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Il Possesso Di Un Guardiano
Ormai fuori controllo, la mente di Kyoko passò velocemente dall’uno all’altro dei cinque fratelli che erano stati scelti per farle da guardiani in quel mondo pericoloso ... o almeno così le era stato detto. I suoi pensieri si concentrarono per un momento su Kyou, il più vecchio e potente dei cinque fratelli. Lui le appariva pericoloso e snervante quanto il suo malvagio zio Hyakuhei.
Per tutti, anche per i suoi fratelli, Kyou era un enigma. Aveva la bellezza di un arcangelo, e il potere di contribuire a distruggere o salvare questo mondo devastato dai demoni. Ma, dal suo comportamento freddo e privo di emozioni, era facile intuire che a lui non gliene importava nulla di chi avesse vinto. Era come se fosse intimamente convinto che il suo malvagio zio in realtà non fosse un suo problema.
Kyoko era contenta che Kyou non viaggiasse con gli altri guardiani, ma si tenesse un po’ in disparte da tutti loro. Lei lo aveva visto solo un paio di volte da quando era diventata accidentalmente la loro sacerdotessa, e per lo più solo da lontano ... e ogni volta si era sentita negativamente colpita.
Non sapeva ancora molto di Kyou, ma a volte si chiedeva se era lui che si reputava troppo superiore ai suoi fratelli ... oppure se era lei che cercava di evitarlo a tutti i costi.
Kyoko inarcò un sopracciglio e si mise di nuovo a riflettere ad alta voce.
"Beh, comunque è meglio così, perché ogni volta che lui e Toya si vedono non fanno che litigare ... e per quanto riguarda gli altri fratelli… Kyou in pratica li ignora." Kyoko sospirò. Nei suoi confronti, invece, sembrava nutrire rancore piuttosto che il desiderio di proteggerla.
"Non è che io abbia bisogno del suo aiuto." Il suo pensiero tornò indietro nel tempo. Quando si erano incontrati la prima volta, Kyou l’aveva fissata con freddezza e aveva esclamato che lei non era altro che un debole essere umano e che non era degna della sua protezione. E la volta prima, era stato ancora più odioso.
Quando era capitata per sbaglio nel loro mondo la prima volta… Kyou e Toya avevano cercato di ucciderla, pensando che stesse sconfinando nel Cuore del Tempo con l'aiuto del loro zio. Era stato il Cuore di Cristallo Protettore a difenderla da loro, e da quel momento si era trovata prigioniera di un caos che non sembrava avere fine.
Chissà perché, ma per proteggerla il Cuore di Cristallo Protettore era scoppiato in mille frammenti che si erano dispersi ai quattro venti… attirando i demoni nel mondo degli umani con una frenesia distruttiva. Se i demoni che vagavano in quella dimensione fossero riusciti a raccogliere abbastanza frammenti, allora sarebbero stati così potenti da invadere il mondo terreno e precipitarlo nel caos.
Lei e i guardiani avrebbero dovuto trovare i talismani prima che riuscissero a farlo i demoni, altrimenti non ci sarebbe stata via di scampo.
Da allora, i cinque fratelli guardiani si erano resi conto che lei era la vera sacerdotessa del Cuore di Cristallo Protettore…e quindi avevano giurato di proteggerla. Kyou era l'unico dei guardiani che si teneva a distanza da lei. Le poche volte che si erano incontrati, Kyoko aveva avuto la sensazione che fosse più un nemico che un suo alleato. I suoi occhi dorati sembravano così duri e freddi quando l'aveva guardata ... che lei temette che gli sarebbe piaciuto ucciderla.
Tempo prima, Toya le aveva detto che Kyou era convinto che gli umani fossero una razza inferiore. Questo era un eufemismo. A sentir parlare Toya, Kyou era così prepotente e arrogante che, anche se la sua vita fosse stata in pericolo, non avrebbe mai fatto nulla per salvarla. Ogni tanto Kyoko ricordava queste parole, e non poteva che sorriderne. Per qualche ragione, il comportamento freddo e distaccato di Kyou le sembrava perfino....coerente.
"E di certo lo rende attraente!” esclamò, ad alta voce.
Gli altri quattro fratelli guardiani l'avevano subita presa sotto la loro protezione, almeno fino a quando fossero stati impegnati nella ricerca dei frammenti del talismano e a impedire che i demoni ne accumulassero abbastanza per distruggere il mondo e innescare una guerra.
Toya era quello che si era offerto di proteggerla per primo e che le era sempre stato vicino. Diceva di farlo solo per farsi perdonare di aver tentato di ucciderla, quando lei e Kyou l’avevano scoperta nel loro mondo insieme al Cristallo. Si sentiva ancora in colpa per il fatto che, se lui e Kyou non l’avessero attaccata, il Cuore di Cristallo non sarebbe mai andato in frantumi nel tentativo di proteggerla. Comunque sia, quel guardiano era un tipo strano, e a lei veniva sempre il mal di testa quando si scontrava con il suo brutto carattere…
Toya a volte si comportava come se stentasse a sopportarla, ma in realtà Kyoko era convinta che lui fosse segretamente innamorato di lei. Cercava solo di nasconderlo a se stesso a causa di quell’enorme peso che si portava addosso ...e da cui lei avrebbe desiderato sollevarlo. Forse, in tal modo lui sarebbe stato capace di guardare in faccia i suoi sentimenti…e anche di migliorare quel brutto carattere che aveva.
Sorrise dolcemente al pensiero di lui. Toya stava rapidamente diventando il suo migliore amico, e forse qualcosa di più. Kyoko arrossì leggermente: lui le aveva salvato la vita tantissime volte, dal giorno in cui aveva tentato di ucciderla!
Ora tra i due c’era un legame fortissimo, che assomigliava molto a un amore profondo, anche se si beccavano spesso... Era come se il cristallo conoscesse i sentimenti che nutrivano l’uno per l’altra, e avesse scelto appositamente lui per seguirla anche quando fosse tornata nella sua dimensione…cosa che gli altri guardiani non avrebbero mai potuto fare. Ciò aveva ingenerato tra i fratelli alcune discussioni piuttosto animate, e Kyoko era convinta che lo facessero solo per farla sorridere.
Anche gli altri tre fratelli Shinbe, Kamui e Kotaro avevano trovato posto nel suo cuore. Kyoko sorrise, al loro pensiero. Ed ora eccola lì, tutta sola, nel cuore della notte, in una terra dove i demoni vagavano liberamente. A volte si chiedeva se non avesse bisogno di farsi curare la testa.
“Forse, dovrebbero rinchiudermi in una cella con le pareti imbottite, da qualche parte nel mondo!” pensò divertita. Non volendo ancora disturbare i guardiani, Kyoko si afferrò a una pianta di vite e la usò per aiutarsi a sedere su una delle rocce bianche circostanti.
Solo perché lei non riusciva a dormire non significava che i guardiani dovesse interrompere il loro sonno. Era troppo tardi per rimettersi a dormire e troppo presto per dire ai guardiani di raggiungerla. Alzò lo sguardo verso il cielo notturno, e rimase seduta lì, a godersi la vista dei fulmini che sembravano ancora molto lontani.
Le dita di Kyoko andarono a fermarsi sul minuscolo sacchetto che portava al collo, dove lei aveva riposto alcuni frammenti del talismano che era riuscita a raccogliere. Non si accorse che, toccandolo, una morbida luce blu fluorescente si irradiò da esso, e che la fresca brezza che soffiava intorno iniziò rapidamente a cambiare direzione.
*****
Non lontano da lei, Kyou sollevò il capo, quando un profumo perverso, portato dal vento della tempesta in avvicinamento, arrivò alle sue narici. Hyakuhei era vicino. Strinse gli occhi dorati mentre la brezza si spostava, e che adesso sembrava provenire dalla radura del Cuore del Tempo. E quest’altro profumo… Strinse i denti: la sacerdotessa e il potere del Cuore di Cristallo Protettore!
Le sue mani si strinsero involontariamente a pugno, e sul suo viso apparve un’espressione di rabbia. Ringhiò, scuotendo il silenzio della foresta che lo circondava: era sola e indifesa! Che ci faceva, davanti al Santuario a quell’ora della notte? Perché gli altri guardiani non erano con lei? Kyou respirò profondamente l’odore della sacerdotessa-bambina che si trovava nella dimensione lontana insieme ai suoi fratelli.
Nella sua mente, potè vedere l’immagine della ragazza: capelli ramati, meravigliosi occhi color smeraldo… era come se la stessa statua avesse preso vita e colore. Non sarebbe mai dovuta giungere lì! Né lei né il Cuore di Cristallo Protettore! Non appartenevano a quella dimensione.
Se avesse potuto, l'avrebbe ricacciata indietro attraverso il portale e avrebbe distrutto la statua… ma se lo avesse fatto avrebbe fatalmente indebolito la barriera che suo padre Tadamichi aveva costruito a protezione di quel mondo. Nonostante bramasse dalla voglia di farlo, Kyou si sforzò di trattenersi.
Il suo pericolosissimo zio continuava ad accumulare potere per colpa di quella stupida ragazza: ma non capiva cosa stava provocando? Se era davvero una sacerdotessa, avrebbe dovuto sapere che doveva starsene ben lontana da quel mondo di demoni! Suo padre si era lasciato uccidere, pur di chiudere il portale del tempo, e invece quella stupida ragazzina umana aveva annullato il suo sacrificio, rendendolo completamente inutile.
Tadamichi aveva cercato di proteggere gli umani ... tutti quanti. Ma perché? Perché proteggere una razza così stupida da riaprire il portale che divideva i loro due mondi? Cosa aveva spinto suo padre a sacrificare la sua vita per loro?
Kyou aveva cercato di spaventarla e di rimandarla, urlante, nel suo mondo. Ma con sua grande sorpresa lei era tornata ... doveva essere l'unica donna che sembrava non temerlo per più di pochi secondi. Quando l'aveva incontrata per la prima volta, non molto tempo prima, lei era rimasta lì a fissarlo, con il mento sollevato in atto di sfida, puntando un dardo spirituale verso di lui come se lei, una semplice umana, potesse combatterlo ... e vincerlo.
Aveva giurato di proteggere il Cuore di Cristallo Protettore e il portale del tempo, ma mai una piccola ragazza umana. I suoi fratelli potevano piegarsi a una cosa del genere, ma lui no. Gli umani erano creature deboli e sciocche, e lo temevano. Perché lei era così diversa? Perché non aveva paura di lui? Perché se la trovava continuamente tra i piedi, quasi tornasse costantemente a provocarlo?
Kyou saltò dall'albero in cui era seduto e si drizzò in tutta la sua altezza. Poteva sentire il suo cuore battere all’impazzata e il sangue defluirgli nelle vene ... il suo sangue da guardiano che gli imponeva di andare da lei. Succedeva ogni volta che la sentiva vicina e ciò lo faceva infuriare ancora di più. Il suo istinto protettivo era mille volte più forte della sua volontà.
Era il coraggio indomito di quella ragazzina ad attrarlo, e negli ultimi tempi la sua immagine era costantemente viva nei suoi pensieri ... e nei suoi sogni. Era rimasto lontano dal gruppo solo per questo motivo. Come osava quella ragazza prendere possesso della sua mente? Le avrebbe insegnato a non ammaliarlo con la sua insolenza e umanità. Non era niente per lui tranne la sacerdotessa del cristallo ... non c’era nient’altro che la legasse a lei.
Il corpo di Kyou si irrigidì quando sentì il cambiamento nell'equilibrio tra il Bene e il Male, pericolosamente vicino all'ignara sacerdotessa. Il suo viso era tranquillo... come la calma prima della tempesta. I suoi capelli argentati ondeggiavano nella brezza , mentre i suoi sensi percepivano il pericolo che stava per abbattersi su di lei.
*****
Hyakuhei inclinò la testa all'indietro, lasciando che la tempesta che aveva generato si scatenasse intorno a lui. Il vento gli turbinava intorno, sollevando il lembo dei suoi vestiti e gettandogli sul suo bellissimo viso i capelli color mezzanotte. I suoi occhi color rubino si spalancarono, quando il vento gli portò alle narici un profumo che non veniva dalla pioggia o dal cielo.
Un'espressione di euforia gli si disegnò in faccia, e lui diede un potente colpo con le sue ali di ebano per guadagnare quota. Diresse lo sguardo verso la radura del Cuore del Tempo, mentre un sorriso malvagio gli apparve lentamente sulle sue labbra. Era qui ... la sacerdotessa che non faceva che tormentarlo.
"Ah, sacerdotessa, quindi sei sola e senza difese! - sussurrò al vento - Aspettami, mia amata, vengo a prenderti."
I demoni iniziarono a riversarsi a frotte dal corpo di Hyakuhei, per eseguire i suoi ordini. Una risata maniacale gli sfuggì dalle labbra morbide e lui sbarrò gli occhi, che splendettero alla luce della sua strana follia. Il cielo divenne nero di demoni, che correvano all’impazzata verso la statua della fanciulla…e della sua sosia umana, così fresca e pura all’interno dei meravigliosi giardini.
*****
I demoni di bassa nascita erano già stati attratti da lei e dal profumo che emanava. Erano solo insignificanti schiavi inviati da Hyakuhei per impedirle di fuggire, e Kyou poteva sentire la presenza di suo zio non lontano da loro. Hyakuhei aveva scoperto che lei era lì inerme e stava andando a prenderla. Ma lui non poteva permetterlo.
Kyou alzò lo sguardo, quando un'ombra attraversò la luce della luna annunciando il loro arrivo. I suoni della notte zittirono, quando sulla sua schiena apparvero due maestose ali nere, che sparsero sulla radura una miriade di piume dorate, proprio lì dove lui atterrò in silenzio. I suoi lunghi capelli argentei ondeggiarono al vento, mentre si preparava per l’imminente battaglia.
"Così sia." mormorò, in risposta ai suoi tormentati pensieri.
La sacerdotessa si era messa di nuovo in pericolo e questo non gli lasciava scelta. Decise che se i suoi fratelli non erano capaci di fare il proprio dovere, allora ci avrebbe pensato lui, e avrebbe portato la fanciulla con sé. Se questo era il loro concetto di protezione, allora era giusto che lo facesse. Ma prima ... avrebbe distrutto il male che continuava a perseguitarla.
Capitolo 2. “Impavida”
Ignara che la tempesta si stesse avvicinando, Kyoko sentì la brezza rinfrescare la sua pelle sudata e la accolse con un dolce sorriso. Chiudendo gli occhi color smeraldo, si godette la solitudine della notte prima di dirigersi da Sennin e unirsi ai guardiani che dormivano da lei.
La figlia di Sennin, Suki, era diventata la sua più cara amica su questo lato del portale del tempo e il gruppo risiedeva nella sua capanna, quando non viaggiavano attraverso le terre pericolose alla ricerca dei frammenti del Cuore di Cristallo Protettore. Suki stava con loro dall'inizio, anche se non era una guardiana.
Kyoko sorrise pensando a Suki e all'unico guardiano che non si era mai allontanato da lei ... Shinbe. Era uno dei cinque fratelli guardiani. Ma non era forte come loro e inoltre era innamorato di Suki. Segretamente attratta dai suoi capelli blu notte e gli occhi color ametista, Suki faceva di tutto per non cedere alle sue avances.
Sorrise dentro di sé, quando si trovò a chiedersi per quanto tempo Suki avrebbe potuto resistere. La sua amica era una ragazza testarda, ma Kyoko sapeva quanto potesse essere deciso un guardiano, una volta che aveva puntato la sua preda.
Kyoko e il guardiano più giovane, Kamui, spesso scoppiavano a ridere mentre Suki cercava di negarsi a Shinbe senza voler ammettere che, in fondo un fondo, lui le piaceva. Kamui aveva un grande senso dell'umorismo e Kyoko l’amava teneramente. Il colore dei suoi occhi mutava a seconda del suo umore, e la ragazza era convinta che nessun altro se ne fosse accorto, tranne lei.
Quando Kamui sorrideva sprizzava felicità, ed era difficile resistergli. Ma nel profondo della sua anima, Kyoko aveva percepito di lui qualcos’altro ... qualcosa che lui teneva celato... anche a se stesso. A volte negli occhi di Kamui si nascondevano segreti e conoscenze che lei non avrebbe mai potuto comprendere. Era un puro di cuore, eppure le sembrava che si portasse sulle spalle il peso dell'intero universo. Le faceva desiderare di proteggerlo, tanto quanto lui desiderava difenderla, anche se non era affatto una persona debole.
Cercando di scrollarsi il pensiero di Kamui dalla mente, Kyoko passò a Kotaro, il più vivace del gruppo e rivale dichiarato di Toya. Kotaro aveva rivendicato Kyoko per sé, e non faceva che dire agli altri che erano fidanzati. Ciò scatenava la gelosia di Toya, al di là se fosse vero o meno. Tutti sapevano che Kotaro scherzava, ma a Toya quel gioco non piaceva.
Con i capelli bruni costantemente arruffati e gli occhi blu ghiaccio, Kotaro era un vero spasso. Si rivolgeva sempre a lei come “la sua Kyoko” anche se lei gli diceva di smetterla. Era un principe di quelle terre e vi trascorreva la maggior parte del tempo, a difesa dai demoni che premevano dall’esterno. Bastava che lui facesse brillare quei suoi luminosi occhi blu, che Kyoko si sentiva sciogliere ed era pronta ad accontentarlo.
Lui sapeva quali fili tirare per averla sempre al suo fianco. A volte Kyoko si chiedeva se Kotaro, in un modo o nell’altro, non facesse lo stesso anche con tutti i guardiani. Il gruppo però lo vedeva molto raramente. I suoi pensieri tornarono all’immagine di Kyou.
"Kyou…" mormorò, e quasi rabbrividì a pronunciare quel nome. Lui continuava a non piacerle…qualsiasi cosa facesse. Spesso si comportava più come un nemico che come un fratello, con Toya. La parola ”rivalità” non riusciva a rendere a sufficienza lo strano rapporto che c’era tra loro. Dei cinque fratelli, Kyou era quello più strano, da tenere decisamente alla larga... Sembrava molto più pericoloso di quella terra infestata dai demoni.
Tornando alla realtà, Kyoko aprì i suoi occhi color smeraldo e scivolò giù dalla pietra…ma si fermò di colpo. Là, a meno di sei metri da lei, c'era Kyou. Sembrava un angelo, tranne per l'espressione malefica che leggeva nei suoi occhi dorati.
'Parlando del diavolo…” scherzò tra sé e sé.
L'oscurità che li circondava sembrava illuminare il corpo del guardiano ... conferendogli un aspetto quasi spettrale. Perfino il suo silenzio gridava. Sembrava che avesse un’idea fissa in mente e Kyoko ebbe la netta sensazione che, qualsiasi cosa fosse, non le sarebbe piaciuta.
Kyou vide l’umana impallidire per il terrore e assaporò il suo profumo inebriante. Almeno per una volta sembrava aver paura di lui. Avrebbe dovuto temere di più i demoni che lui aveva appena ucciso per proteggerla. La fissò intensamente, mentre cercava di ricordare ognuno dei mostri che aveva appena eliminato: se fossero arrivati a lei…
Kyou sentì i muscoli della mascella irrigidirsi, al solo pensiero di quello che le avrebbero fatto i demoni, se fossero riusciti a toccarla. Eppure lei se ne stava lì, placida e tranquilla in mezzo al pericolo…e lo temeva. Avrebbe urlato se, piuttosto che vedersi davanti lui, si fosse trovata Hyakuhei? IL suo coraggio assomigliava tanto all’incoscienza. Quando arrivò a formulare questi pensieri, il fatto che la ragazza fosse tanto coraggiosa acuì il suo desiderio per lei…un misto di rabbia e passione che provava da sempre per la giovane sacerdotessa.
Kyoko rimase completamente immobile. Non sapeva come comportarsi davanti a quel demone bello come un dio. Si sentiva paralizzata dalla paura e non osava emettere un suono, per il timore di aggravare la sua situazione. Temeva che lui fosse irato perché lei aveva riportato in quella dimensione il Cuore di Cristallo Protettore.
Un brivido di paura le scivolò giù per la schiena, si approfondì fino alla nuca e l’afferrò come una morsa, obbligandola a non muoversi. Fece prima un passo indietro, poi un altro, senza nemmeno accorgersene. Non riusciva a controllarsi, anche se suo nonno le aveva insegnato che indietreggiare davanti al nemico significava ammettere di avere paura di lui.
Le parole del nonno le tornarono alla mente: "Se mostri di avere paura, sei perduta.”
Cercando di combattere il terrore, Kyoko chiuse gli occhi per un secondo. Ma quando li riaprì, Kyou era sparito, e allora ebbe ancora più paura. Di nuovo, le parole del nonno le rimbombarono nella mente: "Non perdere mai di vista il nemico o non lo vedrai attaccare.”
"Kyou?" sussurrò il suo nome con terrore. Poi se lo sentì alle spalle che le respirava sul collo, e lo sentì inspirare a lungo e lentamente, come se stesse inalando il suo profumo.
Lentamente, con gli occhi sbarrati, in attesa del colpo che l’avrebbe uccisa, Kyoko girò la testa e si scontrò con la guancia morbida di Kyou. Ansimò e cercò di lanciarsi in avanti, ma fu bloccata dal braccio del guardiano che l’attirò a sé, e lei poté sentire la sua schiena poggiare contro il corpo caldo di lui.
Era così terrorizzata che il respiro le si bloccò in gola. Era la prima volta che provava un vero attacco di panico, e temette di andare in iperventilazione. Kyou era l’unica persona che temeva più di Hyakuhei, anche se nessuno poteva immaginarlo. Non era mai stata così vicina a lui ... e la cosa le piaceva immensamente.
Il suo profumo ora lo circondava, inebriandolo. Kyou poteva sentire il profumo incontaminato di Kyoko che si colorava di paura, e diventare più intenso e penetrante mentre la teneva imprigionata contro di sé. Alla fine ... potè percepire il terrore che provava la piccola umana, ma lei non gridò. Il suo primo errore era stato indietreggiare: era bastato quel piccolo segno di paura a riscaldare il suo sangue da guardiano, così come non gli succedeva da tempo.
I suoi occhi dorati si chiusero per un istante, mentre lui lasciava che le immagini di lei che urlava, per paura o per chissà cos’altro, gli balenassero davanti troppo velocemente per poterle distinguere. Ma non voleva ascoltare quel terribile suono…
O forse sì….Forse aveva bisogno di sentirla gridare, per liberarsi dall’incantesimo che lei gli aveva fatto. Ma che importava, alla fine? Nel profondo del suo cuore di guardiano, Kyou sapeva di desiderarla e lui non era tipo da negare la realtà delle cose. Un sorriso malefico gli si disegnò sul volto, mentre la sentiva divincolarsi tra le sue braccia. Le strinse leggermente il polso, e lei sussultò.
Kyou le strofinò il naso sul collo e inalò il suo respiro, mentre lei cercava convulsamente di liberarsi dalla sua presa.. "Mi stai eccitando…" ringhiò a bassa voce, e sfiorò le labbra contro la carne delicata del suo collo. Il suo sangue caldo lo incitò a farla sua.
Kyoko non poté reprimere i brividi di desiderio che il tocco delle sue labbra avevano scatenato in lei. Stava cercando di sedurla o alla fine l'avrebbe uccisa comunque? Smise di lottare e cercò di mostrarsi impavida, ma tremò alle parole che lui le aveva appena detto. Non voleva farlo infuriare, eppure era sicura che lui stesse solo cercando di spaventarla.
"Che ragazza intelligente…" mormorò Kyou tra sé: lei non aveva ancora cominciato ad urlare mentre la la teneva prigioniera…eppure la stretta si stava allentando, fino a trasformarsi in un caldo abbraccio. Kyoko si girò a guardarlo, mentre provava sempre meno paura di lui.
Kyou fissò il suo sguardo negli occhi color smeraldo di lei e ciò che vi lesse lo spaventò: lo stava guardando come si guarda un umano, non un guardiano! Quella ragazzina non aveva paura di lui e ciò lo fece tremendamente infuriare: in definitiva era stato il suo stupido coraggio a metterla in pericolo, quella sera!
Era anche per questo che Hyakuhei era volato da lei, con l’intenzione di trascinarla via con sé nel cuore della notte. Anche a quella enorme distanza ... poteva sentire il desiderio rapace del suo perfido zio. Grazie al suo sensibilissimo udito poteva quasi sentire la brezza lenire le piume delle sue ali nere. Lei doveva avere paura di quel mostro…e non solo.
La paura, il terrore puro ... avrebbe potuto insegnarglielo, però.
Sì, le avrebbe insegnato il terrore per la realtà che la circondava, e alla fine quella stupida avrebbe capito perché doveva evitare quel luogo. I guardiani, i suoi fratelli ... i suoi protettori ... non erano lì a salvarla, in quel momento. Le avrebbe insegnato in vari modi cos’era la paura. I suoi occhi dorati brillarono con malvagità alla luce della luna calante, quando pensò a cosa fare.
Kyou spinse il suo corpo contro quello della fanciulla fino quasi a schiacciarlo, poi allungò una mano lungo la coscia di lei e l’accarezzo con movimento languido e infine si fermò all’orlo della sua gonna. Si approfondì sotto il vestito e poté sentire il suo umido calore riscaldargli la mano.
Il corpo di lei si ritrasse a quel contatto e la ragazza provò a liberarsi dalla sua presa possente, ma lui la strinse ancora più forte. Le fece scivolare l'altra mano sul seno acerbo, intendendo solo farle capire cosa sarebbe successo se i demoni l’avessero trovata da sola e senza protezione, e finalmente avrebbe preso coscienza del pericolo che aveva corso.