bannerbanner
Danzando Verso La Felicità
Danzando Verso La Felicità

Полная версия

Danzando Verso La Felicità

Язык: Итальянский
Год издания: 2019
Добавлена:
Настройки чтения
Размер шрифта
Высота строк
Поля
На страницу:
3 из 4

<> dico ricambiando il bacio.

Quando vedo la figura di Max allontanarsi tiro un sospiro di sollievo. A Roby non sfugge niente e mi guarda con aria indagatrice, così le racconto tutto quello che è successo nelle ultime ore.

<>

<> affermo preoccupata per le “perle di saggezza” che stanno per uscire dalla sua bocca.

<>

<> le chiedo confusa per quello che mi ha appena fatto notare.

<> Mi dice prendendomi sotto braccio mentre ci incamminiamo verso l’ingresso dell’aula.

È vero che negli ultimi tempi difficilmente riuscivo a provare nuove emozioni, anzi, più il tempo passava, più il mio broncio stava peggiorando. I miei malumori rimarranno sempre un mistero. Roby mi vede praticamente ogni giorno e mi conosce meglio di chiunque altro. Non pensavo fosse così preoccupata per il mio atteggiamento mutevole. Forse sono solo un po' più stanca del solito. Dovrei darmi una controllata e mettere un freno alla costante voglia di pretendere troppo da me stessa. Sono perennemente in competizione con il mondo intero, dovrei darmi dei limiti. Però se voglio realizzare i miei sogni non posso permettermi di cedere. A volte vorrei essere più spensierata. Ho scelto la Facoltà di Psicologia per studiare i processi mentali e capire il comportamento umano, in futuro voglio lavorare con bambini e adolescenti, soggetti molto sensibili e alcuni di loro potrebbero avere problemi comportamentali e vorrei unire i miei studi con la mia passione. La disciplina che amo è meglio conosciuta come danza contemporanea: arte performativa che esprime il movimento del corpo ed include più stili avendo come base la danza classica. Voglio riuscire a trasmettere le stesse emozioni che provo io e voglio insegnare ad altri ad unire il corpo e mente e lasciarsi trasportare e travolgere da questa combinazione. La danza contemporanea è espressione a tuttotondo, comprende anche la recitazione di testi. Sarebbe fantastico un giorno poter avere una scuola tutta mia! Non sogno di prendere parte a musical a vita o a sgambettare in qualche stupido programma televisivo. No,amo la danza per quello che mi trasmette, per me è poesia, amore incondizionato e mi fa sentire libera. Non ho bisogno di platee, la musica mi entra nelle ossa e, dal quel momento in poi, il mio corpo è in grado di fare qualsiasi cosa io voglia, anche volare.

Mi perdo nei miei pensieri e non mi accorgo del tempo che trascorre, quando ci pensa Roberta a riportarmi bruscamente alla realtà: <> mi domanda a brucia pelo.

Capendo che si stava riferendo a Mattia rispondo: <> faccio una pausa e poi le domando: <>

<> risponde immediatamente cogliendo l’attimo.

Nel pomeriggio sono riuscita a studiare un po’ e a trascorrere qualche ora in palestra, questa volta senza imbarazzanti interruzioni. Vado in bagno per rinfrescarmi e a prepararmi per la cena. Da qui a poco arriverà Roberta. Sono ancora in camera quando mi arriva un suo messaggio sul cellulare:

Scendi, sono davanti al portone.

Mi precipito all’ingresso per farla entrare e farla accomodare. Mattia non si è visto per niente prima dell’ora di cena, ma quando fa il suo ingresso nella sala da pranzo per raggiungerci, noto lo sguardo e la bocca aperta di Roby. Forse adesso anche lei potrà capire perché mi ha scombussolata così tanto. Dovrebbe essere illegale essere così dannatamente belli. Con due dita spingo in sù il mento di Roby per farle chiudere la bocca e con aria divertita le dico: <> Non le rimane che tacere, ma si vendica con un piccolo calcio sotto il tavolo.

<> gli chiedo fissandolo negli occhi senza farmi ipnotizzare dal suo magnetismo travolgente.

<>

<> gli dico indicandola.

<>

Nonostante il blocco iniziale, Roby prende subito confidenza con Mattia. Sfoggia la sua grande faccia da fondoschiena e lo tempesta di domande. Com’è possibile che alla mia timida amica non fa l’effetto che ha fatto a me? Io la sera prima ero pietrificata e quasi non riuscivo a parlare. Ci siamo invertite i ruoli: lei è diventata estroversa ed io esageratamente timida. Nella sala si sente il vociare di sottofondo tipico di più conversazioni aperte. Di punto in bianco Vanessa mi chiede urlando da un tavolo non molto vicino al nostro: <>

<> mi domanda Mattia facendo trapelare la voglia d’essere invitato anche lui.

<>

<> mi risponde fissandomi in modo da mettermi in soggezione. Abbasso lo sguardo per nascondere il rossore e soprattutto per evitare che Roby se ne possa accorgere.

La serata scorre piacevolmente, decidiamo di rimanere in casa e, come al solito, riusciamo a perdere la cognizione del tempo se non fosse per i primi sintomi di stanchezza si fanno notare. Vista l'ora, Roberta decide di tornare a casa.

<> mi dice, trascinandomi con lei. Mi ringrazia per l’invito a cena e soprattutto per averle fatto fare la conoscenza di Mattia.

Mentre ci stiamo recando verso la sua auto mi guarda e mi dice: <>

<>

<>

<>

<>

<> le ringhio.

<>

Scoppio in una risata nervosa e dico: <>

<>

Cerco di liquidarla per non continuare questa inutile conversazione.

<>

<>

Ci diamo due baci sulla guancia. Aspetto che si allontani con l’auto e poi rientro in casa.

Cerco di non pensare a quello che mi ha detto. Non voglio soffermarmi a quello che la mia amica crede di aver visto e ai suoi “film mentali”. È vero che lui mi intimidisce tanto e che non posso fare a meno di guardarlo, ma è solo perché sono attratta dal suo aspetto. Nemmeno lo conosco, perché Roby deve sempre demoralizzarmi così? Uff…

IV

Gli ultimi quindici giorni sono stati devastanti, ma il tanto sospirato giorno della gara è arrivato. Con Oscar, il mio ballerino e amico, abbiamo aspettato ore affinché arrivasse il nostro turno. Abbiamo aperto con un paso doble e due assoli. Durante l’attesa Oscar ha avuto l’ansia tutto il tempo. Finalmente partono con la classifica e sentiamo i nostri nomi piazzati al primo posto. La fatica e i sacrifici intensi di questi mesi sono serviti!

<> esclama Oscar entusiasta, poi mi prende in braccio e mi fa girare come una trottola.

Le lacrime iniziano a scendermi inaspettate, sarà per la tensione accumulata in questo ultimo periodo. Oltre che riscoprirmi timida, sono diventata pure frignona.

Ancora incredula per il primo posto: <> Gli dico felice.

In queste circostanze tutta la stanchezza immagazzinata nei giorni passati svanisce. Siamo una coppia competitiva e la presenza dei nostri amici ci ha resi più forti. Il loro affetto ci ha dato una grande carica. Abbiamo avuto una grossa responsabilità e non potevamo deludere la scuola, i nostri coreografi e tutti quelli che credono in noi. Questo sarà l’ultimo anno per entrambi. Oscar mi mancherà tantissimo, lui andrà in America, a Broadway. Danziamo insieme da quando avevamo dieci anni. Non dimenticherò mai il periodo in cui andò in depressione perché non aveva il coraggio di affrontare la sua omosessualità. Ha fatto palpitare molti cuori, è di bell’aspetto e di una dolcezza disarmante, nessuno immaginava potesse non essere etero. In questi anni molte ragazze avrebbero voluto averlo come partner e non solo per la danza. Dopo aver superato la sua paura e aver fatto accettare ciò che è ai suoi familiari e riuscito a trovare anche l’amore. Il suo fidanzato ha i suoi stessi interessi e l’ha aiutato tanto ad uscire dal tunnel. Abbiamo affrontato molte avventure all’interno della scuola e nella vita. Il pensiero che lui vada via mi rende nostalgica, come farò senza il mio Oscar?

Gli butto le braccia al collo e gli dico: <>

Non trattenendo più lo stress accumulato, scoppio nuovamente a piangere appoggiando la testa sul suo petto. Lui mi stringe a sé: <> Mi dice regalandomi uno dei suoi splendidi sorrisi rassicuranti.

Andiamo a ritirare il premio e ci esibiamo nuovamente con la nostra coreografia. Ci cambiamo e andiamo a raggiungere gli altri per andare a bere qualcosa insieme.

Quando arriviamo al locale presento Mattia ad Oscar, e anche lui come me e tutte le donne che lo guardano rimane ammaliato da questo uomo affascinante.

<> Mi sussurra all’orecchio.

<>

<<È etero?>>

<> gli domando fingendo un tono di rimprovero.

<>

<> gli confido sorridendo.

<>

<>

Ci guardiamo in faccia e scoppiamo a ridere.

I giorni continuano a scorrere e ho ripreso con la solita routine. Pensandoci è già passato più di un mese dal giorno in cui Mattia è arrivato e tra noi sta nascendo una bella amicizia. Già, un’amicizia che mi sta creando un sacco di problemi con Max. Litighiamo spesso perché a lui non fa piacere che io passi del tempo con il mio nuovo amico, la sua soffocante gelosia cresce di giorno in giorno. Le sue stupide scenate mi stanno stufando e innervosendo. A breve avrò un esame di psicologia e sto studiando tanto. Per me diventa difficile concentrarmi con uno che mi tartassa di messaggi e chiamate per controllarmi in continuazione. Aggiungiamoci anche l’esame della scuola di danza per il diploma accademico. A volte penso d’essere stata avventata ad aver scelto sia la facoltà di psicologia che l’accademia di danza. L’ho fatto perché mi servono entrambe. In ambedue i casi potrò essere d’aiuto al prossimo. Se continuo così tra un po’ lo psicologo servirà a me! Sono giorni che rimango chiusa in camera per studiare. A volte mi domando come faccia mio padre a non dare di matto, lui è un uomo d’affari, segue la borsa e aiuta mia madre con la pensione. Devo aver preso da lui ad impelagarmi con mille impegni. Basta pensare, Isabel! Sarebbe meglio che mi allenassi un po’ per scaricare lo stress. Scendo in palestra e inizio a lavorare sulla nuova coreografia per la quale verrò esaminata, ma ogni tentativo finisce male: questi nuovi passaggi mi stanno facendo impazzire! Sto attraversando un brutto periodo artistico, sono parecchio stanca e la relazione con Max sta prendendo una brutta piega: quella verso il declino! Decido di darci un taglio con gli allenamenti e vado sul terrazzo e provo a rilassarmi un pochino. Mi siedo sul dondolo e gli occhi iniziano a riempirsi di lacrime. Mentre sono impegnata nel piangermi addosso non mi rendo conto della presenza di Mattia e vedendolo sussulto.

Si siede vicino a me e dolcemente mi chiede: <>

Lo guardo stupita dalla sua presenza e dalla sua premura e rispondo con un filo di voce: <

Questo è l'ultimo anno di accademia. Mi sento stanca, stressata, cerco d’essere forte e indistruttibile e desidero tanto realizzare il mio sogno. Lo so che potrei prendermi una pausa dall’università e concentrarmi su una cosa alla volta, ma non voglio rimanere indietro. In questo periodo sto studiando un casino e ci sono giorni, come oggi, che mi perdo in un bicchiere d’acqua. Ho difficoltà a configurare degli stupidi passaggi. Oggi vedo tutto nero! Non so, magari sono solo agitata per il tempo che sta correndo via troppo velocemente...>> Sicuramente non posso dirgli che ho anche problemi con Max a causa della sua presenza.

Improvvisamente mi rendo conto che mentre ascoltava il mio piagnisteo mi aveva preso la mano e me la stava accarezzando con dolcezza per consolarmi. Il suo tocco… Non faccio in tempo a pensare all’effetto che mi fa la sua mano sulla mia, che, tutto d’un tratto, mi prende il viso tra le mani e guardandomi intensamente negli occhi mi dice: <>

Non so se sentirmi più sconvolta per l’emozione che sto provando sentendo le sue mani sul mio viso oppure per l’impedimento per la coreografia.

<> penso ad alta voce.

<>

<> Gli dico arrossendo.

<> Conclude dandomi due baci sulle guance e liberando il mio viso dalle sue mani.

Ci voleva lui per ritrovare la grinta e la voglia di lottare ed è grazie a lui che mi ritrovo più carica di prima e motivata di nuovo in palestra. Certo, i problemi con Max rimangono, ma non posso parlarne con Mattia ovviamente, probabilmente non la prenderebbe bene.Però, non riesco a smettere di pensare alla sua mano che accarezzava la mia, in quel momento sentivo le farfalle nello stomaco... Devo smettere di pensarci!

Mentre sono concentrata su quello che sto facendo, sobbalzo per l’improvviso cigolio della porta. Roberta, senza dar peso alla mia perplessità irrompe: <>

<> le domando titubante.

Solitamente avverte prima di venire a farmi visita. Sento farsi strada una sensazione negativa...

<> mi dice senza guardarmi in faccia, quasi come se temesse la mia reazione.

<> Esclamo incuriosita

<> Mi chiede velocemente e sempre più intimorita “in stile” adesso-o-mai-più.

Questa richiesta è come un fulmine a ciel sereno che mi attraversa e le dico la prima cosa che mi passa per la testa. <>

<> mi chiede Roby ritrovando sicurezza in se stessa e con tono sprezzante.

Certo che questa giornata sta andando di male in peggio!

Il sangue mi è gelato nelle vene, mi sento come un ladro sorpreso con le mani nel sacco. Senza rimuginarci troppo controbatto: <> Mi rendo conto che sto cercando di giustificarmi arrampicandomi sugli specchi e dicendo la prima cretinata che mi possa salvare.

<<È preso solo dal suo lavoro?!?>> mi chiede sarcasticamente sfoggiando un odioso sorrisetto malizioso.

<>

<> esclama guardandomi malissimo.

<> le dico fingendo un mezzo sorriso.

<>

<>

<>

<> dico, sollevando le mani in segno di resa.

<> Mi dice abbracciandomi con affetto. Tempo di salutarla ed è andata via lasciandomi scombussolata e pensierosa.

Facendo ritorno a casa Roberta incontra Max e decide di parlargli a proposito della conversazione avuta poc’anzi con l’amica, dei suoi strani atteggiamenti e sui suoi presunti dubbi. Entrambi ipotizzano che ci sia la probabilità che Isabel si stia innamorando del bel Mattia.

È notte, ma non riesco a dormire, Max continua ad essere arrabbiato con me, Roby mi sta addosso e mi chiede favori impossibili, sono stanca, ho un sacco di cose importanti su cui devo concentrarmi e loro non mi danno tregua. Non si rendono conto che sono in una fase delicata? Sto per avere un crollo di nervi! Poi c’è Mattia, già, Mattia… In questo momento vorrei partire per un'altra galassia!

Non so cosa fare, a forza di pensare ho la testa che mi sta per esplodere.

Potessi andrei sulla cima di una montagna e urlerei con tutte le mie forze. Ha ragione Mattia, devo concentrarmi su una sola cosa alla volta. Adesso è importante l’accademia. Basta pensare alle stronzate di Max e Roby! Mi accoccolo sotto la coperta e finalmente le mie palpebre incominciano ad appesantirsi. Voglio solo dormire e non pensare più a niente e a nessuno!

V

Camminando spensierata verso casa, delle urla attirano la mia attenzione. Riconosco la voce di Mattia, guardo verso la direzione da cui provengono le grida e assisto ad una scena sgradevole. Davanti al portone c’è lui che litiga con due uomini dall'aria poco raccomandabile. Senza che nessuno se ne accorga mi fermo per capire cosa possano volere da lui; ma quando Mattia si accorge della mia presenza mi chiede utilizzando un fare aggressivo, di lasciarli soli. Questo suo atteggiamento mi ha preso alla sprovvista, prima d'ora non l’avevo mai sentito utilizzare un tale tono di voce e soprattutto con me. Non dico nulla e lo guardo in malo modo, anche se in realtà avrei avuto voglia di insultarlo pesantemente. Come si permette di rivolgersi a me in questo modo? Cosa gli ho fatto per essere trattata così? Sono furibonda ma allo stesso tempo preoccupata. Quei tizi fanno accapponare la pelle. Mi auguro che lui non lavori con certa gente o peggio ancora che li frequenti. Sicuramente non sarà così, non ce lo vedo ad andare in giro con quel tipo di persone. Chi sono? Cosa vorranno da lui?

La mia curiosità scalpita, ho una voglia matta di andare da lui e bombardarlo di domande, non lo faccio per non sembrare una ficcanaso e soprattutto non lo faccio per orgoglio. Poteva usare altri modi! Rimango tutto il pomeriggio in camera per studiare e per evitare di incontrarlo. Ma la mia preoccupazione ha la meglio sui miei propositi, in fin dei conti lui c’è sempre stato per me quando ne avevo bisogno. Mi armo di forza e coraggio e mi reco verso la sua camera. Adesso o mai più!

Nonostante mi tremino le gambe decido di bussare alla porta della stanza di Mattia.

<> dice con tono calmo.

<> Mattia mi ascolta ma non mi rivolge lo sguardo.

<>

<>

<> gli chiedo speranzosa di poter far tornare il sorriso sul suo bellissimo viso, ma anche, per avere delle risposte.

<>

Rimango spiazzata e delusa dal fatto che lui non voglia aprirsi con me. Annuisco per fargli capire che comprendo.

Finalmente alza i suoi stupendi occhi verso di me, prende la mia mano e mi tira verso di lui: <> Dice facendomi sedere di fianco a lui sul suo letto.

Dio santo stargli così vicino è una tortura. Allontano immediatamente i pensieri maliziosi dalla mente e respirando a fondo ricollego il cervello. Sono venuta qui perché ero io a volere delle risposte e invece lui cambia palesemente discorso per evitare che io possa fargli altre domande a cui lui non vuole rispondere. Penserà sicuramente che sono un’impicciona! Accetto la sua discrezione nel mantenere i suoi pensieri tutti per sé e gli rispondo: <>

<>

Perché me lo chiede? Mi rendo conto di essermi irrigidita e facendo finta di niente rispondo senza soffermarmi troppo: <>

Non so perché ma ho una fottuta paura della sua risposta. Il sangue mi sta ribollendo e vorrei non averglielo mai chiesto. Sono un emerita cretina! Preferirei sfracellarmi al suolo piuttosto che vedere Mattia con un’altra donna, figuriamoci con la mia migliore amica!

На страницу:
3 из 4