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Cose Pericolose
Cose Pericolose

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Cose Pericolose

Язык: Итальянский
Год издания: 2019
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Серия «Legami Di Sangue»
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Kane si chiese come apparisse agli occhi di lei. Somigliava agli altri mostri che lei aveva incontrato o sognato? Lei aveva capito quanto fossero profondi i suoi sentimenti?

Fece per rimettersi in piedi, pronto ad andare da lei, quando la sentì gridare nella sua mente. Il suono proveniva dai suoi sogni ma il suono mentale lo fece fermare, poiché gli ricordava il modo in cui lei aveva gridato da bambina tanti anni fa. Fino ad oggi, non aveva fatto che causarle dolore...facendola sanguinare per colpa sua.

Kane si voltò per andarsene quando vide la porta della camera da letto di Tabatha aprirsi. I suoi muscoli si prepararono ad attaccare l’intruso quando vide il caduto, Kriss, entrare nella camera da letto e strisciare nel letto con lei. Kane vide che il caduto era sconvolto, ma sentì la rabbia dentro di sé quando Kriss mise un braccio intorno a lei, tenendola stretta come un’amante.

Lui sentì la propria pace svanire e la rabbia lo riempiva mentre osservava. Concentrandosi al massimo, il suo udito potenziato iniziò a captare la conversazione sussurrata. Si accigliò per un attimo quando si rese conto che il suo potere era più forte di prima. Era sorpreso e si accigliò ancora di più quando sentì i battiti dei loro cuori anche a quella distanza.

“Dean non vuole che io lo trovi.” Kriss sospirò chiedendosi se Dean stesse inseguendo il demone o il caduto che era stato lì con lui. Avrebbe voluto che Dean aspettasse. C’era qualcosa nell’aura dell’altro caduto di cui Kriss non si fidava completamente. Sperava segretamente che Dean non sarebbe riuscito a trovare nessuno dei due.

“Mi chiedo cosa sia successo.” sussurrò Tabby. “Da quello che Envy e Devon hanno detto, Dean era stato intrappolato lì quasi tutto il giorno.” Non poté fare a meno di immaginare Kane, sapendo che era stato anche lui lì con il demone ed era sopravvissuto a malapena.

“Glielo chiederò di sicuro appena lo trovo.” rispose Kriss, incapace di tenere la preoccupazione lontana dalla propria voce.

“Dean ti ama...non starà via a lungo.” Tabatha chiuse gli occhi sperando di avere ragione per il bene di Kriss.

“Dormi adesso.” sussurrò Kriss, sperando che lei avesse ragione che Dean sarebbe tornato presto. Non aveva visto com’era l’altro caduto perché si era mosso troppo in fretta, ma lo aveva sentito per un attimo prima che l’aura del demone lo sovrastasse. Se una sensazione fugace lo stava perseguitando, allora poteva immaginare in che cosa si stesse imbattendo Dean.

I caduti erano talmente rari da togliersi il fiato quando erano vicini tra loro. La maggior parte delle persone pensava che fossero i leggendari angeli caduti che erano stati lanciati sulla terra per proteggerli...ma spesso le leggende sono solo una mezza verità, modellata dalle parole di uomini che bramano un eroe o talvolta un nemico.

I caduti erano arrivati sulla terra da un’altra dimensione...come i demoni. Le leggende chiamavano quella dimensione ‘Paradiso’, ma si sbagliavano.

I miti dicevano che loro distruggono i demoni...ancora una volta, era solo una mezza verità. La Bibbia diceva che i caduti si erano accoppiati con le belle donne della terra ed erano stati puniti per questo...e questa era la cosa più vicina alla verità che i profeti avessero mai detto.

Il motivo per cui i restanti caduti si astennero dall’accoppiarsi con le donne della terra...era perché il risultato di quegli accoppiamenti era la nascita di un demone. Erano i caduti a creare i demoni.

Quando il primo caduto apparve erano in tanti, ma quando i demoni nacquero ed iniziarono a distruggere ciò che i caduti amavano, si scontrarono con i propri figli e combatterono. Ci furono molte perdite da entrambi i lati e la connessione tra le dimensioni si stava spezzando lentamente.

Alcuni dei primi caduti erano scomparsi, e si pensava che fossero stati uccisi dai demoni che loro stessi avevano generato. La maggior parte dei sopravvissuti scelse di tornare a casa per non essere tentati dalla seduzione delle donne umane. Sono stati loro ad inviare i giovani guerrieri in questo mondo per proteggerlo...per proteggere gli esseri umani dai mostri.

C’era una sola regola...non potevano accoppiarsi con le donne di questo mondo altrimenti le avrebbero uccise. Un bambino della razza pura era stato collocato su ogni punto energetico della terra e solo alcuni di loro erano sopravvissuti così a lungo. Le leggende dicevano che erano immortali...ma si sbagliavano.

I caduti non erano immortali, vivevano solo per lunghi periodi di tempo...i millenni avrebbero attraversato la loro vita. Essi potrebbero anche essere uccisi da umani e demoni allo stesso modo...anche se, per un essere umano, fare una cosa del genere sarebbe estremamente difficile.

Syn conosceva le vere leggende e le aveva tramandate ai suoi ‘figli’. Ricordandosi di quelle lezioni, Kane ora capiva quanto Kriss amasse Tabatha...abbastanza da non renderla sua compagna...e abbastanza da non lasciarlo fare a qualcuno che lui pensava fosse più che un demone. Sembrava di non essere l’unico ad avere segreti oscuri. L’angolo delle labbra di Kane accennò ad un sorriso consapevole mentre si girò e si allontanò.

*****

Envy e Devon stavano aspettando al bar quando le prime persone cominciarono ad arrivare per la riunione. Lei e Kat erano impegnate a parlare e cercare di aggiornarsi su tutto ciò che era successo, mentre Devon e Quinn si limitavano a fissarle con un sopracciglio alzato.

“In che lingua stanno parlando?” chiese Devon.

“Non ha un nome.” dichiarò Quinn. “È un rituale che le donne fanno abbastanza spesso. All’inizio è innocuo e poi, prima che te ne accorgi, ti ritrovi a fare shopping e sei bloccato fuori dai camerini a mantenere la loro borsa.”

“E sei anche bloccato a mantenere la borsa mentre loro entrano in negozi da donna e acquistano lingerie che non ti sarà permesso vedere fino al tuo anniversario.” intervenne Nick con un sorriso.

Warren batté una mano sulla spalla di Nick. “Fidati fratellino, sarai felice di mantenere quelle borse quando sarà il momento.”

Un paio di braccia si avvolsero al collo di Warren da dietro e il viso di Michael fece capolino. “Significa che mi porti a fare shopping?”

“Ma certo.” disse Warren con un sorriso. “Ti porterò in quel negozio di bondage che ti piace tanto.”

L’espressione di Michael divenne sognante. “Oh sì, fruste, catene, staffe, frustini...pelle.”

“Ma che...?” Nick si alzò improvvisamente e si allontanò da loro facendo sorridere Devon.

“Omofobo.” mormorò Devon.

“Sta’ zitto!” Nick brontolò “O sono dei bravi bugiardi o è tutto fastidiosamente vero.”

La porta si aprì e Steven entrò con Alicia e Jewel. Alicia aveva aperto il proprio armadio e aveva trovato un bell’abitino viola da far indossare a Jewel finché non avesse comprato altri vestiti. Fortunatamente, erano quasi della stessa taglia e altezza quindi Jewel sarebbe stata a posto per ora. Alicia aveva anche detto a Steven che finché non avrebbe potuto trovarle altri vestiti, Jewel era la benvenuta a rovistare nel suo armadio quanto voleva.

Steven si avvicinò subito a Quinn e Devon, che erano seduti con Nick ad un tavolo proprio di fronte alla postazione di Kat.

“Non siamo in ritardo, allora.” disse Steven sorridendo dentro di sé quando vide Jewel sorridere ad Alicia. Si rese conto di non aver mai visto il suo sorriso fino ad ora e subito si rattristò quando esso svanì dalle sue labbra.

Warren si guardò intorno “In realtà credo che ci siamo tutti.”

“Non tutti.” disse Envy. “Aspettiamo ancora Chad.”

In quell’esatto momento le porte si aprirono e Chad entrò con Trevor e Zachary al seguito.

“Che diavolo ci fa qui?” chiese Devon alzandosi in piedi.

“Chad è un poliziotto.” gli ricordò Envy. “Sa già cosa succede e ha visto la scena finale di quello che è accaduto al cimitero. È dentro, che lo voglia o no. Inoltre..” continuò “..potrà tenere i poliziotti lontani per un po’.”

“Non mi riferivo a tuo fratello.” La voce di Devon era ad un livello pericoloso.

Kat annuì, vedendo che Envy si accingeva ad accogliere erroneamente anche Trevor. Volendo evitare che si scatenasse una furiosa lotta all’ultimo sangue, si allontanò dal bar mettendosi tra loro.

“Anche Trevor può restare.” disse lei fermamente e incrociò le braccia sul petto. “Dopotutto...sa fare gioco di squadra.” Kat finì con un occhiolino verso l’uomo biondo che le fece un cenno di saluto.

Quinn si alzò dalla sedia e si avvicinò a Kat, mettendole un braccio intorno alla vita per avvicinarla. “Devo tenerti d’occhio...vero?” mormorò scherzosamente, ma lo sguardo nei suoi occhi raccontava una storia diversa.

“Possiamo procedere?” chiese Kane dall’ombra.

Tutti tranne Michael sussultarono sentendo la voce. Era così silenzioso che nessuno si accorse che fosse lì.

“Concordo.” dichiarò Warren. “Credo che sappiamo tutti perché siamo qui.” Guardò Chad che fece cenno di aver capito, prima di guardare Trevor e Zachary. “Prima di parlare di quello che è successo al cimitero, ho una domanda per Trevor.”

Trevor strinse gli occhi “E sarebbe?”

“Cosa diavolo sei?” chiese Devon interrompendo Warren.

“Sono un mutante proprio come la maggior parte delle persone qui presenti.” rispose Trevor.

Kane sbuffò nell’ombra facendo girare tutti.

“Sai qualcosa di lui?” chiese Envy. Non sembrava che lei avrebbe creduto a una parola di Trevor...aveva già dimostrato di essere un grande bugiardo.

“Potrei, ma dovrete essere molto gentili con me se volete saperlo.” disse Kane con voce divertita. Avrebbe attribuito la propria irritabilità all’essersi alzato dal lato sbagliato del letto, ma cavolo...lui non aveva dormito.

Devon si alzò e sollevò Kane in aria per il bavero della giacca. “Penso che abbiamo smesso di essere gentili.” ringhiò il giaguaro.

Kane sorrise in risposta “Oh, questo non va bene. Ho già detto al mio cucciolo quanto fossi gentile e lui era felice di incontrare un nuovo compagno di giochi.” Entrambi sapevano chi avrebbe perso se avessero deciso di azzuffarsi...e non era il gattino.

“Il tuo cucciolo?” chiese Jewel, i suoi occhi si illuminarono all’idea di qualcosa di carino e coccoloso. Il labbro si contrasse al pensiero di un cane tra tutti i felini nella sala.

“È un’enorme palla di pelo.” brontolò Michael.

Warren si strinse il setto nasale e Quinn dovette lottare per non ridere del suo cognato giaguaro.

“Devon, metti giù Kane e porta il tuo culo su una sedia.” reclamò Warren. “Finiremo la discussione su Trevor più tardi.”

Nick, Devon e Kat guardarono Warren con gli occhi spalancati. Chi non conosceva Warren, non poteva capire. Lui era entusiasta all’idea di un nuovo mutante nella zona e voleva sapere di più su quella razza ignota.

Devon mise giù Kane e tornò a sedersi accanto a Warren. Le porte si aprirono e Kriss entrò a braccetto con Tabatha. Devon fece un leggero sorriso mentre guardava il vampiro biondo. Forse lui non era in grado di tenere Kane al proprio posto, ma l’uomo che era appena entrato sì, e sapeva che a Kriss non piaceva il vampiro rieducato.

“Siamo in ritardo?” chiese Tabatha, felice di averla spuntata nella discussione con Kriss per venire alla riunione. A volte Kriss era solo un po’ iperprotettivo...un po’ troppo.

“No, siete in tempo.” disse Envy. “In realtà non abbiamo ancora iniziato.”

Tabatha si unì alle donne al bar e si sedette, mentre Kriss si fermò accanto a Chad.

Il cuore di Kane gli saltò in gola quando Tabatha entrò e dovette combattere l’impulso di prenderla in braccio e portarla via da lì. Fece un passo fuori dall’ombra, in modo che la sua sagoma si vedesse a malapena. I suoi occhi si volsero verso il caduto e si sentì sprofondare per lo sguardo che gli stava lanciando.

“Dobbiamo sapere di più su questo demone che era intrappolato nel cimitero.” continuò Warren. “Dobbiamo sapere com’è fatto e, dal momento che Dean è assente, Kane è l’unico ad averlo visto.”

Kane prese una sigaretta e accese il suo accendino. La luce gli illuminò il viso per un attimo e tutti videro i suoi occhi turbati.

Tabatha smise di respirare mentre il suo sguardo si posava sulla piccola fiamma e vide Kane. Le sue labbra perfette erano leggermente curve mentre accendeva la sigaretta e i suoi occhi erano adombrati da ciglia scure. Adombrati o no, poteva sentire i suoi occhi toccarla come se fossero mani che le accarezzavano la pelle. Sentendo la distrazione di qualcosa che le strofinò il braccio, si guardò intorno per trovare Kriss in piedi proprio accanto a lei.

“Il suo nome è Misery.” disse Kane dopo un po’. “Il problema é che... Non sono come sia veramente.”

“Come fai a non sapere com’è?” chiese Kriss con un’espressione accigliata sul viso. “Sei stato laggiù con Dean per chissà quanto tempo.”

“Mi lasci finire, pennuto?” chiese Kane in tono sarcastico.

Kriss strinse gli occhi offeso dall’insulto.

“Bene.” ribatté Kane. “Il motivo per cui in realtà non so com’è è che continuava a trasformarsi. Un attimo era una bella bambina con una personalità orribile, quello dopo un cadavere in decomposizione, una nuvola di fumo nero e infine una bellissima donna. Quelle sembravano essere le sue forme preferite. È estremamente potente se è in grado di intrappolare contemporaneamente due caduti in quella caverna.”

Kriss fece un respiro profondo e annuì “Alcuni demoni sono noti per avere quel tipo di potere.”

“Abbiamo un esperto di demoni che sta per arrivare qui.” intervenne Zachary. “Il suo volo dovrebbe arrivare tra un paio di ore più o meno. Quando sarà qui, sarebbe meglio se tutti lasciassero Misery a lei.”

Kane sollevò un sopracciglio “Lei?”

“Sì.” disse Trevor. “Il suo nome è Angelica. È informata su ogni leggenda, mito e fiaba del mondo. Se c’è una storia su Misery, allora sarà nel suo computer.”

Alicia sospirò con frustrazione “Bene, il demone è tutto suo. Voglio sapere cosa faremo per trovare Micah.”

“Micah sa badare a se stesso.” la informò Quinn.

La verità era che, durante l’ultima lite con Micah, lui aveva ordinato a Micah di cedere ma suo fratello non aveva obbedito e ciò poteva significare solo una cosa...adesso c’erano due maschi alfa nel clan dei puma e non era mai successo prima. In passato, questo aveva sempre scatenato una lotta all’ultimo sangue.

Quinn amava Micah ed era orgoglioso che fosse così determinato. L’ultima cosa che voleva era che una delle loro solite liti degenerasse.

“Ma non sa niente di quello che è successo.” esclamò Alicia cercando qualsiasi motivo che li spingesse a cercarlo. “Cosa succede se si imbatte in Misery e viene ferito...o ucciso? Sparito o no, fa parte del clan.”

“Non puoi contestare il suo ragionamento, vecchio mio.” intervenne Kane dopo aver letto i pensieri di Quinn.

Alicia lo guardò nell’ombra e arrossì prima di distogliere lo sguardo. Era bello sentire qualcuno che prendesse verbalmente le sue difese per una volta. Quello che Alicia non sapeva era che tutta la sua famiglia pensava a Micah e all’ultima volta in cui lo avevano visto; cioè subito dopo la lite con Anthony.

Kane le ricambiò il sorriso anche se lei non poteva vederlo. A quanto pare, lei era l’unica del gruppo ad avere fegato.

“L’ultima volta che abbiamo visto Micah, stava facendo a gara di urla con Anthony Valachi e poi lo ha buttato fuori dal club.” disse piano Steven. “Proprio prima che scomparisse.”

“Il lupo mannaro?” chiese Trevor inclinando la testa.

“Sì, e come se non bastasse, Steven si è accoppiato con la fidanzata di Anthony.” disse Quinn, rivolto a lui e a chiunque altro che non lo sapesse.

Jewel si accigliò realizzando che Steven le aveva raccontato la verità sui legami che forse collegavano il fratello scomparso ad Anthony. Si morse il labbro, chiedendosi silenziosamente se non fosse l’unico motivo per cui Steven l’aveva aiutata. No, si sbagliava. Quando Steven l’aveva portata via dalla chiesa, non sapeva nemmeno che Anthony fosse il suo fidanzato.

Sentì il tono accusatorio nella voce di Quinn e raddrizzò le spalle. Un istinto protettivo la inondò e lei gli dette voce.

“Steven non sapeva chi fosse il mio fidanzato e io non sospettavo che Anthony fosse un lupo mannaro.” dichiarò Jewel con voce ferma. “Quando mi ha marchiata gli ho detto di Anthony. Quindi, se vuoi biasimare qualcuno per questo, allora prendi me.”

Quinn sembrò un po’ mortificato e Kat le fece un cenno con il pollice in su.

Jewel si appoggiò al bancone e iniziò a mordersi di nuovo il labbro inferiore. Tenere testa al fratello maggiore di Steven, l’alfa della tribù dei puma, l’aveva un po’ spaventata.

Guardò Steven e si rilassò quando vide nei suoi occhi l’orgoglio che brillava per lei. Qualcosa dentro di lei si addolcì e lottò con tutte le sue forze per alzare un muro protettivo attorno ad esso. Il suo cuore prese a battere più velocemente e si chiese se non si stesse innamorando di lui.

“Anthony Valachi è sospettato da un po’.” disse Chad. “La polizia ha motivo di credere che sia coinvolto non solo in tratta di esseri umani, ma anche in schiavitù. Si vocifera che i suoi uomini abbiano anche preso delle prostitute, le abbiano rapite e vendute come schiave del sesso.”

“Allora perché la polizia non ha fatto niente?” chiese Kat.

“Ci hanno detto di starne fuori, perché l’FBI aveva preso il controllo dell’indagine.” rispose Chad. “Purtroppo, quando arriva l’FBI non abbiamo giurisdizione e non possiamo far altro che lasciargli campo libero, a meno che non vogliamo finire in prigione come i cattivi.”

Steven annuì realizzando che era il momento di raccontare tutto. “Il padre di Jewel è stato indagato dall’FBI tempo fa. È il motivo per cui Jewel era promessa ad Anthony.” Sorrise dolcemente a Jewel prima di tornare al gruppo.

“Suo padre era il direttore del Palm Springs Resort ed Anthony non era contento del loro mandato di perquisizione, né che Arthur avesse permesso loro di vagare per la proprietà. Ammesso il proprio errore, Arthur uccise l’agente e fu arrestato per omicidio. Per salvare la propria pelle, Arthur consegnò Jewel ad Anthony come ricompensa per averlo ripulito dall’accusa di omicidio.”

“È lui che ha ucciso mio padre. Ne sono sicura.” disse Jewel, stringendo il pugno lungo il fianco. “Perciò, quando andiamo a prenderlo?”

“Non dobbiamo andare a prenderlo.” la informò Chad. “Studieremo un piano e poi gli faremo sapere che sei sotto la protezione dei Wilder. Appena farà una mossa...lo prenderemo.”

“Penso che questo sia un po’ al di sopra della legge.” lo corresse Trevor. “Teniamo Jewel nascosta per un paio di giorni, io e Zackary ci assicureremo che l’FBI non arrivi e mandi tutto a puttane.”

“Perché dovrebbero interferire?” chiese Kat. “Fai parte di quella organizzazione paranormale ... …non siete al di sopra dell’FBI?”

“Solo in determinate zone.” rispose Trevor. “Buona parte dell’FBI non sa che esistiamo. Cavolo, neanche il presidente degli Stati Uniti sa di noi. Li scavalchiamo, e per questo dobbiamo avere la prova che qualcosa di paranormale stia realmente accadendo.”

“Significa che almeno una parte del governo sa di noi?” chiese Nick; non gli piaceva la sensazione di disagio che provava.

Trevor scosse la testa “Non sa proprio di tutti voi...ma conoscono i più...particolari. Siete protetti come gli esseri umani...forse anche di più e con regole più indulgenti, e da un piccolo ma potente governo all’interno e al di sopra del governo stesso.” Si grattò la testa sperando che tutti potessero fidarsi di quella vaga versione della verità.

“La mia preoccupazione è che l’FBI scavi più a fondo e scopra troppo tardi che si tratta di licantropi, e non di esseri umani.” Chad si accigliò comprendendo, e non gradendo, ciò che Trevor aveva appena detto. Avrebbe dovuto accettare che i paranormali avessero più diritti degli esseri umani? Forse era un po’di parte, ma lui era uno di quei piccoli esseri umani.

Trevor scosse la testa “La mafia non attaccherà di colpo l’FBI. Inoltre, se il mondo sapesse dei lupi mannari, sarebbero prossimi all’estinzione e i licantropi lo sanno. L’ultima volta che sono usciti allo scoperto, sono stati perseguitati quasi fino all’estinzione.”

“Fatemi fare un paio di telefonate per vedere se abbiamo piena giurisdizione sul caso Valachi.” propose Zackary. “Se è così, allora abbiamo libero accesso e possiamo reclutare chiunque pensi di essere qualificato.” Guardò il gruppo sapendo che avrebbero arruolato quasi tutti nella sala, e dato loro l’immunità a prescindere da come sarebbero andate cose.

“Qualcuno sa cosa guidava Micah il giorno in cui è sparito?” chiese Chad. “Posso eseguire una ricerca dalla mia auto di pattuglia e diramare una segnalazione.”

“La sua moto.” intervenne Alicia, poi i suoi occhi si spalancarono ricordando che aveva detto a Warren di aver guidato la stessa moto nella tempesta la sera prima. Guardando verso di lui, fece un sospiro in sollievo quando lui le fece l’occhiolino.

Nick disse la sua “Sono d’accordo a stare lontano da Misery, ma i vampiri sono il suo nutrimento e non possiamo permetterlo.”

“Siamo tutti pronti per la disinfestazione.” concordò Warren.

“Non tutti, spero.” Trevor guardò Envy.

Zackary si mise con discrezione davanti a Trevor per bloccare lo sguardo infuocato che Devon stava lanciando al suo amico. “Penso che dovremmo chiedere qualche favore e avere rinforzi in questa zona.”

“Vuoi dire che ci sono altri come te in giro?” chiese Steven.

Zachary infilò le mani nelle tasche e inclinò leggermente la testa. Il bagliore soffuso delle luci illuminò i suoi capelli biondi a spazzola mentre lui sorrise “Mi dispiace deluderti, ma io sono l’unico. Volevo clonare me stesso ma il capo fifone, qui, non me lo ha permesso.” disse, puntando il pollice verso Trevor.

“Sta’ zitto e fai quelle telefonate.” esclamò Trevor. “Se ci fosse un altro te in giro, Angelica lo ucciderebbe solo per dire di averlo finalmente fatto.”

L’espressione di Zachary divenne di ghiaccio. “Ooh, verrei calpestato da quelle meravigliose Doc Martens che tiene nascoste nel suo armadio.”

Trevor fece nervosamente un passo verso il suo partner e Zachary corse subito nell’area bar nascondendosi dietro Kane.

“C’è un motivo per cui mi stai usando come scudo?” chiese Kane.

“Sì.” esclamò Zachary. “Dammi un minuto e te lo dico.”

Kane sorrise “Dammi un minuto e tornerò a casa per trovare le mie..Doc Martens.”

Zachary si allontanò da Kane con le mani alzate. “Ehi amico, sono etero.”

“Zachary!” urlò Trevor.

“Va bene, va bene.” disse Zachary e tirò fuori il suo cellulare. “Cavolo, sono circondato da gente senza senso dell’umorismo... ad Angelica piaceranno un sacco.”

Capitolo 4

Kane si appoggiò alla croce parecchi metri dietro Michael e guardò la città chiedendosi dove si nascondesse Misery e se fosse ancora in città. C’era un mondo intero da terrorizzare, ma il karma era bastardo, così come l’istinto che gli diceva che non era andata molto lontano.

Fece una smorfia immaginandola camminare lungo il marciapiede come un cadavere in decomposizione, poi represse un brivido all’immagine della strana bambina e concluse che il cadavere era meno raccapricciante. Nel corso dei secoli aveva visto vampiri adulti trasformare bambini.

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