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Calore
Calore

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Calore

Язык: Итальянский
Год издания: 2019
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Серия «Legami Di Sangue»
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Micah sentì la bestia dentro di sé che cercava di alzare la testa. “Dov’è Alicia?”

Il modo in cui l’uomo pronunciò il nome di Alicia fece capire a Damon chi avesse sulla porta di casa. La notte scorsa il volto del puma era gonfio, escoriato ed insanguinato...niente di simile al rivale a cui stava per sbattere la porta in faccia.

Damon guardò Micah da capo a piedi con uno sguardo critico, concludendo che non aveva bisogno di questo mal di testa. “È indisposta. Ripassa domani.” Cercò di chiudere la porta, ma l’uomo più grande fu più veloce di quanto si aspettasse ed entrò nel momento in cui la porta si chiuse.

“Sento il suo odore.” Micah grugnì, iniziando ad essere seccato. “Alicia!” gridò, quest’uomo gli piaceva sempre di meno. Sapeva che aveva preso parte al salvataggio la scorsa notte, ma non sarebbe andato molto lontano se non gli avesse detto dov’era Alicia.

Micah si avviò per le scale, ma improvvisamente Damon fu in piedi su uno dei gradini più in alto, a fissarlo. I loro occhi si incrociarono e Micah provò un momento di paura sgradita...fin quando la ragazza avvolta in un asciugamano non scese di corsa giù per le scale verso di lui.

Alicia aveva sentito Micah gridare il suo nome ed essendo così eccitata non perse tempo a vestirsi, ma afferrò solo l’asciugamani più vicino e volò seguendo la sua voce. Appena girò l’angolo, i suoi occhi si illuminarono quando lo vide lì in piedi, sembrando com’era sempre... …perfetto.

“Micah.” sussurrò lei, sul punto di piangere. All’inizio i suoi passi furono lenti, ma più si avvicinava, più rapidamente correva, fin quando non si lanciò impavida su di lui, facendo quasi cadere entrambi all’indietro sui gradini.

Damon si girò nel momento in cui vide gli occhi di Micah spalancarsi verso qualcosa dietro di lui. Era senza parole, nel vederla in piedi lì con l’asciugamani avvolto intorno…i suoi capelli bagnati con scintille di acqua che gocciolavano sul pavimento di legno. Incrociò le braccia sul petto e si appoggiò al muro mentre con lo sguardo seguì lei, che lo superò per correre dall’uomo che amava.

Damon abbassò la testa, facendo cadere la frangia per nascondere gli occhi. Il suo sguardo si trasformò in un bagliore quando lei avvolse le braccia attorno a Micah, dando un nuovo significato all’espressione ‘saltare addosso a un ragazzo’. Gli dei dovevano aver avuto pietà di lui quando lei non avvolse le gambe intorno alla vita dell’uomo...anche se l’immagine di quell’asciugamani che si sollevava sarebbe stata impagabile.

Micah avvolse le braccia intorno ad Alicia e la sollevò per un abbraccio da orso. Chiuse gli occhi e la tenne così per un attimo. La prima cosa che notò era che la sua pelle era più calda della propria. Premette il viso contro il suo collo, chiedendosi perché la sua temperatura fosse così alta.

Era solo un’altra cosa da rimproverare a Quinn. Era stato via solo due settimane e l’avevano fatta ammalare. Micah si accigliò, non ricordando che Alicia si fosse mai ammalata.

“Hai la febbre?” le chiese mentre la rimetteva in piedi. Lui sorrise, vedendo che era ancora più bassa di lui anche se era in piedi su un gradino più alto, ma poi gli occhi furono attirati dal marchio ancora in via di guarigione sul collo. Le scostò i capelli di lato per vedere meglio ma, prima di poter dire qualcosa, lei lo bloccò.

“Tu sei pazzo.” Alicia si asciugò le lacrime che annebbiavano la sua vista. “Ieri sera pensavo che stessi per morire...e adesso?” Si portò una mano sulla guancia con la mano, desiderando tanto dargli un bacio. “Com’è possibile che tu stia così bene?”

La porta d’ingresso si aprì e Micah guardò dietro di sé, vedendo Michael e un uomo dai capelli biondi che li fissavano.

Alicia si chiese se gli dei si stessero prendendo gioco di lei quando si ricordò proprio allora di essere più nuda che altro. I mutanti di solito non si preoccupavano di cose del genere come gli umani, ma poteva ancora sentire l’effetto persistente del sogno che aveva fatto solo pochi minuti primi.

Incrociando gli occhi di Michael vide il calore istantaneo nel suo sguardo, poi trattenne il fiato quando i suoi occhi si abbassarono sul suo seno.

Micah spostò sua sorella più in linea con il proprio corpo così da nasconderla a quegli uomini. In quel momento guardò su per le scale verso Damon. La sua visuale adesso era migliore. Con sua sorpresa, Damon non stava fissando Alicia. Invece, il suo sguardo arrabbiato era rivolto direttamente alle mani di Micah, che ancora la teneva.

Sentendo la minaccia silenziosa, l’oro brillò nelle pupille di Micah mentre si dilatavano. Aveva la sensazione di star osservando il responsabile del marchio di Alicia.

Kane notò che Michael era immobile e Damon stava per commettere un omicidio. Pensò rapidamente ad un modo per rompere il ghiaccio. “Alicia, tesoro...credo che tu abbia dimenticato qualcosa di importante al piano di sopra.” Le fece un sorrisetto.

“Io non vado da nessuna parte.” disse Micah tenendo gli occhi su Damon “Vai a vestirti, mentre io parlo con Michael.”

Alicia lo baciò rapidamente sulla guancia poi si voltò per correre su per le scale. Quasi saltò un gradino quando vide Damon a soli pochi centimetri da lei. La sua camicia era aperta e i pantaloni erano chiusi con la zip ma non abbottonati, scendendo pericolosamente sui fianchi. Sentì le guance infiammarsi ancora di più quando il sogno tornò come un pensiero osceno in una mente spensierata.

Lo sguardo di lui quando i loro occhi si incontrarono era oscuro e pericoloso...imbevuto di tensione sessuale. Sperava che fosse la propria immaginazione mentre sentiva quello sguardo seguirla fino al piano di sopra.

Micah non fu l’unico a vedere lo scambio di sguardi tra Alicia e Damon. Kane dovette dare a Michael una gomitata nella schiena prima che lui rivolgesse finalmente la propria attenzione all’uomo che scendeva dalle scale. Stringendo le mani al puma fece cenno verso il soggiorno “Sono sicuro che avrai delle domande.”

“Se non lo fa lui, lo faccio io.” annunciò Kane per peggiorare le cose. Prima si lamentava del sentire i pensieri di altre persone, ma erano momenti come questo a farne valere la pena.

La parte più divertente era che Damon non aveva idea che Micah e Alicia fossero fratelli... …anche se avrebbe dato credito a Damon per aver scoperto che lei aveva una cotta non proprio ‘da sorella’ per il suo ignaro fratello. Ma se il sogno che lei aveva avuto poco prima voleva dire qualcosa...non sarebbe stato difficile per Michael o Damon farle cambiare idea.

Michael sbatté le palpebre cercando di scacciare dalla propria mente l’immagine di Alicia in quell’asciugamani, in modo da potersi concentrare. Voleva dire le cose ovvie, prima di tutto. “Non mi aspettavo di vederti così presto giù dal letto.”

Kane sentì il battito accelerato di Michael e si meravigliò. Cercando di ascoltare i suoi pensieri, fu deluso nel trovare il silenzio assoluto. Wow, il suo piccolo Michael aveva dei segreti.

“Neanch’io.” Micah rispose onestamente, poi cambiò argomento “Pensavo che vivessi da solo.”

Kane roteò gli occhi quando sentì Michael sospirare di sollievo.

Al piano di sopra, Alicia corse nel bagno dove aveva lasciato i suoi vestiti. Aggrottò le sopracciglia per ciò che aveva scelto di indossare senza pensarci, decise che non andava abbastanza bene. Micah aveva detto che non sarebbe andato da nessuna parte e si fidava di lui, quindi tornò nella sua stanza per trovare qualcosa di più bello. Si affrettò ad asciugarsi i capelli e anche ad aggiungere un filo di trucco prima che fosse soddisfatta.

Si guardò nello specchio vedendo che le guance erano ancora rosse e gli occhi erano eccessivamente brillanti. Agitando la mano come per cancellare i fatti, si convinse che era solo perché era felice che suo fratello fosse tornato e fosse in qualche modo illeso.

“Sarà meglio che sia così.” borbottò Alicia tra sé, cercando di ritrattare la sua prima diagnosi. L’ultima cosa di cui aveva bisogno adesso era trovarsi in una casa piena di uomini attraenti ed essere in calore. Non accadeva spesso, ma se una femmina mutante andava in calore senza un compagno, allora la donna aveva due scelte...isolarsi e soffrire per tutta la durata, o avere rapporti sessuali finché non fosse passato. O almeno era quello che le ragazze in collegio le avevano detto.

“In entrambi i casi...” Alicia alzò un sopracciglio verso il proprio riflesso. “…lasciare questa casa sarà un bene per tutti.”

Sistemando di nuovo tutte le sue cose in valigia, Alicia pensò che avrebbe potuto portarla al piano di sotto quando se ne sarebbe andata con suo fratello. Le sarebbe mancata la libertà, ma sorrise dolcemente sapendo che sarebbe stata di nuovo con Micah. Ancora persa nei propri pensieri, lasciò la camera da letto e girò l’angolo per andare al piano di sotto, solo per imbattersi in quello che sembrava un muro di mattoni.

Damon allungò un braccio e lo avvolse intorno alla vita di Alicia, tirandola a sé per impedirle di cadere dalle scale. Essendo di cattivo umore, aveva pianificato questo piccolo incontro solo per dimostrare una cosa...che lui non era l’unico a provare questa attrazione. Voleva farglielo notare prima che Micah la portasse lontano da lui.

Nel momento in cui la toccò, sentì il battito di lei accelerare. Sentendosi già giustificato, fece scivolare la propria mano sotto l’orlo della sua maglietta corta e sulla sua pelle morbida mentre la raddrizzava. Doveva ammettere che Micah aveva ragione riguardo la febbre.

Le labbra di Alicia si aprirono mentre lei inspirò profondamente e fissò Damon, sentendo ogni suo centimetro premuto contro di sé, e le piaceva. Era arrabbiato con lei...poteva vedere la rabbia nei suoi occhi. E perché non dovrebbe esserlo? Aveva tentato di ucciderlo...e in cambio lui le aveva salvato la vita. Doveva a Damon più di un favore e non era giusto andare via con Micah senza dirgli quanto fosse davvero grata.

Se ne sarebbe andata tra pochi minuti e ciò le diede il coraggio di cui aveva bisogno. Alzandosi in punta di piedi, Alicia pose un bacio lento e delicato sulle labbra di Damon, chiedendosi se lui si sentisse come si sentiva lei. Lui aveva un odore meraviglioso e la sua pelle era liscia e fresca sotto le proprie labbra calde.

“Grazie.” sussurrò lei allontanandosi.

“Per cosa?” chiese Damon, con la sensazione che lei gli avesse appena fatto perdere l’equilibrio.

“Per avermi salvata di nuovo.” Lei sorrise.

Per un attimo, Damon sentì il peso che affliggeva il proprio petto alleggerirsi...finché lei non se ne andò, rovinando tutto.

“E per aver aiutato a riportare Micah da me.” Alicia prese la valigia e fece per superarlo, ma con sua grande sorpresa Damon la afferrò per le braccia e la bloccò contro il muro, tenendola ferma lì. Si chinò ad un centimetro da lei e lei vide le sue ciglia scure abbassarsi mentre guardava le sue labbra.

“Se stai distribuendo ricompense, allora alziamo la posta in gioco.” Damon sferzò le sue labbra con le proprie, mostrandole la differenza tra il bacio che gli aveva dato e quello che lui desiderava. Si assicurò che lei lo ricordasse nelle notti a venire.

Damon era preparato a sentirsi spingere via o a sentirla lottare per liberarsi dalla sua presa. Quando lei non fece nulla, intensificò il bacio sentendo la propria testa in confusione. Con suo stupore, lei improvvisamente ricambiò il suo bacio e con altrettanta passione.

Sentendosi come se lei gli avesse ritorto contro la sua stessa punizione, concluse il bacio altrettanto rapidamente come lo aveva iniziato e si allontanò da lei...questa volta afferrando lui stesso quella dannata valigia. Voltandosi, iniziò a scendere i gradini due alla volta, lasciandola lì confusa.

Alicia si prese un momento per respirare di nuovo. Non era riuscita a fermarsi quando l’aveva baciata con tale passione...avrebbe voluto di più. E voleva ancora di più. Dannazione. Che cosa gli dava il diritto di eccitarla in quel modo, per poi lasciarla così? Strofinandosi le tempie, gli diede il beneficio del dubbio. Se lei era in calore...un vampiro se ne sarebbe accorto?

“No.” rispose alla sua stessa domanda. Era roba da mutanti. Ne era sicura.

Damon era già nel salone, rilassato sul divano accanto a Michael, quando Alicia ebbe il coraggio di scendere al piano di sotto. O almeno lui cercava di sembrare rilassato...non che lei lo stesse fissando. Lei distolse lo sguardo quando lui le fece un maledetto sorriso, e rivolse la propria attenzione a Micah che era seduto sul grande divano imbottito. Era proteso in avanti, perso in una conversazione con Michael.

Micah alzò lo sguardo quando Alicia si avvicinò. “Ho sentito che hai intrapreso missioni suicide per hobby. Sai, sono stato via solo un paio di settimane.” Diede un colpetto sul cuscino accanto a sé e avvolse un braccio attorno alle spalle di Alicia quando lei si sedette. Dopo quello che Michael gli aveva appena detto, si chiese chi fosse stato più in pericolo...se stesso o Alicia.

Alicia annuì cercando di tenere il suo sguardo lontano da Damon. Guardò Michael e sentì le farfalle prendere il volo nel suo stomaco. Alla fine decise: di tutti i vampiri, Kane era il più affidabile...anche se dubitava che chiunque sarebbe stato d’accordo con lei.

“Devo dire a tutti e tre un enorme grazie.” Lei non si mosse quando percepì lo sguardo di Damon su di sé. Sentendosi un po’ vendicativa, gli fece un lento sorriso facendogli credere che lo avrebbe fatto. Scoprì subito chi avrebbe vinto quella gara di sguardi e rivolse la propria attenzione a ciò che Michael stava dicendo a suo fratello.

“La città è pericolosa in questo momento.” sottolineò Damon. L’aveva salvata tre volte, anche se lei era al corrente solo di due. Aggiungete i salvataggi di Michael e Kane a quella lista, il che erano cinque decessi evitati nelle ultime due settimane. Improvvisamente non pensò che era molto sicuro per lei allontanarsi da loro.

“Sono d’accordo.” Micah scrollò le spalle sentendo la protettività di Damon. Michael lo aveva informato che Damon era suo fratello e che era venuto per dare una mano. Quando gli aveva chiesto del marchio sul collo di Alicia, Michael aveva confermato che lei lo aveva ricevuto in un attacco dietro al Moon Dance. Ciò non voleva ancora dire che si fidasse di Damon. Qualcosa dentro di sé gli diceva che il vampiro era una minaccia.

Stringendo il braccio intorno ad Alicia e augurandosi di aver preso la decisione giusta, Micah riportò la propria attenzione verso il padrone di casa. “Ecco perché spero che Alicia possa restare con voi ancora per un po’. Adesso questo è il posto più sicuro per lei.”

Era incredibile come una semplice richiesta potesse cambiare l’atmosfera in un’intera stanza.

“Cosa?” Alicia si staccò da lui. Come poteva dire a suo fratello che al momento questa casa era probabilmente il luogo più pericoloso al mondo per lei...e tanto meno questa città?

Damon alzò un sopracciglio sperando di assistere ad un orribile rottura tra fidanzati. Lui era un idiota, comunque. Quale uomo sano di mente avrebbe lasciato la propria fidanzata in una casa piena di ragazzi? Sì, sarebbe stato felice di buttare l’idiota fuori dalla porta d’ingresso...o dalla finestra. Qualunque fosse la più comoda...o la più vicina.

Sentendola allontanarsi, Micah allungò la mano e la prese per le spalle, facendola girare verso di lui “Alicia, sai che ti voglio bene con tutto il cuore, ma pensaci per un momento.” Lui ignorò il ringhio che provenne dal divano. “Abbiamo appena attaccato i lupi mannari e ucciso il loro alfa. Chiunque abbastanza stupido da cercare vendetta verrà a cercare la nostra famiglia. E poi Michael dice che se i già stata morsa dai mostri.”

Alicia lanciò a Michael un rapido sguardo da ‘grazie tante’, poi lo lanciò a Kane quando lui aprì la sua grande bocca.

“Sembri essere una calamita per i senz’anima.” aggiunse Kane, cercando di non ridere a crepapelle per il fatto che Damon stava contando i modi in cui poteva uccidere Micah senza che nessuno lo sapesse. Il povero puma non sapeva in quanti guai si era cacciato. Sapendo che Damon lo avrebbe fatto, Kane decise di sganciare la bomba. “Dovresti ascoltare tuo fratello stavolta.”

Alicia ringhiò a Kane, poi si prese il tempo di lanciare a Damon uno sguardo minaccioso, sfidandolo a dire qualcosa. Quando Damon le rivolse un sorriso lento, quasi malvagio, capì che lui avrebbe potuto farla esplodere. Si voltò rapidamente di nuovo verso Micah, senza dare a Damon abbastanza tempo per parlare. “Se siamo così in pericolo, allora forse dovremmo fuggire insieme senza dire a nessuno dove andiamo.”

Micah si accigliò verso Alicia, stringendo la propria presa sulle sue braccia per un istante, sapendo che gli sfuggiva qualcosa. Scrutò il suo viso e ancora una volta notò i suoi occhi eccessivamente brillanti. Lasciandole le braccia, premette il dorso della propria mano sulla fronte di lei, restringendo gli occhi.

Alicia allontanò la sua mano sentendosi sconfitta e in un mare di guai. L’ultima cosa che avrebbe voluto fare era insinuare che sarebbe scappata lontano da tutto ciò. Era una cosa che Micah non avrebbe mai fatto e lo sapevano entrambi. Lui capì perché lei fosse...surriscaldata, quindi sarebbe stata fortunata nel vedere la luce del giorno per i prossimi mesi.

“Resterò ad una condizione.” ammise lei.

“E sarebbe?” Micah alzò un sopracciglio.

“Al Night Light Quinn mi aveva appioppato delle guardie, al punto che dovevo travestirmi per lasciare il club senza essere seguita. Se resto qui, allora entro ed esco quando voglio...niente babysitter.” Lei mantenne una voce ferma. “Non sono una bambina.”

“No, non lo sei.” Micah le sorrise e poi si voltò a guardare a Michael per conferma.

“D’accordo.” Michael annuì. “Se è la libertà che vuole, allora la avrà finché vivrà qui.”

Damon tenne la bocca chiusa perché non era d’accordo su quella dose di libertà, ma nessuno doveva sapere quel particolare. Inalò lentamente, lasciando che buona parte della tensione svanisse, adesso che lei rimaneva e che l’omicidio non era più necessario. Fratello...Micah era il suo fottuto fratello.

Il cellulare di Michael vibrò quando arrivò un messaggio. Leggendolo guardò Micah. “Sembra che tua sorella non sia l’unico genio della fuga.”

Capitolo 4

Il vicolo divenne un po’ più buio rispetto al resto della città mentre Misery scendeva su di esso per controllare la crepa nella parete dimensionale creata con il sangue di Kane. Le piaceva il fatto che gli esseri umani non potessero vederla, anche se era certa che alcuni con un sesto senso più forte avrebbero evitato il vicolo.

Lasciando che l’oscurità implodesse, si avvicinò scegliendo la forma di bambina mentre si inginocchiava accanto all’apertura. Non osava toccare per paura che la trascinasse attraverso la barriera, ma ora poteva sentire i demoni radunarsi dall’altro lato. Questi demoni potevano vedere la crepa ed era questo lo scopo dell’averla creata. Misery lasciò scivolare un po’ della sua malvagità fuori dal suo corpo in fumanti spire nere e ridacchiava mentre esse penetravano nella crepa.

Dopo pochi istanti, accadde la stessa cosa ma questa volta al contrario. La schiena di Misery siinarcò e gli occhi divennero rosso sangue mentre la serpeggiante oscurità levitava verso il suo corpo e poi affondò nella sua aura. L’altro lato avrebbe aspettato che Misery desse il segnale...poi avrebbero compiuto il loro attacco più potente dall’altro lato.

L’espressione di Misery divenne maliziosa. Aveva prestato attenzione fino ad ora...sentendo il caduto purosangue seguire i suoi movimenti. Adesso non era il momento di abbassare la guardia, ma aveva bisogno del potere necessario per attraversare il portale. L’espressione di Misery si trasformò lentamente in rabbia quando sentì una presenza dietro di sé.

Esplodendo in una nube di oscurità, lei si trasformò in cadavere attaccandosi al demone che la stava spiando. “Misery ti darà un’occhiata più da vicino.”

Zeb non si mosse mentre il braccio putrido si stringeva attorno al proprio collo e improvvisamente vide la crepa. “Vuoi bandire Zeb per aver offerto il suo aiuto?” Le labbra sporgenti di lui si contorsero conscherno “Quanto desiderio che sento in te. Di cosa ha fame Misery?”

“Posso ottenere quello che mi serve dagli umani...perché avrei bisogno del tuo aiuto per questo?” Misery fece scorrere una mano sulla testa calva dell’uomo basso e grasso, e poi lo liberò solo per circondare il corpo rigonfio.

“Perché non lo scopri?” Zeb aveva appena concluso l’invito quando le dita ossute di Misery scavarono la propria strada nella carne in cui lui era solito nascondersi.

La miseria poteva sentire il demone all’interno e sorrise sadicamente mentre leggeva la sua anima. Questo demone era in città da molto tempo ed era stato abbastanza saggio da mantenere un profilo basso. Poteva sentire la sua paura verso i caduti che vivevano qui, insieme alla paura di altre creature di cui lei non sapeva nulla.

Zeb era un demone debole e inutile in una guerra. Sarebbe stato facile ucciderlo, ma Misery sentì i suoi altri poteri...poteri che avrebbe potuto sfruttare per raggiungere i propri scopi.

Questo demone poteva individuare il desiderio in un essere umano e aumentarlo di proporzioni deliziosamente malvagie. Vide alcune cose che Zeb aveva fatto di recente mentre lei entrava nei suoi ricordi. Come il marito geloso che ha perso il controllo e ha ucciso sua moglie... un impiegato arrabbiato che ha preso una pistola per compiere vendetta...l’uomo disperato che ha rapinato una banca e si ucciso mentre usciva dalla porta.

Zeb poteva dare da mangiare ad un umano affamato fin quando il suo intestino non sarebbe scoppiato, o trasformare un depresso in un suicida. Poteva persino far morire di overdose un drogato o un alcolista con il loro veleno preferito...tutti spinti oltre il proprio controllo. Zeb rendeva le persone affamate di ciò che desideravano, i loro segreti più oscuri, e Misery poteva alimentarsi del male che essi generavano.

“Misery ti userà.” sibilò lei mentre ritraeva la mano dalla carne di lui.

“Lo so.” Zeb sorrise, mentre il sangue che si stava spargendo su di sé rientrò nel suo corpo con una cascata inversa...chiudendo la ferita.

Se fosse stato umano, sarebbe stato etichettato come un uomo d’affari mediocre. Fare affari con altri demoni era la ragione per cui era sopravvissuto così a lungo. Se si unisse a Misery e le fornisse il potere che lei desiderava per portare più demoni in città, allora lui non sarebbe stato così evidente per i caduti.

*****

Chad fissava con orrore la scena del crimine, mentre teneva la pistola puntata sull’uomo già ammanettato che veniva portato fuori dalla sala operatoria. Il dipartimento di polizia lo aveva chiamato perché quel giorno era la terza volta che trovavano qualcosa di inquietante. Cosa mai al mondo poteva spingere un uomo ad agire così? Era un dottore, per l’amor del cielo...doveva salvare vite, non toglierle.

“Volevo solo vedere come sarebbe stato.” gridò il dottore mentre cercava di dare un’altra occhiata prima di essere portato via. “Adesso è perfetta.”

Chad sentì salire la nausea e dovette distogliere lo sguardo. Proprio lì sul tavolo operatorio giaceva il capolavoro dell’uomo. Aveva preso un’anziana donna allettata, il cui corpo la stava abbandonando, e aveva sostituito i suoi organi interni, compreso il cervello, con quelli di una giovane donna che solo due ore prima era arrivata al pronto soccorso per un mal d’orecchi.

Sentendo una donna dietro di sé Chad girò la testa, vedendo Angelica, Zachary e Trevor entrare nella stanza e aggrottare la fronte. “Stavo per chiamarvi.”

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