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Il Possesso Di Un Guardiano
Il Possesso Di Un Guardiano

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Il Possesso Di Un Guardiano

Язык: Итальянский
Год издания: 2021
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Ma ancora una volta il suo istinto prese il sopravvento e annientò la sua volontà: qualcosa in lei lo chiamava, spingendolo a desiderare di prenderla. Kyou poteva sentire il calore che si irradiava da lei e il suo sangue nobile cominciò ad agitarsi, sfuggendo al suo controllo. Quel desiderio lo confuse a tal punto che all’improvviso non ebbe più voglia di lasciarla andare.

Non capì mai che cosa lo spinse a pronunciare quella parola, se avesse più paura per lei o per se stesso; ma a un tratto le sussurrò all’orecchio: “Scappa!” e allentò la presa.

Nella mente di Kyoko, la paura cedette il passo al panico quando le braccia di Kyou si aprirono per lasciarla andare. Se c’era una sola possibilità di salvarsi quello era il momento e lei non perdette tempo: obbedì al suo ordine e cominciò a correre. Dentro si sé non faceva che urlare il nome di Toya, ma non ebbe il coraggio di gridarlo. Quel suono le rimase bloccato sulle labbra e lei potè udirlo solo nella sua mente.

Se fosse riuscita ad arrivare al villaggio e a rifugiarsi tra le braccia di Toya, sarebbe stata salva da quel suo pericoloso fratello...Si augurò che tutto ciò fosse solo un altro dei suoi terribili incubi, anche se sapeva che ciò che stava vivendo non era affatto un sogno.

Quasi gridò, quando una goccia di pioggia la colpì con violenza, confermandole che aveva ragione ... non era un sogno, quello, e la tempesta l’aveva ormai raggiunta. Lanciò uno sguardo indietro e cadde rovinosamente a terra, inciampando in un vecchio pezzo di muro.

Aveva intravisto un lembo di camicia bianca svolazzare a un passo da lei, e pensò che si trattasse di Hyakuhei che l’aveva già trovata. Allora si alzò e si rimise a correre come una disperata verso il villaggio, sperando che almeno i guardiani potessero salvarla da quel mostro. Sapeva che Hyakuhei era stato un guardiano, e che per qualche ragione era diventato il principe dei demoni contro cui una volta combatteva…diventando a sua volta parte dei nemici.. Kyoko si chiese se a Kyou non fosse successa la stessa cosa, senza che nessuno se ne fosse accorto.

Vide la camicia bianca spostarsi alla sua destra e la paura si fece strada nella sua mente: quasi disperava di arrivare dai guardiani, ormai. Si sentiva battere il cuore nelle orecchie così forte che quasi impazzì. Gli dei si stavano divertendo con lei, e le avevano gettato addosso una tempesta di proporzioni gigantesche: in lontananza Kyoko potè sentire il fragore di un tuono e la pioggia martellante aumentare d’intensità.

Perché? Perché le aveva fatto questo? Perché non l'aveva semplicemente uccisa invece di torturarla? Sapeva di non avere alcuna possibilità di fuggire da lui. Era sempre più convinta che Kyou l’avesse fatta scappare solo per imprigionarla con più gusto, ma comunque continuò a correre per mettersi in salvo.

Kyou la guardò avvicinarsi al villaggio e decise di farle credere che non l’avrebbe inseguita. Sarebbe stato più eccitante raggiungerla quando ormai credeva di essere in salvo! Stava per mettersi a correre…quando un altro odore colpì il suo olfatto da guardiano: suo fratello, Toya! No! Non lo avrebbe permesso! Non erano riusciti a proteggerla e per questo lei sarebbe stata sua, qualunque cosa fosse successa dopo. Il suo sangue nobile lo pretendeva!

Kyoko percepì il cambiamento improvviso in lui. Sentì l'aura di Kyou piombarle addosso come una freccia e questa volta urlò, incapace di controllarsi. Il suo grido risuonò come quello di una campana a morto per tutta la foresta, quando una mano le tappò la bocca e un braccio le circondò la vita stringendola così forte da impedirle quasi di respirare, mentre Kyou la imprigionava sul suo petto. Poi i piedi di Kyoko si sollevarono a un paio di centimetri da terra.

*****

Toya alzò lo sguardo al cielo notturno che si oscurava mentre cominciavano a cadere le prime gocce di pioggia. Quella sarebbe stata una terribile notte ... poteva sentirlo chiaramente nell’anima. I suoi occhi divennero del colore del fulmine che danzava nell'oscurità, mentre la tempesta si avvicinava pericolosamente.

Incapace di dormire senza la sua Kyoko accanto, Toya si era arrampicato su uno degli altissimi alberi alla periferia del villaggio per fare la guardia. Tutto quello che poteva fare era attendere l'alba per poi riabbracciarla nei giardini del Cuore del Tempo. Se avesse potuto fare a modo suo ... non le avrebbe mai permesso di ritornare a casa, innanzitutto.

Il suolo tremò per il rombo del tuono ma gli occhi di Toya si spalancarono ... il suo udito finissimo distinse un urlo terrorizzato nella tempesta. Quell'urlo gli aveva tolto il fiato. "Kyoko?" Che ci faceva lì a quell’ora di notte senza averlo avvisato?

I suoi occhi si trasformarono immediatamente in argento fuso, mentre il suo istinto protettivo di guardiano gli ordinò di agire. Non l'aveva mai sentita così spaventata, nemmeno durante la battaglia. Il cuore quasi gli balzò in gola, mentre le sue ali argentate presero vita, e lui volò via troppo velocemente perché l'occhio umano potesse vederlo.

"Kyoko!" urlò spaventato, nel cuore della tempesta.

*****

Shinbe era fuori della capanna di Suki, e anche lui non riusciva a dormire. I suoi incubi non glielo permettevano. Il suo sguardo ametista si fissò sulla foresta dove si trovava il portale del Cuore del Tempo. Qualcosa non andava, poteva sentirlo ... e la tremenda tempesta che ora infuriava nel bosco non c’entrava nulla...

"Kyou?" Cosa ci faceva Kyou così vicino? Per un lunghissimo istante Shinbe dimenticò di respirare e il cuore gli si bloccò nel petto, mentre aguzzava lo sguardo per guardare lontano. La sentiva ... Kyoko era tornata. I suoi capelli blu notte ondeggiarono, al vento di tempesta che gli portava il profumo della rabbia di suo fratello, e allora serrò i pugni: non era sola ... c’era Kyou con lei!

Afferrò il bastone che aveva appoggiato allo stipite della porta. Shinbe sapeva che non c’era bisogno di dare la sveglia ai suoi fratelli, poteva già sentirli in piedi dietro di lui. Due ali traslucide color ametista gli si allargarono dietro la schiena e si alzò immediatamente in volo. Kamui lo seguì a ruota, lasciando una scia di polvere multicolore al suo passaggio. Kaen afferrò Suki per la vita e insieme si alzarono in volo, per unirsi al gruppo.

*****

"No!" La voce di Kyou era dura come se la stesse rimproverando. Ma questa volta no. Non se lo sarebbe negato. Avrebbe voluto toccarla prima, durante il frastuono della battaglia, ma non l'aveva mai fatto. Qualcosa lo aveva avvertito che toccarla sarebbe stato pericoloso per entrambi, quindi si era trattenuto.

Ma questa volta avrebbe placato il suol sangue. La sua anima lo aveva tormentato già troppo a lungo. Era l'unico essere umano che lo avesse mai affrontato in battaglia o altrove e non avesse tremato di paura dinanzi a lui. Si strinse nelle braccia per placare il suo tormento.

Sapeva che i suoi fratelli adoravano quella ragazzina ... che Toya era innamorata di lei, della sacerdotessa. Lo faceva infuriare il fatto che suo fratello potesse starle vicino e lui no. Non riusciva ancora a capire perché Toya non l’avesse ancora presa, e invece l’avesse lasciata andare. Non si era reso conto che il nemico poteva strappargliela? Il solo pensiero che Toya la rivendicasse come sua gli fece salire il sangue al cervello per l’ira.

Kyou sapeva che Toya l'aveva sentita gridare aiuto. Poteva sentire il guardiano d'argento avvicinarsi a una velocità allarmante. Non solo le avrebbe insegnato a non vagare da sola la notte ... avrebbe anche impartito al suo ingenuo fratello una lezione che non avrebbe dimenticato.

Con la forza della mente, creò davanti a sé uno scudo protettivo che il fratello non avrebbe mai potuto scalfire. Posò lo sguardo sulla ragazza, che ora aveva gli occhi color smeraldo sbarrati per la paura. Kyou le tolse la mano dalla bocca solo per sostituirla con le sue labbra ... interrompendo il suo grido. Cercò freneticamente la sua bocca in un bacio affamato e impetuoso. Nel momento stesso in cui l’aveva baciata, capì che non avrebbe più potuto fare a meno di lei.

Kyoko prese subito a lottare contro di lui, senza fiato. Cosa stava facendo? Non era mai stata baciata prima e quello non era il bacio che aveva sempre sognato! Gridò contro le sue labbra… e lui la penetrò con la sua lingua.

Kyou cominciò a scavarle dentro tenendole stretto il viso tra le mani, le dita intrecciate nei suoi morbidi capelli ramati. Poi, con una mano scivolò di nuovo sotto la sua gonna, e accarezzò la sua pelle liscia spingendosi sempre più su, fino a toccare il lembo delle sue mutandine di cotone.

La guardò con lascivia, mentre i bellissimi occhi di lei si chiudevano, e la ragazza gemette al suo bacio. Kyou poteva quasi percepire la voglia della fanciulla che lui continuasse a toccarla per scatenarle dentro quelle sensazioni meravigliose che non aveva mai provato…insieme alla sua paura. Le avrebbe insegnato tanto, quella notte.

I suoi occhi dorati brillarono di una luce perversa e un'ondata di desiderio incandescente lo attraversò e gli penetrò i lombi, mentre si premeva contro la morbida rotondità dei suoi fianchi. Non voleva arrivare a tanto ... cosa stava facendo?

L’ira spingeva Toya ad una velocità folle e gli aguzzò la vista a tal punto che ben presto potè scorgere da lontano il debole bagliore blu nascosto nelle profondità della foresta. Atterrò velocemente, e quasi cadde a faccia in giù per l’impatto. Una barriera blu fluorescente circondava Kyou e la sua prigoniera, crepitando di energia pericolosa. Ciò che vide lo folgorò e ingigantì la sua rabbia.

"Kyou!" ruggì Toya. Spinse le mani verso il basso e due lucenti pugnali gli apparvero nel pugno. Afferrò saldamente quelle armi sacre e incrociò le lame scintillanti. Il potere all'interno dei pugnali gemelli pulsò di vita provocando un'onda d'urto intorno a lui ... spingendo violentemente i suoi capelli indietro e rivelando la rabbia che deformava il suo volto.

Si lanciò con forza contro la barriera cercando di infilzarvi i pugnali, ma fu spinto violentemente all’indietro da un’ondata di energia luminosa. Andò a sbattere contro il tronco di un enorme albero, e lì si fermò. Ringhiò, mentre scivolava lungo la ruvida corteccia.

Rialzandosi da terra, Toya potè vedere suo fratello dall’altra parte della barriera che baciava Kyoko. Poi vide il gesto furtivo della mano di Kyou che s’intrufolava sotto la gonna di lei. La rabbia lo assalì con una forza devastante: Kyou la stava toccando! Sentì i muscoli della mascella contrarsi e poi chiudersi di scatto in un colpo secco, mentre cercava di gridare con tutto il suo impeto il dolce nome della sacerdotessa.

"Kyoko!" urlò Toya, mentre percepiva con i suoi sensi da guardiano l’eccitazione che faceva ribollire il sangue di suo fratello. Kyoko era sua e non avrebbe permesso a Kyou di toccarla a quel modo!

"Maledetto bastardo!" Ancora una volta un'onda di energia si diffuse intorno a lui, mandando in frantumi pezzi dell’albero che aveva alle spalle e facendoli vorticare in aria.

Kyoko, intanto, si sentiva completamente frastornata al vedere che il corpo la tradiva... Picchiò disperatamente i suoi piccoli pugni sul petto di Kyou per costringerlo a lasciarla andare…ma sentì le ginocchia cedere e le forze abbandonarla. Si spinse disperatamente contro il petto del guardiano per liberarsi, ma riuscì solo a eccitarlo di più e a rendere il suo bacio ancora più penetrante.

Sentì Toya urlare il suo nome e sapeva che lui la stava guardando, ma Kyou non voleva saperne di allentare la sua presa. Il bacio si approfondì e divenne più esigente, e i gemiti di Kyoko più intensi. Lei provò a prenderlo a calci, ma Kyou intrappolò la sua coscia tra le gambe; al culmine della frustrazione la ragazza provò a dargli un morso, ma nemmeno quell’espediente funzionò.

Non le stava facendo del male. Anzi, quello che le faceva era…piacevole. Ora la stava tenendo imprigionata tra le sue gambe e si muoveva ritmicamente contro di lei come se…Kyoko stesse cavalcando la sua mano. Era una tortura terribile…ingiusta. Non aveva mai provato quelle strane…sensazioni, prima. Non aveva mai pensato che Kyou fosse capace di baciare qualcuno…tantomeno che potesse toccarla così. Ma le piaceva, le piaceva tanto…Provò a scuotersi da quel piacere, a liberarsi ancora di lui, mentre il suo corpo e la sua mente ingaggiavano una lotta sena quartiere nelle profondità del suo cuore

Kyou era eccitatissimo dalla determinazione di quella ragazzina, che continuava a combatterlo anche se avrebbe voluto cedere al suo bacio e lasciarsi andare al piacere che lui le stava dando. La sentiva, poteva scavare indisturbato dentro di lei e fare sue le sensazioni che lei provava in quel momento. Il suo corpo verginale lo desiderava disperatamente, anche se si sforzava di combatterlo. E il fatto che Toya potesse vederli al di là della barriera, accresceva il suo piacere.

La sentiva cedere ogni istante di più tra le sue braccia, e quasi gemette quando pensò di avere vinto. I gemiti della ragazza crebbero d’intensità mentre la sua anima da sacerdotessa prendeva vita... quell’essenza eterea che solo i guardiani potevano percepire. Non si era arresa. Lo combatteva ancora, ma non contava più, perché la sua anima sacra aveva fatto la scelta. Ormai Kyou si era spinto troppo oltre perché fosse possibile tornare indietro.

Lo sguardo di Kyou si fissò in quello di Toya, suo fratello, desiderando che lui vedesse, che lo guardasse risvegliare la passione selvaggia della sacerdotessa. L'espressione sul viso di Toya ... lo sguardo che vide riflesso nei suoi occhi in quel momento… Sì, ora l’ingenuo fratello sapeva il prezzo che era stato costretto a pagare per aver distolto lo sguardo da chi invece avrebbe dovuto proteggere. Lui stesso era stato artefice del danno che aveva arrecato Kyou alla sua amata.

I sussulti di piacere della ragazza gli fecero quasi perdere del tutto il controllo: era a un passo dal prenderla, ormai. Moriva dalla voglia di farlo. Toya avrebbe saputo cosa si provava a desiderare disperatamente qualcosa che suo fratello gli aveva rubato, e che lui non avrebbe mai potuto avere.

Kyou poteva sentire la lotta disperata della sacerdotessa indebolirsi sempre più mentre cresceva in lei la voglia di spingersi sulla mano sotto le sue gonne, che le dava quell’immenso piacere. Un umido calore le si riversò sulle cosce, la schiena le s’inarcò e, con gli occhi chiusi, lasciò che le sue guance si facessero cremisi per il piacere. Proprio quando stava per raggiungere la vetta della montagna su cui lui l'aveva costretta a salire, staccò la bocca da quella di Kyou e gridò per l’orgasmo. Il viso di Kyou non cambiò espressione ma i suoi occhi scintillarono mentre la guardava venire, sentendo il suo corpo caldo stretta contro a lui. E l'aveva solo toccata ... Che immane lascivia si nascondeva nell’anima della sacerdotessa!

Kyoko sentì il suo clitoride pulsare impazzito contro la mano di lui, e tornò in sé. Lo guardò…e lo trovò immensamente bello. Sembrava così angelico, malgrado la cattiva azione che aveva appena fatto… Non era migliore di suo zio Hyakuhei. Si sentì invadere dalla rabbia, più ancora che dalla paura, per ciò che lui le aveva fatto.. Alzò la mano e lo colpì forte sulla guancia, poi si fermò quando si rese conto che probabilmente aveva appena firmato la sua condanna a morte.

Quando il suono dello schiaffo svanì, Kyoko alzò il mento in segno di sfida mentre la pioggia scrosciava contro la barriera invisibile. "Ti odio!" sibilò, mentre lacrime di frustrazione le scendevano giù per le guance.

Kyou non si sentì minimamente toccato da quelle lacrime e non allentò la presa, ma fissò lo sguardo su di lei e si soprese di leggervi rabbia, oltre che paura... Che le piacesse o no, il suo sangue di guardiano l'aveva scelta e per questo ... erano entrambi condannati. A Kyou piaceva l'odore della sua rabbia. Era come un afrodisiaco per lui, ma sentì il coltello caldo della gelosia squarciargli il petto, mentre lei si voltava a guardare smarrita suo fratello, al di là della barriera.

Gli occhi di Toya erano ora nascosti dietro la frangia dei suoi capelli color mezzanotte striati d'argento, mentre li guardava. Sapeva di non poter rompere la barriera che Kyou aveva creato, ma aveva sentito il grido di Kyoko. Capì che lei odiava il fratello e spettava a lui, adesso, liberarla dalla sua schiavitù.

"Kyou!" gridò Toya, fissando Kyou con occhi rabbiosi. "Siamo i suoi protettori ... i suoi guardiani! Restituiscila subito! Dammela!” La sua voce era aspra e stridente come lo scroscio furioso della pioggia.

Kyou continuava a guardare Kyoko. Le carezzò dolcemente una guancia, e la guardò fisso coi suoi occhi dorati. "Così possessivo…" sussurrò, come se stesse parlando a se stesso, e resistendo alla minaccia riflessa nello sguardo furente di Toya. Il fatto che Kyoko avesse ancora meno paura di lui perché era furiosa, lo divertiva.

Spostando di nuovo lo sguardo su quello del fratello, gli occhi di Kyou fiammeggiarono, ma la sua voce rimase fredda e priva di emozioni. "È troppo tardi. Sei stato troppo negligente, e non hai impedito che si trovasse qui, nel cuore della notte, da sola, di fronte al Santuario.”

Kyoko cercò di liberarsi di lui, ma Kyou la strinse ancora più forte. “Lasciami andare, mostro!" gridò. Si voltò a guardare Toya e stava quasi per urlargli di venire a salvarla…ma le sue labbra rimasero chiuse: non voleva che i due fratelli si ammazzassero a causa sua. Sapeva che Kyou era forte ma sapeva anche che, se era pazzo di rabbia, la forza di Toya poteva crescere a dismisura e divenire quasi indistruttibile. Una battaglia tra loro sarebbe stata all’ultimo sangue. Ma non potè fare a meno di guardarlo con quegli occhi imploranti…uno sguardo che da solo era una silenziosa richiesta di aiuto.

Come se potesse leggerle nella mente, Kyou l’afferrò violentemente per il mento, forzandola a distogliere lo sguardo da Toya. "Non farlo!” ringhiò, e godette della paura che le vide riflessa negli occhi. Poi, le mise le dita affusolate su un punto preciso del collo e premette leggermente, fino a farla svenire tra le sue braccia. Si pentì quasi subito di averla tramortita…ma era necessario.

Toya sapeva che suo fratello era più forte di lui, ma comunque ... non aveva il diritto di prenderla. Lesse un perverso desiderio negli occhi di Kyou, mentre guardava Kyoko. "Cosa credi di fare? Dannazione! Restituiscila a me ... l'ho sempre protetta." sibilò, fissando torvo Kyou, in attesa della sua risposta.

Kyou percepiva ciò che suo fratello ancora ignorava: il male si stava avvicinando sotto le sembianze di Hyakuhei e dei suoi demoni di bassa lega. Ciò che stava facendo sarebbe stata un’ottima lezione per Toya.

Toya era furente. Aveva le mani strette a pugno e quasi tremava dalla rabbia.

"Cosa ti passa per la mente, Kyou? Lei è la nostra sacerdotessa!" Non ottenendo ancora risposta, aggiunse: “Hai sempre detto che gli umani sono una razza inferiore. Che te ne fai, di lei?”

Il viso di Kyou rimase inespressivo e il suo tono di voce sembrava quasi dolce, quando si degnò di rispondere al suo fratello minore, come si fa con un bambino capriccioso. "Se non la proteggi, ti verrà tolta. E’ questa la legge per noi custodi, fratello. Te ne sei dimenticato?”

Toya stava fissando la dolce ragazza mollemente addormentata tra le braccia di Kyou: aveva capito tutto. Kyou non l’avrebbe mai confessato, ma era innamorato della sacerdotessa! Ironia della sorte. E lui stesso amava suo fratello…ma amava anche la sacerdotessa e la voleva per sé. E se la sarebbe ripresa…a qualsiasi costo.

Gli occhi dorati di Kyou si fissarono con durezza in quelli di Toya. "Hyakuhei è vicino ... non riesci a sentirlo? Lei era in pericolo. L'hai lasciata intatta, non marchiata e sola…una facile preda per il nemico. Io non farò lo stesso errore."

Toya rimase immobile, mentre l'ombra delle ali dorate di Kyou prendeva vita, distruggendo la barriera invisibile e riducendola in frantumi con un semplice tocco. Urlò di disperazione, quando Kyou scomparve con Kyoko stretta tra le braccia. Il suono di quel grido rimbombò nell’aria, lasciando dietro di sé solo il fragore della tempesta che stava scuotendo la radura.

Sapeva che suo fratello aveva ragione, che lui aveva tradito la sua sacerdotessa, ma avrebbe trovata un modo per liberarla da Kyou e riaverla con sé. Era vero, aveva fallito, non l’aveva protetta e l’aveva messa in pericolo…ma baciarla, toccarla a quel modo, rapirla…Chi era Kyou per permettersi questo?

Il sangue di Toya ribollì, mentre l'eco della minaccia di Kyou risuonava nella sua mente. "Perché non l’hai marchiata?" Pregò che Kyou non intendesse marchiare Kyoko solo per proteggerla. Ringhiò, al solo pensiero.

"Non puoi farlo!" urlò al vuoto davanti a sé.. C’era stato sempre lui al fianco di Kyoko, non suo fratello! Kyou aveva sempre odiato gli umani e non aveva mai mostrato interesse per la sacerdotessa! Perché all'improvviso aveva cambiato idea? Cosa lo aveva spinto a fare tutto ciò? L’aria che aveva intorno ribollì di rabbia, mentre l’ira accresceva smisuratamente i suoi poteri di guardiano.

“Che tu sia maledetto, Kyou! Non te lo permetterò!” E il fragore della sua voce rimbombò come un tuono per tutta la foresta.

Capitolo 3 “Calano le tenebre”

Shinbe atterrò dietro Toya proprio mentre Kyou e Kyoko svanivano. Gli altri atterrarono dietro di lui e rimasero a guardare la potente aura di Toya allargarsi intorno a lui in onde blu fluorescenti.

Kamui era spaventato per la potenza dell’evento a cui stava assistendo, mentre i suoi selvaggi capelli viola ondeggiavano al vento causato dalla rottura della barriera. I suoi occhi sembravano mutare colore a ogni battito del suo cuore impazzito. "Kyoko?" riuscì a chiedere, con voce rabbiosa e tremante. Una scintillante polvere multicolore si disperse nella radura, mentre lui apriva le ali e si alzava in volo al disperato inseguimento di Kyoko e del suo rapitore.

Un lampo lontano sembrò indicare a Kamui la strada. Quando arrivò davanti a Hyakuhei i lunghi capelli del sommo guardiano si agitarono, scossi dall’impeto della sua discesa. Gli occhi color ebano di Hyakuhei si fissarono un attimo in quelli di Kamui, e la rabbia che vi lesse dentro lo fece quasi arretrare di un passo.

"Povero bambino ... hai perso qualcosa?" La voce di Hyakuhei sembrava carezzevole, ma le profondità del suo sguardo rivelavano le sue intenzioni malvagie. Prima si alzarsi di nuovo in volo allungò una mano a carezzargli la pallida guancia, e scoppiò in una risata demoniaca quando il giovane guardiano schizzò all’indietro per sottrarsi al suo tocco.

"Sempre così scontroso." Approfittò della sua confusione per muoversi minaccioso contro di lui. "Vieni da me Kamui, vieni a battermi ... ma come farai senza la tua sacerdotessa?" Conosceva le paure del ragazzo meglio di chiunque altro. Le sue labbra accennarono un sorriso sadico. Dopo tutto ... era lui che aveva inculcato nel ragazzo tutte quelle paure.

Kamui quasi soffocò per il panico che ora sembrava invaderlo. Vedere il mostro di fronte a lui era tremendo quanto percepire il demone che si teneva nascosto dentro ...lo spirito dei sogni. Poteva percepirlo là dentro, nascosto dietro le sembianze di Hyakuhei, che gli scagliava addosso i tremendi ricordi che lui pensava sepolti da tempo e che ora si agitavano vivi nella sua mente: provò l’impulso irrefrenabile di fuggire davanti al suo nemico...

Percependo il terrore di Kamui che invadeva la radura, Shinbe gridò: "Lascialo in pace, traditore!" Alzando il suo bastone, usò il potere telecinetico per frantumare alcune rocce che si trovavano nei pressi e farle rotolare ai piedi dell’odiato zio, al fine di spezzare l’incanto che teneva avvinto Kamui e permettergli di scappare.

Con un semplice gesto della mano, Hyakuhei creò una barriera per difendersi dai frammenti di pietra che vagavano nell’aria dritti verso di lui; poi rivolse di nuovo lo sguardo sul giovane guardiano dagli occhi color ametista: "Non ingerirti in segreti che non conosci, caro nipote.” sibilò.

Kamui cadde a terra, oppresso dalla potenza dei ricordi oscuri che pensava di avere strappato dalla sua mente. Erano ancora dentro di lui e doveva lottare per celargli agli altri. Kamui sbatté le palpebre ... i suoi occhi tornarono alla loro luce normale. Non avrebbe mai ricordato quello che Hyakuhei lo aveva sfidato a ricordare ...Lanciò un'occhiata agli altri guardiani sperando che non avessero capito che cos’era successo.

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