ho mai ringraziato per il mio posto di lavoro in cucina?”

Bell guardò i suoi occhi castani contornati da piccolo rughe, poi le sue labbra piegate in un sorriso. “Non penso,” sussurrò.

“Bè, dovrò trovare un modo per dimostrarti il mio apprezzamento.”

“Non vedo l’ora.”

“Penso che mi metterò a vomitare,” disse Millie.

“Per favore,” disse Bell senza guardarla, “non sul tavolo o sulla borsa.”

“La porto a casa,” disse Jennifer, “poi tornerò per l’evento di stasera.”

“Ti piace essere un’assistente pasticcere?” chiese Bell.

“Lo adoro, e Maxine, il sous chef, dice che potrò lavorare come pasticcere tra pochi mesi.”

“Dopo,” disse Millie, “avrà il tuo lavoro. Ding, dong, Bell, whose odor we hate to smell (il cui odore odiamo annusare).”

“Oh, quanto adoriamo Millie, che vorrei fosse morsa da un collie.”

“Un collie?”

Bell si strinse nelle spalle. “Fa rima.”

“A malapena.”

Jennifer diede un colpetto sulla spalla di Bell e si alzò dal tavolo. “Pronta per andare a casa, piccola?”

Millie prese il telefono, si alzò dal tavolo, poi si avvicinò per baciare Bell sulla guancia.

“Tieni le tue zampacce lontano dalle mie navi,” disse lui.

“E tu tieni lontano gli occhi da mia madre.” Ghignò. “Ciao ciao, Mister Bell, and watch out for an incoming shell (e guardati le spalle da un incombente conchiglia).”

Dopo che le due se ne furono andate, aprì il suo iPad per lavorare sul progetto Ashton.

Cinque minuti dopo, il suo telefono tornò a farsi sentire. ‘BOOM! BOOM! BOOM!’

“Porca merda. Tutte e tre le mie navi?”

* * * * *

“Sei arrivata presto oggi,” disse Bell.

“Semplicemente non riuscivo a stare lontano da te,” la bella biondina si sedette accanto a lui. “Wow, che bella casa.”

“Sì, Gigi, ma non è ancora una casa. Solo schizzi a matita e cianografie.” Si allungò per toccarle i capelli. “Bel cambiamento. Mi piacciono le ciocche più scure sotto.”

“Grazie.” Si sistemò i lunghi ricci dietro le spalle. “Le porte del garage che si aprono di lato rendono più grande il retro della casa. Quanti metri quadri di spazio calpestabile sono?”

“Circa settantacinque.”

“Cucina a isola. Carina.”

“Certo, ma il cablaggio è un po’ complicato.”

“Fallo passare dalla lastra. Si può far correre una conduttura in PVC quando sistemerete l’impianto idraulico e i tubi di scarico nel calcestruzzo.”

“Buona idea,” disse Bell. “Come fai a sapere delle condutture in PVC?”

“Ho fatto un semestre di idraulica.”

Nadia si avvicinò al tavolo. “Che cosa posso portarle, Gigi?”

“Solo succo d’arancia, Nadia. Troppo presto per la roba forte.”

“Okay. Posso sostituire la tua soda con una fresca, Bell?”

“Certo, grazie.”

Nadia se ne andò per preparare i drink.

“Per chi stai progettando questa casa?” chiese Gigi.

“Uhm, un cliente.”

“Davvero? Allora sei architetto nel tempo libero?”

“Libero da cosa?”

“Essere il conduttore del gioco per il Ringmaster, immagino. Cos’altro sei?”

Nadia portò loro i drink, e Gigi le diede venti dollari.

“Li tenga,” disse Gigi. “Sta risparmiando per la retta, vero?”

“Al momento in realtà sto risparmiando per laConEd prima che mi stacchino la luce.”

“Buona idea,” disse Gigi. “Se le dessero una paga decente, potrebbe risparmiare per l’università.”

Nadia guardò Bell. “Sono felice che mi paghino diciotto dollari l’ora, più le mance.”

“Hmm, non male. Chi è il manager? Forse potrei trovare un lavoro part time.”

“Il dovere mi chiama.” Nadia corse verso un tavolo vicino.

“Pensi che potrei trovare lavoro part time, Bell?” chiese Gigi.

“No. Troppo qualificata.”

“Lo prendo come un complimento.”

“E infatti lo era.”

“Vedo che il vaso di Blinker è già pieno.”

“Settemila, finora. Giochi stasera?”

“Diavolo, certo. Ho già guadagnato quindicimila dollari con il tuo gioco. Potrei anche vincerne altri. Mi piacerebbe ritirarmi dagli affari.”

* * * * *

Leticia portò le buste alle nove.

“Ehi, vecchio,” disse. “Come va?”

“Bene,” disse, “finché non mi hai chiamato vecchio.’”

Leticia lo abbracciò e appoggiò la testa sulla sua spalla. “‘Vecchio’ non sempre significa ‘vecchio.’”

“Questo mi fa stare meglio, o quasi.”

“Quante stasera?” chiese Gigi quando si avvicinò al tavolo di Bell.

Leticia si stucco da Bell. “Pensavo che avesse lasciato la città.”

“L’ho fatto, ma Bell mi ha pregato di tornare.” Gigi sorrise. “Sa, la gelosia è un brutto sentimento.”

“Già,” disse Leticia. “Ma la porta bene.”

“Ha. Come disse il mio amico Shakespeare, ‘La grazia e la bellezza non hanno bisogno dell’avarizia.’”

“No, in realtà disse, ‘Il ripugnante maiale può anche mettersi il rossetto e il mascara sulle labbra per assomigliare a una farfalla, ma noi non vedremo altro che un maiale carino’.”

“Pensa che Giulietta fosse un maiale?”

“Penso che Giulietta fosse una stupida. Si è uccisa per un uomo,” disse Leticia. “Nessun uomo vale la propria vita.”

Gigi guardò Bell. “E lui?”

“Oh, questa è una questione diversa.” Leticia abbracciò Bell. “Se morisse, berrei l’infido veleno, e anche volentieri. Poi giacerei felicemente al suo fianco finché l’eternità non abbia compiuto il suo flusso malvagio.”

Bell le mise un braccio attorno alle spalle. “Ohh.”

“Oh, santo cielo,” disse Gigi. “Quanto sarà grande la mia vincita stasera?”

“Tredicimila.” Bell tirò su il fascio di buste. “Pronta a giocare?”

“Diavolo, sì.”

Al tavolo sul retro, distribuì tredici buste, poi corse ad altri due gruppi in attesa.

Presto, cinque giocatori si avvicinarono al suo tavolo. Tutti avevano dato la risposta sbagliata.

Il sesto fu William Loman, un operatore di borsa per la Whiskin-Cowen Securities.

“Congratulazioni, signor Loman,” disse Bell. “Ha dato la risposta esatta.”

Gigi e Wendy si avvicinarono al tavolo.

“Non dirmelo,” disse Wendy. “Quel piccolo gigolo ha vinto?” Appoggiò una spalla contro William Loman.

“Sì,” disse Bell. “Fammi vedere la tua risposta, Wendy.” Aprì il foglio. “No, mi spiace. E tu, Gigi?”

Gli diede il suo foglio. “Ha davvero importanza, ora?”

“Certo che importa, e avevi dato la risposta esatta.”

“Fammi vedere.” Wendy allungò la mano per prendere il foglio di Gigi e lo lesse ad alta voce. “Due professori universitarisi trovano su un marciapiede, in attesa di attraversare la strada. Un cartello sull’altro lato della strada riportava una freccia che indicava la loro destra e la scritta ‘senso unico.’ Uno dei due aveva un dottorato in matematica, esperto nell’insegnamento della trigonometria e di calcolo. L’altro era esperto in filosofia e dotato nel ragionamento e nella formulazione d’ipotesi astratte. Scesero dal marciapiede per attraversare la strada. Un’auto in velocità colpì e uccise uno dei professori. Quale?’” Lesse la risposta di Gigi. “È morto il professore di matematica perché, essendo abituato alla precisione della matematica, ha guardato alla sua sinistra prima di entrare nella strada a senso unico. Mentre il professore di filosofia, abituato a risolvere problemi complessi e postulati illogici, ha guardato da entrambi i lati e ha visto l’auto che procedeva sul lato sbagliato della strada sconosciuta.” Sorrise e prese sottobraccio l’operatore di borsa. “Ha impegni per stasera, Willy?”

Capitolo Cinque

Gigi arrivò al bar intorno alle otto e mezza di sera. Un’alta donna castana entrò insieme a lei.

“Eccoci, Bell. Facciamo iniziare la festa.” Gigi si sedette accanto a lui e fece cenno alla donna di sedersi dall’altro lato del tavolo.

“State facendo una festa insieme?” Salutò la ragazza castana con un cenno del capo.

Lei sorrise. I suoi capelli castani erano lunghi ricci fluenti del color della cannella, con qualche accenno di viola.

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