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Esperienze Di Vita In Versi
Juan Moisés de la Serna
Esperienze di Vita in Versi
“Esperienze di Vita in Versi”
Escrito por Juan Moisés de la Serna
Tradotto da Pasquale De Lucia
1ª edizione: agosto 2019
© Juan Moisés de la Serna, 2019
© Edizioni Tektime, 2019
Tutti i diritti riservati
Distribuito da Tektime
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PREFAZIONE
Tutto ciò che iniziaun giorno avrà una finee i versi che trovi quiseguono quello stesso destino.Quanto tempo tra le ditamentre si scrivonopensieri veriche vengono fuori a poco a poco.Momenti vissutiche forse ti piacerannodi ciò che ho condivisoche un giorno leggerai.AMOREDedicato ai miei genitori
1. ARRIVA L’ANNO NUOVO
Un altro anno inizia giàquello vecchio è finitorapida scorre la vital’orologio non si ferma.Quanto tempo è passatodal giorno in cui son natoquanti giorni ho vissutoche il conto ho perduto.Ma ciò che ricordo di sicuroè che fino a poco fa giocavoimpegni non avevoné di nulla mi preoccupavo.E quasi senza rendermene contotutta la mia vita cambiòil lavoro, la famigliail quotidiano si colmò.Ma il tempo non si arrestai miei piccoli son cresciutie com’è naturalehanno spiccato il volo, se ne sono andati.I giorni continuano a scorrerein uno sono andato in pensionerimasero ore vuotesenza sapere o per cosa.Ma continua ad andarequell’orologio non si fermae come se fosse un annodomani cosa mi aspetta?“Anno nuovo vita nuova”recita il detto popolarema cosa ha in serbo per me il futuro?Più o meno la fine.Ma come bene ha dettocolui che il detto inventòso che dopo questa vitauna migliore avrò.Perché questa è solo un passoverso un’altra che seguiràdove sicuro saròdopo la mia lunga attesa.Una vita senza dolorisenza reumatismi alle gambesenza rabbia, senza rancorie senzanulla perdere.La memoria non ha importanzanon dovrò ricordarené nomi già dimenticatiné fatture da pagare.Ci attende un’altra vitanella quale si vive meglioperché è quella veraquesta è solo un passaggio.Questa vita è di due giornil’altra viene dopoè quella che aspettiamoper poterci divertire.Anche se è a noi ignotadi sicuro è migliorequella è definitivanon come l’anteriore.In questa dove oggi dimoriamonella quale c’è pena e doloresolo di passaggio siamoverso l’altra che è migliore.Dubitiamo della sua esistenzama è facile immaginareperché siamo quila fine non può essere.Il nuovo anno arrivacon entusiasmo iniziamoquesta nuova tappanella quale meglio staremo.AMORE2. IL TEMPO
Con il tempo non si scherzail problema è assai seriosi può però modificarese lo ordina il ministero.L’inverno sta arrivandosi dice che si deve cambiareun’ora dell’orologioindietro dobbiam spostare.Qualcosa ci han spiegatosul perché dobbiamo farloperò l’abbiam cambiatoalcuni senza capirlo.Ma questo non è tuttodi nuovo bisognerà cambiarequando l’estate arriveràin avanti si dovrà portare.Perché giocano con il tempo?Gli fa forse differenzache ora segna l’orologiovisto che il sole non cambia?La luce che viene ogni giornoa poco a poco se ne andràdicano quello che voglionoil sole non cambierà.Il tempo è una cosa seriaper lui differenza non fase avanti o indietroun’ora si metterà.Il sole sorge e se ne vae non si fermeràe cosa dice l’orologioa lui non importerà.Il tempo, cosa curiosaperché non è mai ugualea volte scorre lentoaltre volando se ne va.Ciò che invece succede sempreè che non torneràil tempo che è passatonel passato resterà.È meglio farne buon usonon farselo scapparevivere intensamente l’oggiche il domani sta per arrivare.AMORE3. IL QUADERNO
Ho comprato un quadernoci sono tante righeil bianco è dappertuttoma tanti appunti prenderò.Scrivendo ogni giornosicuramente lo colmeròquello che è ora vuotodi annotazioni riempirò.Cosa scriverò? Ancora non lo soma qualcosa sicuramenteche mi succede un giornoe mi ricordo di prender nota.Poi quando sarà pienoricordare così potròcosa mi capitò quel giornoe non lo dimenticherò.Con cura lo serberònon lo perderòe quando il tempo passeràa leggerlo tornerò.Dicono che sia più modernoaltri metodi utilizzarche quello del quadernoormai è vecchio già.Il computer è oggiil sistema più usatoper conservare i ricordidi quel che ogni giorno è capitato.Ma penso una cosadi questa modernitàcosa succede se la luce si spegne?A lavorare come si va?O se premi un tastoper un semplice erroredi sicuro qualcosa si perdee non si può più rimediare.Il file è cancellatoquel che c’era è persoe tutto il tuo passatoè così scomparso.Per questo metto in dubbioche quello sia miglioreanche se molto modernoè andato perso senza volerlo.Ma nel quadernosempre scritto staquello che a poco a pocogiorno per giorno succederà.Custodiscilo in un cassettoanche se sembra dimenticatosi conserva per molti annitutto ciò che lì hai annotato.E quando il tempo passeràun giorno lo prenderaie seduto in tranquillitàtutto lo leggerai.Sono appunti di altri tempii fatti di un passatoscritti nel quadernoche il tempo ha conservato.Quel quaderno ora vuotoun giorno pieno saràe in un angolo dimenticatogli appunti conserverà.E in un giorno lontanoquando lo vorrai guardarelui vecchio e rugososi lascerà ancora leggiucchiare.Per questo a me sembrache il quaderno sia miglioreper annotare le cosedi qualsiasi computer.AMORE4. 31 DI DICEMBRE
A dicembre ormai siamol’inverno è arrivatoil freddo soffriamoperché tutto è innevato.I campi son copertidi neve per ogni dovele strade son desertela gente da casa non si muove.Non ci son bimbi nelle piazzeridere più non si senteovunque c’è silenziofa freddo solamente.Con il ghiaccio sul suolonon si può camminareo con attenzione farloperché si può scivolare.La neve che è cadutail paesaggio ha cambiatoi campi erano secchila neve li ha bagnati.Forse così il raccoltosi può ancora salvareperché la siccità che c’eranon si poteva sopportare.Nemmeno acqua per berealcuni paesi avevanoperché non voleva piovereo almeno così sembrava.E quando alcune voltedal cielo l’acqua cadevaerano piogge dannoseche tutto distruggevan.Inondavano il seminatodistruggevano i raccoltie le case intornouna pena, son rovinate.L’acqua entrava ovunquesenza potervi rimediaree gli adorati benili dovevano buttare.Però adesso con la nevenulla di ciò è capitatoanche se molta ne è cadutae tutta la campagna ha ricoperto.Speriamo che non durinemmeno ci fa piacereil freddo è molto intensoe non si può sopportare.Non ci piace il freddoné d’estate il caloresiamo delicatie ogni volta sembra peggiore.Siamo abituativogliamo le comoditàil tempo ci ha cambiatinei paesi e nelle città.Non ci piace lavoraresiamo diventati agiatie il cambiare del tempoci ha resi infastiditi.Si allagano le casenon possiamo riposaree non è bello neanchela tempesta sopportare.Anche il freddo dell’invernoci viene a disturbareperché non ci lascia uscirein strada a passeggiare.Dicembre qui è giàil freddo è arrivatoma veloce passeràsenza averlo notato.E quasi senza rendercene contoil sole arriveràasciugando tutti i campie forse brucerà.Né il freddo né il caldosopportiamo di recenteperché il clima è cambiatoe anch’esso è differente.Gli inverni son più fredditutti l’abbiam notatoe anche in estateil caldo è aumentato.Perciò è molto difficileresistere e sopportarquesto clima così variabileche flagella l’umanità.AMORE5. FESTA
Oggi è festa, dice qualcunoe possiamo festeggiareché è il giorno della Verginee non si deve lavorare.In passato lo si facevanelle feste ci si fermavala gente riposavae nessuno lavorava.Ma tutto è cambiatooggi nulla è ugualenon si rispettano le festetutti vanno a lavorare.Anche se alcuni non voglionoe lo stanno già proponendoche ci si fermi la domenicamolti lo accettano correndo.Quel che pensi non importanessuno te lo chiederàla festa viene impostacosì come il lavorar.La festa è necessariaperché ci si deve riposarda quel lavoro quotidianoche stremato ti ha.Almeno per qualche oratutti dobbiamo staresenza le preoccupazioniche comporta il lavorare.La festa è benvenutaandiamo a goderedella campagna o della spiaggiadove possiamo respirare.Fuori dagli edificiche ci tengono intrappolatipassiamo ore messicome bestie d’allevamento.Il lavoro è sempre buononon lo si può evitarema di tanto in tantopiace anche riposare.Oggi è festa, divertiamociché domani finiràe di nuovo a lavoroognuno ritornerà.La festa, è una festaè quasi ignotoquel che possiamo faresenza essere così gravati.Per orari di lavorodove presto ti devi alzarecon i capi che ci ordinanodi stare zitti e lavorare.Oggi è festa, godiamoun po’ di libertàsenza niente da fare per un po’solamente riposar.Perché passato il giornose non te lo sei godutoforse penserai poiche veloce se n’è andato.È nei giorni di festache ci si può godereun po’ la famigliaperché non si deve lavorare.Giocare con i figli, se se ne hannoo uscire a passeggiareriposare perché è festae il giorno sta per terminare.AMORE6. DOV’È?
L’anno è volato vial’ultimo giorno è arrivatosenza che me ne rendessi contopare non sia mai esistito.Non mi restano quasi ricordidel tempo passatoforse furono giorni feliciquelli che ho avuto.Dove sia il tempo non soveloce se n’è andatocome acqua nella manonon c’è più, è scappato.O quella pozzanghera in terrache la pioggia ha formatoquel sole che picchia fortesubito ha prosciugato.Così è passato il tempogiorno dopo giorno senza fermarsiè trascorso velocesenza poterlo evitare.Sono ricordi di un passatoche presto si dimenticherannoquei giorni vissutiche mai più ritorneranno.Forse ho viaggiatoo a casa sarò statol’oblio è già arrivatonon ricordo il passato.La vita va molto velocemai si fermeràanche se vuoi bloccarlasopportare ti toccherà.Perché è un contoviverla con speranzaperò poi ricordarecosta davvero tanto.Che ho fatto nel mese di gennaio?Impossibile, dimenticatoné a febbraio né a marzotutto si è cancellato.Forse mi ricordo di agostoquando bene sono statosulla spiaggia con il soleo in quel mese non è stato?Sì, forse a primaveraho fatto qualche camminatae di sicuro la pioggiami ha bagnato, o così non è andata?Certo, di una cosa son sicuroche d’inverno freddo erae forse sulla nevequalche passo io facevo.Sono ricordi approssimativiche pure dimenticheròla memoria è un problemache risolvere dovrei.La macchina più non prendoorientarmi ormai non sola destra o la sinistraora non mi interessa più.Cosa è successo alla mia vita?Non era così in passatoi ricordi sono sparitinon so cosa ho vissuto.La memoria, la mia memoriadove sei? Perché te ne sei andata?Necessaria come seiper sapere ciò che ho vissuto.Se al fiume o in montagna sono statose ho mangiato o dormitosenza ricordi nulla socome l’anno se ne sono andati.31 dicembreveloce sei arrivatocome passa la vitala mia è quasi finita.Sono stato felice? Non lo soChe ho fatto? Non ricordosolamente che son quiquesto sì posso vederlo.Devo aver avuto una culturase posso ancora scriverema come l’ho acquisita?Non riesco a ricordare.Forse ho avuto una famigliaqualcuno che mi ha accompagnatoora sono qui da solotutto già ho dimenticato.Foto ce ne sono tantealle pareti appesenon ricordo chi sianoi loro sorrisi riflessi.La memoria mi ha lasciatonon so dove, né perchécosa ho fatto male, cosa ho mangiatoforse per questo mi ha abbandonato.Come l’anno che finisceio quasi sono terminatoperché ora senza memoriasenza ricordi del passato.Come potrò viverenon posso più passeggiareè impossibile uscireperché temo di non rientrare.Dove vado? Per cosa sono venuto?Difficile risponderequando non si ha memoriala vita giunge alla fine.Forse molto tempo ancora restao forse solo un giorno haima così non te lo godiperché te ne dimenticherai.Ma adesso è ancora tempodi vivere e goderedi tutti quelli che ti amanoe che al tuo fianco stanno.Che arriverà il domaniimportanza per te non hal’anno nuovo iniziaè solo un giorno in più.Aspetta con gioiaquello che la vita ti dàcon o senza ricordiagli altri da’ felicità.Forse un giorno lo dimenticheraima ciò importanza non avràtu mostragli il tuo affettoloro non lo scorderanno.“Anno nuovo vita nuova”sempre recita il proverbionella tua nuova condizioneper te sì si avvererà.Annota in un quadernoche sempre a portata di mano avraiciò che più ti interessae dimenticare non vorrai.Metti davanti alla televisioneche guardi tutti i giorniil quaderno in bella vistaper non dimenticartene.Scrivi il tuo nome e indirizzociò che vuoi ricordareforse manca ancora moltoa quando leggere non potrai.Cerca di non stare solocon altri prova a parlarela solitudine non è buonanon ti può aiutare.E se questo stai leggendoe qualcosa ti ha aiutatosorridi nel pensareche a te non è ancora capitato.Ma in qualcuno che conosciforse hai rilevatoproblemi con la memoriae per giunta l’hai rimproverato.Pensa a come ti sentiquando qualcosa hai persogli occhiali o un orecchinoe poi è ricomparsa.Ma lui sta perdendoqualcosa che non tornerài ricordi di una vitae non li recupererà.Comprendi la sua situazionee cerca di aiutaremostragli tutto il tuo AMOREforse lo ricorderà.È la vita, non c’è rimedionon lo si può evitarenon si ferma, va avanticome l’anno che passa.La memoria giorno dopo giornodobbiamo coltivarecosì e se possibileun po’ di più potrà durare.Perché quando ce l’abbiamonon sappiamo apprezzareciò di cui un giorno non lontanopotremmo necessitare.Per poterci muovereper poterci vestiree perfino per mangiaree forse anche sorridere.Perché è difficile viveresenza nulla da ricordarese ieri ero feliceo dove mi potessi trovare.La memoria, come l’annoa poco a poco se n’è andatagodi finché puoidi ciò che ti è rimasto.AMORE7. LA NAVE ARENATA A MALTA
Una notte di tempestain quel posto c’era stataovunque tuoni e fulminitutti li avevano sentiti.L’alba venne lentamentema non aveva rischiaratotutto era copertoe poi la pioggia era caduta.Però la scoglieranon appariva come al solitouna nave arenata si erala corrente ve l’aveva lasciata.Sicuramente le onde fortidal mare l’avevano strappatae là tra le pietretutti l’hanno trovata.Ha una falla nello scafoe non potrà navigarefino a quando non la riparinoe di nuovo vada in mare.Perché inclinata su un latolì la si può vederesta sulla scoglierae non si può muovere.Come avrà fatto il mare?È difficile immaginarema quello che è sicuroè che la si può fotografare.Poi dire a un amicoche lì c’era una navee se non ti credela foto gli puoi mostrare.Pittori son venuticosì hanno immortalatola nave che sta lìche il mare ha trascinato.Si trova per metà inclinataforse per riposaredalle sferzate che ha subitolottando per resistere.Perché una nave come quellala rotta non può perderee sbattere sugli scoglise non ce la spinge il mare.E i tristi marinaihanno dovuto trascinarele grandi ancore a terraper poterla bloccare.Nel caso la tempestadovesse per lei tornaree come una leggera piumal’onda la torni a spostare.Quella grande nave da caricoche lì si è incagliataforse alla propria finela poverina è arrivata.I segni di molti colpisulla chiglia si possono vederee forse non c’è rimedioche si possa attuare.Ma ci proverannoe quel che possono salderannoe quando sarà sistematala marea aspetteranno.Molto alta deve essereper poter liberarela nave che è incagliataperché torni a navigare.Ma mentre ciò succedefunge da distrazionemolti escono di casaper guardare con attenzione.Come avrà potuto il maretrascinarla fino a qui?Si chiedono senza sostaguardando la nave lì.Quell’acqua adesso calmache gentile arriva sul postoКонец ознакомительного фрагмента.
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