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Se Non Farai Del Sogno Il Tuo Padrone…
Senza neppure pensare, si avvicinò alla TV e accese sul canale dei notiziari. Lo schermo si riempì di linee scritte e i suoi occhi le scandagliarono per diversi minuti senza assorbire alcun dato. Quando alla fine si rese conto di ciò che stava facendo, chiese alla TV di mostrargli la programmazione dei Sogni di quella notte. Se Sognare era problema suo, lo avrebbe fatto diventare anche parte della soluzione.
Lesse attentamente le offerte delle stazioni emittenti più importanti. C’erano un paio di titoli che sembrano interessanti, realizzati da Sognatori che rispettava come professionisti; ma erano tutti già iniziati. Entrare a Sogno iniziato in un certo senso era peggio che arrivare a metà film; lasciava lo spettatore terribilmente disorientato e insicuro di se stesso. Wayne sicuramente non aveva bisogno di una cosa del genere, quella notte.
Continuò a scorrere la lista dei programmi finché non arrivò alle stazioncine più piccole e specializzate. C’erano un paio di trasmittenti di Los Angeles che offrivano esperienze religiose ispiranti; si promuovevano in maniera esplicita così che nessuno potesse reclamare con la Commissione Comunicazioni per esser stato soggetto a propaganda contro la propria volontà. Dopo l’arringa fanatica della signora Rondel, però, certo Wayne proprio non aveva bisogno di un’altra dose di religione.
Restavano le trasmittenti porno. Arrivando a quei programmi Wayne si rese conto che era proprio ciò che aveva cercato. Il senso di amore frustrato per Janet, la solitudine, il buco vuoto nella sua anima – emozioni che crescevano fino a superare il punto di sopportazione. In qualche modo dovevano essere catalizzate. Anche se sapeva complessivamente troppo dell’industria Onirica del porno, anche se sapeva che non era altro che un tormentone gigantesco, aveva bisogno di un modo per scaricare la tensione dal corpo. Questo andava pure bene.
Passò rapidamente in rassegna i programmi. C’era erotismo per assecondare ogni gusto immaginabile, normale, gay o fetish. Wayne era sempre stato considerato uno “rigido” alla Stazione perché non riusciva a coinvolgersi nelle fantasie più stuzzicanti; faceva un buon lavoro con l’erotismo normale, ma la roba esoterica la lasciava agli altri. Il suo gusto funzionava così, eppure di tanto in tanto si era trovato a scusarsene. Era uno dei motivi per cui si era dichiarato insoddisfatto nell’ambiente e per cui aveva abbracciato l’offerta della Dramatic Dreams anche se comportava un lieve calo di stipendio. Almeno non si vergognava più di ciò che faceva – e poi c’era sempre la possibilità di passare a cose migliori.
Quella sera c’era un menu intenso di Bondage e Disciplina. “Mistress Schiava”, “La Signora del Cuoio”, “Fruste nella Notte”: non doveva neppure leggere le sinopsi, sapeva di cosa si trattata già dai titoli. Lo stupiva sempre quanti sottomessi ci fossero tra il pubblico. Si sarebbe immaginato che i sadici, persone in grado di infliggere dolore, fossero di gran lunga in maggioranza rispetto ai masochisti desiderosi di riceverne. Invece la situazione era l’esatto contrario. Le fantasie masochiste avevano sempre indici molto alti, mentre quelle sadiche elemosinavano ascolti. E’ un modus vivendi inculcato pensava lui; la gente era condizionata a sentirsi in colpa per ciò che faceva e sapeva che doveva essere punita. Vivere un Sogno in cui erano
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