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Si Mr. Evans
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Dopo essersi assicurato che non emettessi una parola, toglie la mano e mi lascia andare via.
Mi volto verso di lui e lo vedo poggiato sul muretto con la mano sulla faccia.
Vorrei tanto andare da lui ma preferisco non farlo, vorrÃ
stare da solo. Perché è così evasivo? Decido di andare via, immersa in una voragine di delusione. Come potevo illudermi di un appuntamento romantico? Dâaltronde Amber mi ha avvisata. Cade non è un tipo romantico e dovevo darle ascolto. Tutti i bei ragazzi o sono stronzi oppure come Cade hanno delle frustrazioni che si portano dentro. <
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Una volta arrivata a casa, una lacrima di sofferenza mi percorre lungo il viso. âChe illusaâ come potevo pensare che fosse diverso. Non dovevo accettare questo stupido appuntamento. Lo sapevo che sarei finita a soffrire. âMaledizione Naomi! Perché ti ho dato ascolto?â
Lo sapevo. Mi butto sul divano a peso morto e prendo il cellulare in mano, cerco il numero di Cade e sono tentata a pigiare il tasto âchiamaâ, ma una forza interiore mi impedisce di farlo.
Nonostante non voglio più vederlo, non ho il coraggio di ammetterlo. In tutta la mia vita non ho mai sofferto per un ragazzo, tranne che con il mio ex fidanzato, Oliver Brown, che mi ha solamente usata e tolto la verginità mentre ero
pienamente ubriaca.
Sebbene penso che i ragazzi siano tutti uguali, credo, che Cade abbia qualcosa di diverso degli altri. Fino a pochi anni fa i ragazzi mi prendevano tutti in giro, portavo lâapparecchio ai denti, spesso mi capitava di inciampare nelle scale. Ero lo zimbello della scuola.
Ma ora è diverso. Con Cade mi sento unâaltra persona. Poggio il telefono sul tavolino di marmo grigio chiaro di fronte il divano, mi alzo e vado a bere un succo alla pesca. âSi farà sentireâ mi sussurra la vocina, ma ha un tempismo pessimo.
Anche se la mia testa mi suggerisce di dirgli addio una volta per tutte, qualcosa la contrasta.
Dâun tratto sento suonare alla porta. Con il cuore in gola, mi dirigo verso la stessa, sperando sia la persona che desidero, prima di aprire faccio un sospiro, il cuore salta un battito, metto una mano sul petto e apro. <
âO mio Dio, lei noâ.
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Sgrana gli occhi pieni di odio nei confronti di Cade, è preoccupata.
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Quando ha un fidanzato non vuole che gli si facciano complimenti. Ã tremendamente gelosa e possessiva.
Proprio come me.
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Riconosce sempre quando ha fatto qualcosa di cui si è pentita e questa è una di quelle volte.
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Gli occhi mi tradiscono in continuazione e mentire a Naomi è impossibile.
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Decido di ricompormi e andare a dormire lasciandomi sprofondare in un lungo sonno.
Anche stavolta sogno di essere intrappolata in un incendio, non capisco dove mi trovo. Intravedo Cade fissarmi.
Indossa un paio di stivali in caucciù neri, un sovrapantalone tenuto da bretelle, un giaccone nero e un elmo con sopra una lampada. Sulla placca dellâelmo câè scritto Fire Department City of Hilo e sotto Cade Evans, non indossa una maglia, quindi non posso che notare gli addominali scolpiti, scuriti dalla cenere e lucidi per il calore emanato
dal fuoco.
Lo chiamo ma sono priva di voce e non fa nulla per salvarmi. Mi ha lasciata tra le fiamme e dopo essere svenuta mi sveglio dallâincubo gridando il suo nome.
Ho un respiro affannoso e sono immersa nel sudore quindi decido di fare una lunga doccia fredda visto che sono ancora le otto del mattino.
à lunedì e il mio turno è appena finito. Sono le nove di sera e decido di chiamare Naomi. <
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Mentre mi dirigo verso la mia umile dimora, a metà strada decido di ritornare in spiaggia. âAl diavolo tuttoâ penso. Stasera mi divertirò, anche se sarò da sola.
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Câè un gran rumore, la musica è mescolata con il vocio per non dire dal frastuono delle persone che si gridano a vicenda per sentirsi.
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< stessa.>> Affermo. < < < < < < perché stasera sono tutti preoccupati per me? Poggio il bicchiere e mi intrufolo nella folla che balla a ritmo di musica, rock, houseâ¦non capisco che genere sia. Mi sento stordita e le persone intorno a me girano come trottole sulla sabbia fredda della spiaggia. Comincio a muovermi imitando la ragazza che ho davanti. Dopo qualche minuto di ballo senza senso decido di andarmi a sedere nella battigia facendo sfiorare le dita dei piedi dallâacqua. Mi giro verso il bar e noto Xavier che mi guarda con occhi infuriati per il mio comportamento. Cerco di non pensarci e mi giro verso lâoceano. Guardo intensamente il mare che mi invita ad entrare, è sereno e tiepido. Per fortuna indosso il costume, è fuxia, il mio preferito, a due pezzi. Entro con il piede e un brivido mi percorre lungo tutto il corpo. Pian piano mi immergo fino al collo dando le spalle alla spiaggia. Sin da piccola ho sempre avuto il terrore di entrare in acqua di notte per paura che qualche pesce mi mordesse e io non posso vederlo in tempo per fuggire impedendo tutto ciò. Ma questa sera non ho paura di niente, sono tranquilla, tra le braccia del mare ad ascoltare la musica assordante alle mie spalle. < abbastanza dispotica mi grida alle spalle. Mi volto e vedo Xavier. < < < < Dopo due minuti sento dietro di me una mano che si posa sul mio fianco, lâaltra sul basso ventre e sbatto contro un petto possente. < < Fare movimenti veloci in acqua è quasi impossibile. Ma non riesco nel mio intento. < < utilizzare, ma la musica impedisce di farmi sentire dagli altri. < completamente sottâacqua per qualche secondo, mi sento soffocare, perdo il senso dellâorientamento. Dopo qualche secondo mi prende per i capelli facendomi riemergere solamente la testa. Cerco con tutte le forze che mi rimangono di liberarmi dalla presa ma non ci riesco. < < < < dallâacqua e mi porta a peso morto sulle sue spalle verso la spiaggia. < Apro leggermente gli occhi e lo intravedo. < < < aiuto e sono entrato in acqua per soccorrerla.>> Ma che attore! Sa mentire perfettamente. < < < < âPerché ti importa di cosa volevo fare? Non ti importa nulla di me o di come mi hai fatto sentire in questi giorniâ penso e vorrei tanto dirglielo ma non ho il coraggio. < âCome faceva a sapere dove mi trovavo se non ci sentiamo da cinque, lunghi, interminabili, infiniti e stramaledetti giorni?â Mi chiedo lecitamente. Mi stringe a sé e mi dà piccoli schiaffi per impedirmi di dormire. Ha un profumo sexy e un collo da torturare di baci. In questo momento non riesco a pensare a tutto il dolore che mi ha fatto provare ma solo aâ¦non posso dirlo. Non riesco a dirlo. Ora che mi sento al sicuro posso sprofondare nel sonno. < Mi fa sedere poggiandomi le spalle sul suo petto. Poi guarda il ragazzo che vorrebbe mollargli un gancio destro. Tra di loro maschi si capiscono e Cade non se lâè bevuta la versione del ragazzo. < < Intravedo il ragazzo scomparire tra la folla. Cade mi strattona nuovamente. Cerco di resistere il più a lungo possibile ma un senso di pesantezza mi invade tutto il corpo facendomi svenire. < < < < Noele mi ha colto alla sprovvista.>> < < < < < < < Finalmente riesco ad aprire gli occhi e a muovermi. Vedo Cade seduto al mio fianco con le dita delle mani incrociate e lo sguardo fisso per terra. Mi guardo intorno, è una modesta stanza, accogliente, con tre pareti grigie e una rossa. âDove diavolo sono?â Mi chiedo. Il letto è matrimoniale, comodo, ma solo se si staâ abbastanza ai lati, in centro è leggermente sformato. Le lenzuola sono grigie, in raso. Faccio un sospiro e vengo invasa dal suo profumo. Poso la mano sul suo braccio per attirare la sua attenzione. Si gira di scatto. < < < < < < < < < < < < < < < < immediatamente allontanare. Poi hai sussurrato il mio nome e dopo un poâ sei svenuta.>> < < < Mi metto seduta e noto che indosso una camicia, la stessa che indossava la sera del nostro primo appuntamento. Cade segue il mio sguardo. < < < < < < < Mi metto di fronte il suo viso e lo guardo negli occhi, sono meravigliosamente verdi. Mi guarda, è serio più che mai. Mi ricorda la fine del nostro primo appuntamento. âOra mi caccerà fuori casa suaâ penso. Ma quando sto per scendere dal letto mi gira tutto e sto quasi per cadere. Per fortuna Cade mi prende al volo facendomi atterrare tra le sue braccia. 5 Rimango in silenzio, cerco di fare mente locale e ricordare cosa è successo ieri. Ma lâultima cosa che rammento è Cade, alle mie spalle, sulla battigia. Ora che sono nuovamente coricata, il tetto gira di meno. Cade in silenzio esce dalla stanza scomparendo con passo felino, con il suo corpo perfetto. Dopo qualche minuto ritorna con in mano un bicchiere dâacqua e lâaltra chiusa in un pugno. Solo ora noto che è scalzo, per questo non sentivo i suoi passi. à bello da morire. Faccio un sospiro mentre lo guardo. Alla fine della manica della maglia, scorgo dei bicipiti possenti e allâimprovviso penso a quando, ieri, ero tra le sue braccia. Chiudo gli occhi per aver una visuale migliore del mio pensiero e mentre lo faccio tra le labbra mi spunta un sorriso. Il cuore comincia a battere forte. Ma i miei pensieri vengono soppressi dalla sua voce. <