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Storia della Guerra della Independenza degli Stati Uniti di America, vol. 1
Per la vastità delle province occupate, e la copia delle vacanti terre ogni colono era, o poteva essere facilmente ad un tratto signore, castaldo, e lavoratore. Vivendo, e dilettandosi nella vita contadina, sotto i proprj occhj, dalle sue proprie terre, e spesso per le sue mani, ei vedeva nascere, crescere, prosperare, e maturarsi tutte le cose al vivere dell'uomo necessarie, e perciò trovavasi fuori di ogni soggezione e dependenza; e la libertà individuale è possente stimolo alla libertà civile. Ognuno poteva cacciare, uccellare, pescare a sua posta senza timore di poter fare ingiuria ad altrui; perciocchè le bandite erano in America ignote. I barchi, ed i serbatoj loro erano foreste senza fine, vasti e frequenti laghi, grandissimi fiumi, ed acque correnti d'ogni maniera con un mare infinito e libero, abbondante sopra ogni altro d'ogni sorta di pescagione. Vivendo sparsi ne' campi uno qua, e l'altro là, crebbe l'amore tra i membri della medesima famiglia; onde scemò in questi la voglia di sbrancarsi, e d'andar di scarriera; la qual cosa è spesso causa di doversi l'uomo mettere agli stipendj altrui, e contrarre abitudini servili.
La più gran parte dei coloni inglesi essendo tenitori, castaldi, e lavoratori di terre, e viventi di continuo nelle masserie, i mercatanti, i meccanici ed i manufattori sommati insieme appena che arrivassero ad un quinto della totalità degli abitanti; ed essendochè i coltivatori delle terre solamente dal cielo dipendono, e dalla propria industria, questi altri per lo contrario debbono più, o meno avvezzarsi ed accostarsi ai modi servili per potersi ai capricci degli avventori accomodare; dimodochè la gran proporzione dei primi sopra i secondi dovette necessariamente produrre in quelle colonie una foggia d'uomini independenti, i quali non essendo soliti a rimanersi, se non se all'incontro di quegli ostacoli, che la natura stessa delle cose tramette, dovevano risentirsi vivamente, e diventare renitenti ad ogni freno dall'autorità umana imposto.
Gli abitanti poi delle colonie erano anche esenti, e quasi fuori dal pericolo di pigliar i bocconi ministeriali, essendo la sede del governo così lontana, ed avendo non che provato, udito di que' zimbelli. Così non v'era là andazzo di corrompere e di esser corrotto; i maestrati erano pochi, e sì poco lucrativi da non poter dare le imbeccate.
Quell'amore verso il Sovrano, e l'antica patria loro, il quale avevano i fuorusciti potuto conservare nella nuova, andò di mano in mano scemando negli animi dei coloni in quella ragione, in cui una generazione succedendo ad un'altra dal primiero stipite loro s'allontanavano; e quando ebbe principio la rivoluzione, della quale ci apparecchiamo a scrivere la storia, gli abitanti delle colonie inglesi erano per la più parte la terza, la quarta, ed anche la quinta generazione da que' primi coloni, che avevano l'Inghilterra lasciato, e si erano nelle nuove regioni dell'America fermati. Ad una tale distanza i sangui più non si affrontano, o trovano poca corrispondenza; e la ricordanza degli antenati meglio viveva nella memoria, che nei cuori dei discendenti.
Il commercio, il quale suole congiungere ed amicare gli uni agli altri gli abitanti di rimotissime contrade, non era ne' primi periodi delle colonie inglesi sì frequente, che potesse l'unione e l'amore vicendevole tra gli abitanti dell'una, e dell'altra Inghilterra mantenere. I più dei coloni non avevano altro udito ricordare dell'Inghilterra, se non se, questa essere un regno lontano, dal quale furono empiamente e crudelmente ributtati gli antenati loro, e via cacciati, perchè andassero a cercar ventura nei deserti e nelle foreste dell'orrida America, solo abitata da uomini selvaggi e feri, o da velenosi ed orribili serpenti.
La lontananza del governo ne scema la forza, o sia perchè gli uomini, non essendo presente lo splendore e la magnificenza del trono, obbediscono alla sola forza di quello, ed a ciò non sono invitati dal rispetto e dall'illusione; o sia perchè gli agenti suoi in lontane contrade posti, nell'esecuzioni delle leggi mettono ordinariamente più del loro arbitrio, e perciò e' danno ai popoli governati maggiore speranza di poter per diverse vie scappar dalla tela. Che si dovrà dunque credere della forza del governo inglese in America, se si considera, che tra l'una e l'altra contrada giace un mare tremila miglia largo, e che dovevano i mesi intieri trascorrere tra un ordine dato, e la esecuzione sua? Aggiungesi, che, fuori dei casi di guerra, gli eserciti stanziali, che pure ad ogni modo costringono i popoli all'obbedienza, erano pochi in Inghilterra, e pochissimi in America; essendo anzi cosa alla legge contraria il mantenervegli: da ciò ne deve risultare di necessità, che siccome gli stromenti di costringere da parte del governo erano deboli, così doveva nascere e crescere ognora più negli animi americani, colla speranza, anche il desiderio di levarsi dal collo il giogo della superiorità inglese.
Tutte queste considerazioni spettano più specialmente alla condizione delle province orientali dell'America inglese. Ma nelle occidentali, essendo le terre molto più fertili, e perciò godendo i coloni di una maggior larghezza di facoltà, dovevano anche poter essere di vantaggio liberi in sulla propria volontà, e meno per le necessità naturali a quella d'altrui obbligati. Nè si potrebbe pensare, ciò avere ammollito, o snervato gli animi loro; che anzi, vivendo eglino continuamente in sui campi, lontani dal lusso e dagli allettamenti delle città, ed essendo in ogni desiderio loro assegnati e modesti, si deve credere, la maggior abbondanza delle cose al vivere umano necessarie conferisse ai corpi loro più vigore, e gli animi rendesse ad ogni soggezione più impazienti.
In queste ancora la schiavitù dei Neri, la quale vi era in uso, quantunque sembri a prima vista strana cosa a dirsi, allettava gli uomini bianchi all'amore della libertà. Avendo questi continuamente sotto gli occhj l'esempio vivo della miserabile condizione dell'uomo ridotto in ischiavitù, dovevano sapere meglio, e più apprezzare la libertà, la quale e' gioivano; questa libertà riputavano, non che un diritto, essere una franchigia ed un privilegio; e siccome quando si tratta dell'interesse proprio e delle passioni loro, gli uomini giudicano alla grossa e cogli occhi della mente abbacinati, impazientemente sopportavano i coloni la superiorità del governo inglese, e le pretensioni sue, siccome quelle, che tendessero a condurli in uno stato prossimo, o simile a quello, al quale gli schiavi loro erano ridotti, detestando eglino in sè stessi ciò, che esercitavano sugli altri.
Gli abitanti delle colonie, specialmente delle orientali, fruivano non solo l'ombra, ma di più la sostanza medesima del governo inglese, ed in questo conto poco mancava, non fossero affatto independenti. Eglino eleggevano i proprj maestrati; eglino gli pagavano, ogni cosa spettante all'amministrazione interiore loro s'apparteneva; e la sola prova della dependenza verso l'antica patria in ciò era, che non potessero far leggi, o statuti contrarj alla lettera, od alla intenzione delle leggi inglesi; che il Re avesse la facoltà del divieto sopra le deliberazioni delle assemblee loro, e che si sottomettessero a quelle regole e restrizioni di commercio, che fossero dal Parlamento giudicate necessarie, ed al bene universale di tutto l'impero conducenti. Del rimanente queste cose erano più vane parole, che altro; perciocchè il Re di rado diede divieto; e da un altro canto e' cansavano destramente quelle regole e restrizioni per il mezzo del traffico di contrabbando. Le assemblee provinciali poi erano molto libere, e forse più del Parlamento stesso dell'Inghilterra, non essendovi là i ministri pronti ad imbeccherare ad ogni dì, ed il calore e zelo democratico non avendovi freno, se non debole o niuno; conciossiachè i governatori, i quali v'intervenivano da parte del Re, non avessero credito da tanto, traendo gli loro stipendj, non dalla corona, ma sì dalla provincia stessa, ed in alcune fossero anche eletti dai suffragi degli abitatori.
L'eccessivo zelo religioso, il quale era ne' coloni, e massimamente negli abitatori della Nuova-Inghilterra, manteneva tra i medesimi i buoni costumi, e la parsimonia, la temperanza e la castità erano virtù frequenti in mezzo a quel popolo. Là non si vedevano le mogli pompose, i mariti randagi, i figliuoli discoli. I ministri di una religione severissima eranvi ed osservati e venerati; perciocchè davano essi stessi l'esempio di quelle virtù, che agli altri predicavano. Là si passava il tempo tra i lavori camperecci, le brigate domestiche, e le preghiere, e grazie indiritte e rendute a quel Dio, il quale, aprendo loro le viscere di una fertile terra, e con gli accidenti di un propizio cielo fecondandola, accumulava sopra di essi tanti beni e tanti tesori.
Se a ciò si aggiunge, che gli abitanti della Nuova-Inghilterra s'incontrarono, dopo superati i primi ostacoli, in una regione generativa e sana, non sarà da maravigliare, la popolazione delle colonie americane essere, nel termine di un secolo, cresciuta in maniera, che pochi e miserabili uomini, i quali l'avversa fortuna aveva spinto a que' lidi estrani, siano diventati in sì breve tempo una grande e potente nazione.
Oltre a questo si deve fare considerazione, che i padri americani andavano esenti del tutto da quella inquietudine, la quale ad ogni dì, ad ogni ora, e quasi ad ogni momento punge e travaglia l'animo dei padri europei intorno al sostentamento e collocamento futuro della prole loro. Laonde l'appetito naturale di generare non trovava, sotto quel cielo, nella strettezza delle facoltà famigliari opposizione alcuna; che anzi la nascita di un figliuolo era non solo un evento prospero al paternale amore; ma sì lo era ancora per l'interesse ed il prò di tutta la famiglia; perciocchè in quella immensità di terre tuttavia incolte non era da dubitare, che il nuovo fanciullo all'età conveniente pervenuto, riducendone a propria coltivazione anche un altro tratto colle mani sue, non procurasse a sè ed ai parenti un nuovo sostentamento; e perciò più erano i figliuoli, e più eziandio erano gli strumenti del bene ed agiatamente vivere di tutta la Casa. Per la qual cosa egli è chiaro, che in quei paesi il cielo, la natura, le istituzioni civili e religiose, e l'interesse medesimo delle famiglie, tutti concorrevano in questo; che avessero a nascervi in copia, da robusti padri, robusti e generosi figliuoli.
E siccome la industria, lo intraprendere, ed il sommo desiderio di convertire ogni cosa in prò sono proprj di coloro, i quali si trovano dagli altri uomini segregati, e solo da sè stessi possono ogni sostentamento aspettare, discendendo anche i coloni da una nazione nota a tutti per suo ardire e per la sua industria nelle cose di commercio, si deve facilmente credere, che all'accrescimento della popolazione si proporzionasse quello del commercio stesso. La qual cosa si può chiaramente argomentare da ciò, che nell'anno 1704 la totalità dell'uscita commerciale dall'Inghilterra, compresevi le merci tratte per alla volta delle sue colonie, era stata di sei milioni cinquecento e novemila lire di sterlini; ma da quell'anno sino al 1772 queste crebbero sì fattamente in popolazione e prosperità, che in quest'ultimo anno trassero da sè sole dall'Inghilterra pel valore di sei milioni ventiduemila cento e trenta due lire di sterlini; che è quanto dire, che nel 1772 le colonie ricavarono da per sè sole dalla comune patria quasi altrettante mercatanzie, quante esse stesse unitamente a tutte le altre parti del mondo sessant'otto anni indietro avevano ricavato.
Tale era lo stato delle colonie inglesi d'America, tali le opinioni e le affezioni di coloro, che le abitavano, essendo già oltre la metà trascorso il decimo ottavo secolo. Potenti di numero e di forze, abbondanti di ricchezze, e d'ogni cosa al vivere umano necessaria, proceduti già molt'oltre nella carriera delle arti utili e delle nobili discipline, andando già mercatando per ogni dove con tutte le nazioni del mondo, non era possibile, non fossero diventati di sè medesimi consapevoli; e che, crescendo appoco appoco il nazionale orgoglio, il giogo della superiorità inglese impazientemente non sopportassero. Ma queste opportunità ed inclinazioni a cose nuove non procedevano a manifesto incendio, e sarebbersi senza nuova esca contenute tuttavia ne' termini, in cui già per sì lungo tempo erano bastate; la quale esca il governo brittanico, durante un secolo, governando con prudenza le cose delle colonie, aveva evitato di somministrare; che anzi quasi con cura paterna allevandole e proteggendole, quando elleno erano ancora deboli, e quasi in istato d'infanzia costituite, e poscia con savie leggi regolando il commercio loro colla comune madre e coll'estere nazioni, le aveva gradatamente alla presente prosperità condotte, e fattele fiorentissime; imperciocchè ne' tempi prossimi alla fondazione delle colonie, l'Inghilterra cogli uomini suoi e colle sue navi, non altrimenti che una buona madre i proprj figliuoli, le difendeva contro gl'impeti delle vicine e barbare popolazioni, e dalle avanie e soprusi delle altre nazioni; concedeva immunità e privilegj a coloro, i quali volessero dall'Europa ridursi in quelle nuove terre; somministrava ai coloni a buonissimo prezzo i drappi, i panni, i feltri, le tele ed ogni maniera d'istromenti necessarj tanto per la propria difesa contro i nemici, quanto per le arti utili in tempo di pace, e specialmente ogni cosa atta e conveniente all'acconcime delle terre, ed ai lavori della agricoltura. Medesimamente i mercatanti inglesi gli accomodavano dei loro grossi capitali, senza dei quali non avrebbero potuto intraprendere opere di gran momento, come quelle di costrur navi di gran portata, seccare vaste paludi, ordinare letti a' fiumi, diboscare le selve, e numerose piantazioni fare, e simili altre imprese di somma considerazione.
In contraccambio di tanti benefizj, e piuttosto come una conseguenza necessaria dell'atto di navigazione, che come una restrizione fiscale e particolare di commercio, l'Inghilterra altro non ricercava dall'America, se non se che questa l'accomodasse di quelle cose che a lei mancavano, e da lei ricevesse quelle che in casa soprabbondavano, e delle quali avessero le colonie difetto. Perciò l'America era obbligata a portare in Inghilterra tutte le derrate, grasce e proventi di qualsivoglia sorta, che le sue terre producono soprabbondevolmente, e delle quali questa aveva bisogno; ed anche tutte le materie gregge, le quali possono alle manifatture servire. Oltre a questo era fatto divieto agli Americani di far procaccio di lavori da ogni altra parte qualsivoglia del mondo fuori dell'Inghilterra, e di non far compra parimente dei proventi delle terre appartenenti ad alcune nazioni europee, colle quali era essa in gelosia e rivalità, se prima questi proventi non erano nei porti inglesi stati introdotti. Questo è stato lo scopo costante, e tale la materia di moltissimi atti del Parlamento perfino dal 1660 sino al 1764, dimodochè un vero monopolio commerciale venne ad ordinarsi a carico delle colonie inglesi, ed in favore della Inghilterra. Della qual cosa però i coloni non se ne tenevano nè offesi, nè gravati; sia perchè ne ricevevano in ristoro tanta protezione dal governo e tante comodità dai particolari, sia perchè, e molto più, egli pareva e riputavasi, che la gravezza, che ne sperimentavano, tenesse luogo delle tasse ed imposizioni, alle quali gli abitanti della Gran-Brettagna andavano soggetti per virtù delle leggi emanate dal Parlamento. In tutto questo tempo le tasse parlamentari non formarono parte del sistema del governo colonario. In fatti in tutte le leggi, le quali alle colonie riguardavano, tutte le parole speciali, che ne' preamboli delle leggi di finanza significano l'imporre gravezze, balzelli, o tasse, a fine di creare una entrata pubblica ad uso del governo, erano studiosamente evitate; e solo si usavano quelle di doni, di concessioni, o di aiuti prestati alla Corona. Ed avvegnadiochè il Parlamento avesse più volte imposte gabelle su di varj oggetti di commercio nelle colonie, queste erano riputate meglio regole e restrizioni di commercio, che sorgenti di pubblica entrata. Così sino all'anno 1764 il negozio delle tasse da imporsi per autorità del Parlamento a fine di creare una rendita al comune si passò sotto silenzio; e l'Inghilterra stette contenta ad esercitare la sua superiorità solamente regolando i generali interessi delle colonie, e facendogli tutti concorrere e rinvergare nella utilità di tutto il regno. Alla quale condizione si sottomettevano gli Americani, se non senza qualche mal cenno, almeno con una filiale obbedienza. Dal che si dimostrò, che quantunque non fossero sottoposti alle tasse parlamentari, davano ciò non ostante buona corrispondenza di sè medesimi, ed utilmente servivano alla prosperità di tutto il dominio inglese.
Non è però, che non siano corsi di quando in quando mali umori tra l'uno e l'altro popolo per le tente fatte dall'un canto a fine di mantenere, ed anche amplificare la superiorità, e dall'altro per progredire verso l'independenza. Un anno dopo la pace di Aquisgrana fu fatta nelle vicinanze del fiume Ojo una concessione di seicentomila acri (un'acre chiamano una sorta di misura agraria usata nell'America settentrionale, delle quali cinque sommate insieme equivalgono a un dipresso a due ectari) delle migliori terre ad alcuni gentiluomini, che esercitavano la mercatura, i quali collegatisi si chiamarono la compagnia dell'Ojo. Della qual cosa avendo avuto sentore il governatore della provincia del Canadà, la quale si teneva allora pei Francesi, venne in apprensione, non avessero gl'Inglesi il pensiero di disturbare il commercio loro con gli Indiani chiamati Tuigtuis, ed interrompere la comunicazione loro tra le due province della Luigiana e del Canadà. Mandò dunque ai governatori della Nuova-Jork e della Pensilvania significando, i mercatanti inglesi aver posto piede sul territorio francese trafficando con gl'Indiani, i quali coi sudditi della Corona di Francia dovevano solo trafficare; e minacciando, gli farebbe pigliare, ovunque trovati gli avesse. Ma questi nonostante continuarono i traffichi loro; onde nel principio dell'anno 1751 alcune bande di Francesi e d'Indiani posero le mani addosso ai mercatanti inglesi. Gl'Indiani, amici all'Inghilterra, alteratisi grandemente all'ingiuria stata fatta ai confederati si assembrarono, e fatta nelle selve una diligente scoperta pigliarono a furia i mercatanti francesi, e gli trasportarono in Pensilvania. E non contenti a questo, i Virginiani mandarono al sig. San-Pietro comandante, pel Re di Francia, di un forte piantato sul fiume Ojo, il maggiore Washington, quell'istesso, il quale imperò poscia agli eserciti americani, commettendogli, gli domandasse ragione di questi atti d'ostilità, e ricercasselo, ritirasse i suoi. Rispose San-Pietro, non potere alle dimande inglesi acconsentire; appartenere la contrada al Re di Francia suo signore; non avere gl'Inglesi nissuna ragione di trafficare su per quei fiumi; e che perciò eseguendo gli ordini datigli avrebbe fatto pigliare, e condurre prigioni nel Canadà tutti quegl'Inglesi, che si attentassero di trafficare per l'Ojo, e sue dependenze.
Questo procedere dei Francesi alterò grandemente i ministri della Gran-Brettagna, i quali non potevano tollerare, che fossero fatti soprusi agli amici e confederati loro. Perciò si risentirono tosto, e scrissero risolutamente in America, dovessesi resistere alle usurpazioni francesi colla forza dell'armi. Le istruzioni pervennero molto per tempo in Virginia. Nacquero quindi le ostilità, e si sparse sangue da ambe le parti.
Il maestrato, il quale nell'Inghilterra tien cura dei negozj appartenenti al commercio ed alle piantazioni, accorgendosi che le colonie divise tra di loro, non potevano se non tardi e male opporsi ai tentativi di una gente audace ed arrisicata, secondata anche da buon numero d'Indiani, raccomandò a ciascuna di esse, facessero un convento generale di deputati, a fine si contraesse una generale lega fra di tutte, e fra queste e gl'Indiani sotto il nome e la protezione di Sua Maestà britannica. Appuntossi, che il convento dei governatori e dei principali di ciascuna delle colonie si facesse in Albania, Terra posta sul fiume del Nort. Questi dopo di avere con doni convenienti assicurati gli animi degl'Indiani delle sei tribù, procedettero alla disamina dei mezzi più opportuni per poter difendere sè e le robe loro dagli assalti degl'inimici. Sopra di che furono di parere, essere del tutto necessaria una lega generale fra tutte le colonie. Le condizioni della lega furono accettate addì 4 di luglio 1754, la somma delle quali importava quanto siegue: «Si supplicasse, a fine d'impetrare dal Parlamento un atto, in virtù del quale venisse a ordinarsi un governo generale in America; che sotto questo governo ciascuna colonia conservasse gli ordini suoi interni, da quei particolari in fuori, nei quali dal medesimo atto fosse qualche cambiamento introdotto; che il governo generale fosse amministrato da un presidente generale da eleggersi e stipendiarsi dalla Corona, e da un Gran Consiglio da eleggersi dai rappresentanti del popolo delle colonie; il presidente generale avesse il divieto sopra gli atti del Gran Consiglio, e fosse suo uffizio di mettergli ad effetto; il medesimo, col parere del Gran Consiglio, avesse autorità di concludere ed eseguire tutti que' trattati cogli Indiani, nei quali tutte le colonie avessero un interesse comune, come ancora di concludere la pace, o di dichiarare la guerra alle nazioni indiane; ancora fosse autorizzato a far provvisioni per regolare ogni traffico con quelle; potesse dagl'Indiani comprare, e ciò per la Corona, terre situate fuori del territorio delle particolari colonie; avesse facoltà di fondare nuove colonie sulle terre acquistate; e potesse far leggi per regolare e governare queste nuove colonie; potesse far leve e stipendiare soldati, construrre fortezze, allestir naviglj per la custodia delle coste, e per la protezione del commercio; ancora, ed a questi fini avesse facoltà di far provvisioni per imporre tali generali dazj, balzelli, o tasse, che più credesse convenienti; eleggesse un tesoriere generale, ed anche un particolare in ciascheduna colonia, ove ne fosse d'uopo; il presidente generale avesse la facoltà di eleggere gli uffiziali di terra e di mare, ed il Gran Consiglio avesse la facoltà di nominare gli uffiziali civili; nel rimanente le leggi che facessero, non solo non potessero essere contrarie, ma di più dovessero essere consentanee alle leggi inglesi, e da trasmettersi al Re per l'approvazione». Questi furono i modelli del governo a venire proposti dalle colonie, i quali furono inviati in Inghilterra per l'approvazione; della qual cosa gli Americani avevano grande speranza; perciocchè le cose già si volgevano a manifesta guerra colla Francia; ed affermavano bastar loro la vista, se la lega era approvata, di difendersi da sè stessi dalle armi francesi, senz'altro ajuto dalla parte dell'Inghilterra.
Nissuno non vede, quanto un sì fatto ordine pubblico avrebbe attenuato l'autorità del governo inglese, ed avvicinati i coloni ad una totale independenza; imperciocchè per quello venivano a conseguire, e ad avere in mezzo di loro medesimi un governo, il quale in fatto avrebbe esercitata tutta l'autorità e tutti i diritti, che spettano alla sovranità, quantunque in nome paresse dipendere tuttavia dal governo patrio. Ma questo disegno non sapeva del buono al governo inglese, il quale s'era stranamente ingelosito, che la lega di cui si trattava, non somministrasse la opportunità, ed un fondamento notabile ad accordo di macchinazioni in America, che tendessero a' danni della sovranità sua. Perciò mal grado del pericolo imminente di una guerra esterna contro di un nemico poderoso d'uomini e d'armi, gli articoli della confederazione non furono approvati.
Ma i ministri d'Inghilterra non trasandarono questa occasione per ampliare, se avessero potuto, l'autorità del governo in America, e massimamente quella d'imporre le tasse; cosa più di tutte desiderata al di qua, e detestata al di là dell'Oceano. E perciò in luogo del modello americano ne immaginarono un altro, e lo mandarono ai governatori delle colonie, acciò alle assemblee colonarie lo proponessero; «che i governatori di tutte le colonie, accompagnati da uno, o due membri dei Consiglj, convenissero insieme per accordare tra di loro quelle cose, che alla difesa comune fossero necessarie; per construr fortezze; per far leve di soldati con facoltà di trarre sopra il tesoro britannico per quelle somme che fosser di bisogno; e si rimborsasse il tesoro per mezzo di una tassa da porsi sulle colonie per via di un atto del Parlamento». A qual fine mirasse questo trovato ministeriale non è difficile a vedersi, se si considera, che per lo più i governatori ed i membri del Consiglio erano eletti dal Re; onde il tentativo non ebbe successo in America, ed i motivi furono acconciamente dedotti in una lettera del dottor Beniamino Franklin, scritta al governatore Shirley, il quale gli aveva il modello dei ministri inviato. In quella s'incominciarono a scorgere i semi della discordia, che poco poi nacque1.