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Le Campane Dell'Inferno – Un Romanzo Della Serie Justice Security
Snickers aumentò un po’ la velocità, non volendo perderla. Girò lo stesso angolo che Cindi aveva girato pochi secondi prima.
La donna non c’era da nessuna parte.
Snickers si fermò. Lungo la strada davanti a lui vide cinque persone, e nessuna di loro era Cindi.
Okay, che cazzo sta succedendo? Dove è andata?
Snickers si incamminò lungo il vicolo tra l’angolo dell’edificio e il successivo. Era buio e pieno di ombre. Non vedeva Cindi da nessuna parte.
Si girò di nuovo e ricominciò a guardare lungo la strada. Ora sto avendo una brutta sensazione…
Snickers aveva appena terminato il pensiero che un paio di mani lo afferrarono per le spalle e lo trascinarono nelle ombre del vicolo.
“Ora noi due faremo una lunga chiacchierata” disse Cindi dall’oscurità.
Capitolo 2
La Justice Security Incorporated possedeva la sua sede su una strada alberata in una zona migliore della città. L’edificio a sei piani occupava auna grande parte dell’isolato, con zone di parcheggio per i visitatori, e un bel giardino, simile a un parco, sul lato meridionale. L’edificio stesso era costruito con spessi muri di cemento armato. Ogni finestra era fatta con spessi vetri antiproiettile, compresa la porta di entrata per i visitatori. L’edificio si estendeva per sei piani anche sottoterra. Gli ultimi tre piani sottoterra erano usati come una zona di deposito dei veicoli, e ospitava vari veicoli blindati e antiproiettile per essere usati come equipaggiamento protettivo per trasportare e difendere gli impiegati e i clienti. Il livello sotterraneo successivo era l’armeria. Tutti i tipi di armi erano immagazzinati nell’armeria a temperatura controllata, dai revolver alle pistole automatiche, ai mortai, ai missili terra aria fino a varie armi perforanti. C’erano armi e munizioni a sufficienza nell’armeria per abbattere il governo di una piccola nazione, nel caso fossero stati assunti per un incarico del genere…e lo avevano fatto, due volte, un paio di anni prima con un incarico governativo ultrasegreto. Il piano sopra l’armeria era il deposito dei documenti. Questo piano conteneva i documenti cartacei, le memorie dati, i computer e le ricerche di cui c’era bisogno per eseguire e portare a compimento i contratti. L’ultimo piano sotterraneo era dedicato al garage per gli impiegati e ci si poteva accedere da un’entrata a piano terra chiusa da una spessa e pesante porta di acciaio incorporata nelle mura di cemento dell’edificio.
A livello terra, il piano terra ospitava la zona della reception, la mensa, la zona per il personale della sicurezza, la parte dedicata ai medici e la sala d’attesa per i visitatori. Il primo e il secondo piano erano occupati dagli uffici per gli impiegati, dalle sale per le conferenze, da piccole sale riunioni e dagli uffici delle segreterie. Il terzo piano ospitava gli uffici dei dirigenti e la sala operativa. Il quarto piano era per gli ospiti, e l’ultimo piano ospitava gli appartamenti per i dirigenti dell’azienda. Sul tetto dell’edificio c’era una pista per elicotteri, con due elicotteri neri blindati pronti per volare senza alcun preavviso. L’azienda possedeva anche un jet privato e due grandi aerei per il trasporto merce, che erano ospitati in un campo aereo privato appena a sud della città. Una volta c’era un secondo jet ma era stato abbattuto poco tempo prima nel deserto di Mojave in Nevada.
La Justice Security era stata creata pochi anni prima da quattro amici universitari che ne erano rimasti i direttori. Avevano aggiunto due altri soci, e, più recentemente, se ne era aggiunto un altro quando il principale concorrente della Justice Security, Jim Dandy, si era unito a loro. I sette soci erano i proprietari e gli unici azionisti della società.
Joey Justice, da cui prendeva il nome l’azienda, era un uomo comune. Alto circa un metro e settantacinque, aveva capelli scuri e intensi occhi marroni a cui di solito non sfuggiva nulla. Aveva fondato l’azienda con lo scopo di fornire servizi di sicurezza mitigati dalla giustizia, come il nome stesso diceva. Era molto innamorato della donna della sua vita, che era anche una delle cofondatrici dell’azienda.
Misty Wilhite, la donna della vita di Joey, era alta circa un metro e sessantacinque. Aveva capelli castano ramati lunghi fino alle spalle e gli occhi verdi. Era estremamente attraente, ma aveva una forza che poteva atterrare una persona il doppio di lei. Anche lei era molto innamorata di Joey, e condivideva i suoi ideali di sicurezza e giustizia. Non si erano ancora sposati, ma si erano appena fidanzati.
Dexter Beck era il nerd dei computer. Alto poco più di Misty, Dexter era spesso sottostimato dai suoi avversari. La comprensione arrivava subito dopo perché Dexter era anche un maestro di arti marziali che sapeva usare parecchi metodi di autodifesa. I sistemi di sicurezza e i computer usati dalla Justice Security erano creati, programmati e gestiti da Dexter.
Percival “King Louie” Washington era il quarto membro fondatore della Justice Security. Louie era alto quasi un metro e novanta e aveva un imponente struttura muscolare. Era anche molto intelligente e parecchio scafato. La sua pelle era color cioccolato, e si teneva la testa rasata. Gli altri tre membri fondatori lo avevano soprannominato “King Louie” durante il primo anno di università a causa della sua somiglianza con un personaggio del film “Il libro della giungla”. Non era razzismo e Louie lo sapeva…se avesse avuto un nasone lo avrebbero chiamato “Baloo”. Inoltre, qualsiasi cosa era meglio del nome Percy.
Le aggiunte recenti ai soci comprendevano Jessica Queen, l’ex segretaria generale dei quattro soci. La sua sostituta, Patti Hoehn, era stata torturata, uccisa e mutilata da Esteban Fernandez, che l’aveva sorpresa per strada a far foto durante il suo primo incontro con l’azienda. Il sostituto di Patti, Turk Wendell, era un uomo enorme che si era dimostrato sorprendentemente adatto per i lavori di segreteria.
Un’altra aggiunta ai soci era stata il braccio destro di Dexter Beck, Megan Fisk. Lei aveva guidato un tentativo di attacco preventivo contro Fernandez, ed era rimasta ferita in azione. Lei e Dexter si erano innamorati e si erano sposati da poco.
Jim Dandy, un ex concorrente della Justice Security, era il settimo socio. Alto circa un metro e ottantacinque, Jim assomigliava a un giovane Tom Selleck.
Ogni giorno lavorativo alle nove del mattino, i soci si incontravano nella sala operativa per discutere i casi nuovi e quelli ricorrenti. Se per qualche motivo non potevano esserci di persona, si collegavano attraverso una connessione satellitare sicura. Questa era una richiesta dei soci, perché teneva tutti aggiornati sulla situazione dei casi gestiti da ognuno dei soci, nel caso qualcuno dovesse venire in aiuto per completare il caso o fosse necessario un salvataggio o una sostituzione. Visto che i loro casi li avevano portati in tutte le parti del mondo e spesso in situazioni piuttosto pericolose, i salvataggi e i soccorsi qualche volta erano una necessità.
Quella mattina, la stessa mattina in cui ero previsto che la nuova segretaria di Nicholas Turner iniziasse a lavorare, il solito incontro delle nove del mattino alla Justice Security si stava tenendo alle otto, nella sala operativa. Il motivo era un importante sviluppo di un caso a Londra, e la differenza di fuso obbligava a far sì che la riunione si tenesse prima.
Jim Dandy stava supervisionando la costruzione di una seconda sede della Justice Security…era un posto per nascondersi, nell’eventualità fosse diventato necessario.
Una volta smarcati gli aggiornamenti su Londra, i soci rivolsero la loro attenzione ad argomenti più pressanti.
“Quello che voglio sapere è questo,” disse Louie. “Abbiamo portato la lotta contro Fernandez a Chicago, quindi ora cosa facciamo?”
“Buona domanda,” disse Joey “Credo che tutti noi dobbiamo parlarne e preparare un piano di azione.”
“Dopo quello che è successo a Louie e alla sua ragazza e a Joey al night club, credo che tutti noi siamo un po’ paranoici,” disse Dexter. “Voglio dire, come possiamo fidarci dei clienti ora? O delle persone che incontriamo nella nostra vita privata?”
Megan soffocò uno sbadiglio. “Ohhh, mi dispiace. Qualcuno mi ha tenuto sveglia fino a tardi la notte scorsa,” disse, lanciando un’occhiata molto significativa a Dexter. Lui arrossì. “Dobbiamo anche ricostruire i nostri ranghi. Donna ci ha veramente decimati quella notte e anche Fernandez a Chicago.”
Jessica disse, “Ci stiamo lavorando. Abbiamo assunto parecchie persone. Ora sono in addestramento. E abbiamo anche le persone di Jim.”
Jim sorrise. “I miei sono bravi e possono gestire qualsiasi situazione.”
“Le persone uccise da Donna erano apprendisti e gente di servizio come lavoratori della mensa e addetti alle pulizie,” aggiunse Misty. “Non ci aspettavamo un attacco da ‘dentro’, per così dire.”
“Il legame di Donna con Fernandez era così profondo, non credo avremmo potuto scoprirlo senza scavare così tanto da renderlo ovvio per tutti,” disse Louie. “E, comunque, chi sospetterebbe di una famosa modella?” Scosse la testa. “Amici, vorrei che questi incubi finissero! Non riesco a dormire e questo mi sta rendendo veramente di cattivo umore!”
Tutti annuirono.
Joey disse, “Bene, tornando alla guerra con Fernandez…”
Fu interrotto dall’ingresso di Turk Wendall. Turk sembrava scosso.
Turk disse a Joey, “Una telefonata, capo. Farebbe meglio a prenderla e a metterla in viva voce. I registratori stanno andando.”
Per Turk, questo significava una questione di vita o di morte, visto che Turk non aveva detto “merda” ogni due parole e aveva pronunciato parecchie frasi. Inoltre, aveva fatto partire gli apparecchi di registrazione.
Nessuno dei soci disse una parola. Joey prese il telefono e premette il pulsante del vivavoce. La chiamata arrivò attraverso i discreti altoparlanti che erano stati posti nella stanza.
“Sono Joey Justice. Come posso aiutarla?”
“Salve Joey Justice,” rispose un uomo con un forte accento del Sud. “Mi chiamo Gary McGee.”
“Cosa posso fare per lei, Signor McGee?”
“Beh, per iniziare, può seguire le istruzioni per essere in un certo luogo e lasciare che le mie persone la prendano e la portino da me.”
“Capisco. E perché vorrebbe che io venissi portato da lei?”
“Beh, facile,” rispose McGee “In questo modo io posso portarla tranquillamente dall’uomo con i soldi.”
Joey sogghignò. “E quell’uomo è…?”
“Esteban Fernandez.”
Gli occhi di Joey si spalancarono per lo stupore. Poi guardò i suoi amici intorno al tavolo.
“Signor McGee, temo dovrò declinare la sua gentile offerta. Quando mi incontrerò di nuovo con Fernandez, sarà in un posto e in un momento di mia scelta.”
“Questa è proprio una sfortuna, signor Justice.”
“Per quale motivo, signore?”
La voce sembrò rattristarsi. “Perché quei poveri bambini, tutti e trentasette, moriranno.”
“Che bambini, McGee?”
“Si sintonizzi su un notiziario, signor Justice. È tutto in TV.” Poi si udì il rumore di una linea telefonica disconnessa.
Misty aveva già acceso i monitor della sala operativa e li aveva sintonizzati su Channel 7 la tv locale.
“…e non sappiamo dove i bambini, o l’autista dell’autobus, siano in questo momento,” diceva Miriam Apple, una reporter conosciuta come amica della Justice Security. “Ripetiamo, uno scuolabus con trentasette bambini, e l’autista dell’autobus, sono stati rapiti. Parecchi testimoni hanno affermato che quattro persone, i volti coperti da maschere da sci, in possesso di armi automatiche, hanno attaccato l’autobus e caricato i bambini e l’autista in due furgoni neri. I furgoni sono partiti e la polizia non ha…aspettate un attimo…”. Miriam premette la mano sull’auricolare. Guardò di nuovo in camera. “Mi è stato detto che abbiamo uno dei rapitori al telefono proprio in questo momento. Signore, può sentirmi?”
La voce che rispose a Miriam era la stessa voce che i soci avevano appena sentito al loro telefono. “Sì signora, certo che posso.”
“Signore, può dirci se i bambini sono al sicuro?”
“Beh, per ora lo sono.”
“E l’autista dell’autobus?”
“Lei è con i bambini, certo.”
“Ha detto che sono al sicuro ‘per il momento’. Questo significa che potrebbero essere in pericolo?”
A Channel 7 si udì un sospiro provenire dal telefono. “Lasci che le spieghi cosa sta succedendo, cara. Abbiamo preso quell’autobus pieno di bambini…e la loro autista, certo…e li abbiamo messi da qualche parte al sicuro, ma lontano da chiunque. Il luogo è conosciuto solo a me e ai miei…collaboratori, chiamiamoli così. Tuttavia, abbiamo installato una sorta di…assicurazione…per essere sicuri che noi, e solo noi, possiamo aprire il luogo sicuro in cui li abbiamo nascosti. Se qualcuno trova il loro nascondiglio e cerca di aprirlo senza sapere come farlo, parecchie centinaia di chili di esplosivo C-4 esploderanno, uccidendo chiunque fino a un isolato di distanza.”
Gli occhi di Miriam si spalancarono sullo schermo mentre ascoltava. “Tutto questo è terribile!”
McGee ridacchiò. “Non è tutto, signora. Se noi…o chi ci ha istruiti sul come aprire il posto…non disconnetterà correttamente gli esplosivi prima delle cinque di questo pomeriggio, il timer farà scattare gli esplosivi. A meno che non otteniamo quello che vogliamo, chiaramente.”
Joey parlò velocemente. “Turk, chiama Marcus Moore al telefono. Digli di venire qui il prima possibile.” La sua compagnia spesso aveva dei contratti con il governo degli Stati Uniti e Marcus Moore era il capo della sezione dell’FBI della città ed era anche il loro contatto. Attualmente avevano un contratto ufficiale per perseguire Esteban Fernandez come nemico degli Stati Uniti di America…ed era per questo motivo che stavano discutendo i modi per proseguire la lotta contro il signore della droga.
“Sì, capo.” Andò al telefono della sua scrivania per chiamarlo.
“Cosa vuole esattamente, signore?” chiese Miriam.
“Voglio Joey Justice. C’è una bella somma sulla sua testa offerta da una certa persona, e io voglio quella taglia. Il mio scopo è consegnarlo a Esteban Fernandez, e prendere la taglia che posta su di lui.”
“Porca merda!” urlò Louie. “Un altro maledetto imitatore! Sapevo che quegli stronzi nel parco non sarebbero stati gli ultimi! Ma questa maledetta buffonata non finirà mai?” Colpì il tavolo della sala con un pugno mentre si sfogava.
Misty diede un colpetto al braccio di Louie. “Calmo, grand’uomo…nessuno ha ancora Joey.”
Louie la guardò con furore. “Metti l’enfasi sull’ ‘ancora’, piccola donna. Temo che sarà solo questione di tempo.”
Turk entrò nella sala operativa. “Marcus è per strada, capo.”
Joey annuì “Grazie, amico. Potresti stare qui per alcuni minuti, Turk…e Tony è ancora qui?”
Turk annuì.
“Chiamalo. Anche lui deve essere qui. “A tutti gli altri disse stancamente, “Merda. Spero nessuno abbia altro da fare oggi.”
Sugli schermi, Miriam Apple stava proseguendo a far domande a McGee.
“Signore, vorrebbe dirci il suo nome?” chiese Miriam.
“Ragazza, credo che tu stia cercando di fregarmi ma non vedo nessun problema nel dirtelo. Il mio nome è Gary McGee. Ho già chiamato Joey Justice, e gli ho spiegato la situazione.”
“Può dirci la risposta del signor Justice, signor McGee?”
“Mhmm…come era la battuta di quel film di pirati? Non riesco a ricordarla…ma, il signor Justice ha scelto di rifiutare il mio invito. Gli ho detto che era un vero peccato e che avrebbe dovuto accendere la TV. Poi ho riappeso.”
“Considererebbe l’ipotesi di svelarci il luogo dove sono nascosti i bambini?”
La telefonata venne interrotta. Miriam si tenne l’auricolare e poi cominciò a ricapitolare i dati salienti del rapimento per i nuovi telespettatori.
TONY ARMSTRONG, L’ADDETTO in uniforme incaricato degli altri operai non specializzati della Justice Security, e incaricato del front desk, entrò nella sala operativa.
Joey e gli altri lo aggiornarono velocemente della crisi in atto, poi Joey gli diede le istruzioni.
“Usa il canale criptato delle nostre nuove radio, e mettiti in contatto con più persone possibile. Turk e il resto di noi comincerà con il personale in borghese. Abbiamo bisogno di tutte le informazioni possibili su questi rapitori, e ci servono entro mezzogiorno. Chi sono, dove sono, come sono armati…dobbiamo saperlo, e dobbiamo saperlo ora. Tutti usino, soldi, minacce, anche percosse per ottenere le risposte. Capito?”
Tony sorrise. “Ricevuto, Joey.” Tony uscì per andare al front desk.
“Turk?”
“Vado, capo.” Lasciò la stanza per andare nella sua scrivania in corridoio.
Due minuti più tardi il telefono della sala operativa vibrò. Joey rispose.
“Sì, Turk?”
“Marcus Moore sulla linea uno, capo.”
“Grazie,” disse Joey. Premette la linea uno sul vivavoce.
Si sentirono in sottofondo i rumori del traffico.
“Ciao, Marcus,” disse Joey. “Sei in viva voce e tutti i soci ti stanno ascoltando. Sei completamente al corrente della situazione?”
“Sì e ascolta, Joey, ho un suggerimento,” disse Marcus. “No, in realtà è un ordine come tuo collegamento e Capo di Sezione incaricato delle indagini sul rapimento. Volevo aspettare di arrivare lì, ma sono bloccato nel traffico di questa maledetta statale.”
Proseguì, “Ci serve uno specialista di bambini per questo caso, Joey. Voglio che chiami Nicholas Turner, e che tu lo faccia venire lì. Lo chiamerei io ma devo chiamare l’Agenzia e prepararli alla rottura di qualche procedura. Offrigli un migliaio di dollari al giorno con un gran bonus. L’Agenzia è d’accordo.”
Joey guardò i suoi soci. “Marcus, sei sicuro?”
“Questa cosa è troppo grossa per gestirla da soli amico mio. Ci serve qualcuno specializzato in casi che coinvolgono bambini e questo è Nicky…in questo campo non c’è veramente nessun altro, perché ha un talento…speciale, diciamo così, per trovare i bambini scomparsi. Quindi fallo venire lì, lo fai per favore?”
Capitolo 3
Nicholas arrivò in ufficio alle otto e quarantacinque quella mattina. Cindi lo stava già aspettando in corridoio.
“Buon giorno signor Turner,” disse a Nicholas.
“Oh! Giusto! Buongiorno Cindi!” rispose.
“Non è una mattinata stupenda, signore?”
Nicholas sorrise mentre apriva la porta. “Sì, molto…e non si era detto che mi chiamava Nicholas?”
Cindi sorrise timidamente. “Sì, signore.”
Nicholas aprì la porta e lasciò entrare Cindi per prima. La seguì e chiuse la porta dietro di sé. Guardò l’ufficio. Aveva in realtà due scrivanie, ma una era coperta con un computer, il telefono e altre cose…ed era la scrivania dove solitamente lavorava. L’altra scrivania aveva un computer e un telefono…e una vasta gamma di dipinti che Meredith aveva dipinto e gli aveva dato per abbellire un po’ il suo ufficio. Questa scrivania era anche più vicina ai raccoglitori dei documenti. La indicò.
“Credo che lei possa usare quella scrivania, se le va bene,” disse a Cindi.
“Andrà benissimo, signore,” rispose lei.
Cindi si diresse verso la scrivania, si tolse la borsetta dalla spalla e la mise in uno dei cassetti della scrivania. Controllò gli altri cassetti e tirò fuori penne, matite, blocchi per appunti e altro materiale di cui poteva avere bisogno.
“Ora va meglio,” disse. “Pronta a tutto. Da dove vuole che cominci?”
Timidamente disse Nicholas, “Le dispiacerebbe appendere quei dipinti per me?”
Cindi sorrise “Ne sarei lieta!”
“Grazie. Questo mi risparmierebbe un sacco di tempo.”
Mentre Nicholas si sedeva alla sua scrivania e cominciava a controllare il suo computer, Cindi cominciò a guardare i quadri.
“Li ha dipinti sua moglie?”
“Mm? Oh…sì.”
“Molto brava.”
“Grazie. Riferirò il complimento.”
Il telefono suonò e Cindi rispose.
“Investigazioni Turner. Come posso aiutarla?”
Nicholas sorrise.
“Solo un momento, signore, vedo se è disponibile.” Cindi mise in attesa e disse a Nicholas. “Signore, Joey Justice in linea per lei. È disponibile?”
“Certo. Prenderò la chiamata.”
Cindi riprese la linea di nuovo. “Ora le passo il signor Turner, signore.” Rimise di nuovo in attesa.
Nicholas alzò il telefono e prese la linea. “Ciao Joey! Come va?”
“Ciao, Nicholas. Non troppo bene, temo.”
“Che succede?”
Nicholas poté sentire Joey fare un grosso sospiro. “Marcus Moore mi ha chiesto di chiamarti, ma preferirei non discutere il problema al telefono. Puoi venire subito alla Justice Security? È urgente e mi è stato detto di offrirti mille dollari al giorno più le spese.”
“Wow. Allora è urgente! Marcus deve essere disperato.”
“É una situazione disperata, Nicholas. Puoi venire?”
“Parto subito.”
“Grazie Nicholas. A presto.”
Nicholas riappese il telefono e si alzò. Aprì l’ultimo cassetto della sua scrivania e ne estrasse un revolver .357 Taurus, controllò che fosse carico e lo mise nella fondina.
“Successo qualcosa, signore?” chiese Cindi.
“Sì, Cindi. Qualcosa di urgente presso la sede della Justice Security, ed è coinvolta anche l’FBI. Se le serve qualcosa può raggiungermi lì…o al cellulare.” Si fermò sulla porta e si girò. “Uhm…resti fino all’una circa e poi chiuda pure e se ne vada. Da quanto mi ha detto, non credo tornerò oggi.”
“Sì signore.”
“Ci vediamo domani mattina, Cindi. Grazie.” Lasciò l’ufficio.
Cindi fece un’espressione estremamente preoccupata.
MADELINE, SEI CON ME? pensò Nicholas.
Sto tenendo d’occhio Karen con la scuola adesso, papà.
Puoi venire?
Certo!
“Ciao, papà!” disse Madeline, apparsa improvvisamente a fianco di Nicholas, adeguandosi al suo passo svelto.
“Ciao tesorino,” disse Nicholas. “Credo che avrò bisogno che tu stia con me oggi…sono appena stato chiamato dalla Justice Security, e non so il perché. Marcus, però, ha detto loro di chiamarmi e quindi deve essere qualcosa che ha a che fare con i bambini. Mi sentirò più tranquillo se starai con me.” Guardò di lato ma Madeline non c’era più. Aveva smesso di camminare e si era fermata pochi passi dietro di lui.
Madeline aveva un’espressione sognante e distante sul suo volto, venata di paura.
“Madeline? Cosa c’è che non va, tesorino?” Nicholas tornò indietro da Madeline, e le prese la mano…ma la sua mano passò attraverso la sua. Non si era fisicamente materializzata con lui, perciò Nicholas era l’unica persona che poteva vederla.
Come se stesse recitando a memoria, Madeline disse, “Quando ti è offerto si deve prenderlo.”
Nicholas, confuso, disse, “Offerto cosa, Madeline?”
“Quando ti è offerto si deve prenderlo.”
“Madeline!” disse Nicholas bruscamente.
Madeline fece un salto, confusa. Guardò suo padre, il suo volto stravolto dalla paura “Oh, papà, sono così spaventata! Credo sia la cosa per cui ci preoccupavamo!”
Nicholas si inginocchiò per guardare negli occhi sua figlia. “Di cosa stai parlando, tesorino?”
“Mi è stato detto che qualcosa di grande stava arrivando…qualcosa di veramente grande. E mi è stato detto che tu ci saresti stato proprio in mezzo e che potevi non superarlo. Mi è stato detto anche che…” Madeline non terminò la frase.
Nicholas disse, “Che altro, Madeline?”
“Papà, anche io posso non sopravvivere a questa grossa cosa.”
Nicholas guardò gli occhi spaventati di sua figlia. “Tesoro, sei sicura che sia questa la cosa grande?”
Madeline si guardò le mani. “No, papà. Non mi direbbero quando starebbe per accadere.” Alzò lo sguardo verso suo padre. “Ma, papà, la Justice Security non ti chiamerebbe se non ci fosse qualcosa di grande! Sono così spaventata!”
Dentro di sé, Nicholas rabbrividì. Poteva capire perdere la vita durante un caso…ma come si poteva minacciare un angelo?
Esternamente fece un sorriso rassicurante verso sua figlia. “Madeline, le possibilità che questa sia ‘la cosa grossa’ sono probabilmente piuttosto ridotte.”
“Ma sei mai stato chiamato prima per aiutare la Justice Security?”
Nicholas scosse la testa. “No, mai. Mi hanno passato dei casi, e io ne ho passati a loro…ed entrambi facciamo riferimento a Marcus Moore.”