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Пьесы для театра
Пьесы для театра

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Пьесы для театра

Язык: Русский
Год издания: 2022
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Yang. Yumi grazie!

Yin. Grazie Yumi. Sei il mio eroe.

I topolini scappano.

Yumi. Eroe. Ci sono forse degli eroi qua intorno? (Guarda la sua immagine riflessa sul blocco di ghiaccio.)

Pausa.

Yumi. No. Io non assomiglio ad un eroe. Sono solo un cuccioletto. Bene, ma quando torna la mamma? Ho fame.

Al primo piano del palazzo si apre l’anta di una finestra, appare Toy; tra i denti ha un bastoncino di salsiccia di Cracovia. Yumi si accorge di Toy. Tramite un’apertura nel recinto si intrufola nel cortile con il palazzo e si avvicina di corsa al gattino.

Yumi. Fermo là!

Toy. Sto fermo.

Yumi. Fatti prendere ladruncolo!

Toy. E tu chi sei?

Yumi. Proteggo questo cortile! Bau!

Toy. Pussa via, poppante.

Yumi. Senti da che pulpito viene la predica.

Toy. Fammi passare.

Yumi. Rimetti a posto quello che hai rubato!

Toy. Non ci penso proprio.

Yumi. Non sto scherzando!

Toy. Sto tremando.

Yumi. Rimetti la salsiccia al suo posto!

Toy. Poh! Perché, altrimenti cosa mi fai?

Yumi. Rrrr…

Toy. Fff!!!

Toy salta a terra senza mollare il suo trofeo. Yumi lo bracca. Entrambi si rincorrono nel cortile. Toy tramite l’apertura nel recinto si introduce nello spiazzo. Yumi non lo lascia. Toy si lancia tra i cespugli di arbusti e cade in una trappola: si impiglia in una vecchia rete per l’uccellagione.

Yumi. Ci sei cascato!

Toy. Fff!!!

Yumi. Ti sta bene!

Toy. Oh.

Il gattino cerca di liberarsi ma si aggroviglia ancora di più nella rete.

Yumi. Ora ti faccio vedere io come si ruba la salsiccia a qualcun altro.

Toy. Fammi vedere professorino.

Dai cespugli di arbusti esce il cane randagio Pirata.

Pirata. Rrrr!!! Ehi piccoletti! Ma perché state urlando?

Yumi (rivolto a Toy). E» Pirata, scappiamo! (Si allontana correndo in direzione della sua casa a fossa.)

Pirata. Fermatevi! Attenzione!

Toy. Fff…

Pirata. Ah! Sei tu ladruncolo! Ti ho preso finalmente.

Toy. Fff!!!

Pirata. Preparati a morire.

Yumi torna indietro, rimane fermo dietro a Pirata. Sullo spiazzo si appoggia una cinciallegra.

Yumi. Fermo lì vigliacco!

Pirata. Cosa?!

Yumi. Sei un vigliacco se te la prendi con i più deboli.

Pirata. Cosa stai dicendo?

Yumi. Sei un vigliacco se te la prendi con i più deboli.

Pirata. E tu da dove sbuchi cucciolo?

Yumi. Non toccare il gattino!

Pirata. Rrrr!!! Io ora ti…

Pirat avanza di alcuni passi verso Yumi. Il cucciolo rimane immobile al suo posto.

Appare Greta, si precipita e si mette tra Pirata e Yumi.

Greta. Rrrr!!! Permettiti soltanto di toccarlo Pirata!

Pirata. Rrrr!!!

Greta. Rrrr!!!

Pirata. Come sei audace cara Greta.

Pirata indietreggia, si avvicina a Toy e gli raccoglie il bastoncino di salsiccia.

Pirata. Ti farei vedere ragazzo, ma ho ben altro da fare.

Pirata va verso il boschetto. Yumi si avvicina a Toy e lo aiuta a liberarsi.

Toy corre via velocemente. Yumi si avvicina a Greta, la madre lo abbraccia.

Greta. Yumi, figliolo. Mi hai fatto prendere uno spavento.

Yumi. Mammina, ti chiedo scusa.

Greta. Hai abbandonato il nostro rifugio e hai messo in pericolo la tua vita.

Yumi. Pirata poteva uccidere il gattino!

Greta. Queste diatribe non ti riguardano. Andiamo a casa. (Procede in direzione della casa a fossa.)

Yumi. Non si lasciano gli amici nei guai!

Greta. Oh, Yumi. Mi sembri tuo padre da giovane.

Yumi. Mio padre? Da giovane?

Greta. Cosa ci sta facendo il tempo… Yumi, continua.

Yumi. E come era mio padre?

Greta. Non chiedermelo.

Yumi. Mamma, dai raccontami!

Cinciallegra. Tuo padre era il cane più forte e più coraggioso di tutto il quartiere.

Yumi. Davvero?

Cinciallegra. Lavorava in polizia e si scontrò contro una banda di gatti da appartamento.

Yumi. Si è scontrato con una banda di gatti da appartamento?

Cinciallegra. Si. Ma poi qualcuno gli ha tirato una fucilata.

Yumi. Una fucilata?

Cinciallegra. Esattamente, io stessa ho visto come lo portavano in ospedale.

Yumi. E dov’è mio padre adesso zietta?

Cinciallegra. Sei mesi fa è stato sollevato dall’incarico per motivi di salute…

Greta. Sciò, sciò, vai via da qui! Non riempire di sciocchezze la testa del ragazzino. (Caccia la cinciallegra.)

Cinciallegra. Senti chi parla. Senti chi parla… (Vola via.) Tuono! Tuo padre si chiamava Tuono!

Yumi. Tuono. Mamma! Mio padre si chiamava Tuono!

Greta. Non ascoltare questa vecchia pettegola figlio mio. Tuo padre è scomparso.

Yumi. Scomparso?

Greta. Scomparso senza lasciare traccia.

Yumi. Scomparso?

Greta. Ci ha lasciato un mese prima della tua nascita.

Yumi. Lasciato? Mio padre? No, non doveva comportarsi in questo modo.

Greta. Cinciallegra. Vecchia pettegola. Non mi capitare più davanti!

Yumi. Mio padre è un vero eroe! Come avrei voluto conoscerlo.

Yumi e Greta entrano nella loro casa a fossa.


Scena 2.

Mattino. Stesso spiazzo. Nevica leggermente.

Yumi, Greta.


Greta. Cosa ti ho appena detto Yumi?

Yumi. Si, me lo ricordo mamma, me lo ricordo.

Greta. Per favore, ripeti!

Yumi. Regola numero uno: non allontanarsi mai da casa nostra.

Greta. In caso di qualsiasi pericolo corri subito qui. Cosa ancora?

Yumi. Regola numero due: non bisogna andare nel fossato, li vive il dispettoso cagnaccio Pirata.

Greta. Tieniti alla larga da lui, figliolo! E ancora cosa?

Yumi. Guarda, ho procurato del cibo. (Mostra a Greta un grappolo gelato di bacche rosse.)

Greta. Qual è la terza regola?

Yumi. Regola numero tre: non ti fidare mai delle persone.

Greta. Soprattutto di quelle persone che cercano di regalarti qualcosa di delizioso.

Yumi. Delizioso?

Greta. E» un tranello Yumi!

Yumi. Si, lo so, lo so. Dai ora mangiamo. Tieni.

Yumi spezza un rametto con le bacche rosse dal grappolo e lo passa a Greta.

Le restanti bacche se le lancia in bocca, inizia a masticare intensamente.

Greta lo guarda attentamente.

Yumi. (Smette di masticare le bacche e aggrotta pesantemente le sopracciglia, sputa.) Puh, che pasticcio! Che amarezza mamma…

Greta. Sciocchino. Queste sono bacche di Viburno.

Yumi. Bleah… veleno.

Greta. Ecco, mangia. (Passa a Yumi un pezzo di pane congelato.)

Yumi. Pane!

Greta. Purtroppo non sono riuscita a trovare altro in città.

Yumi ingoia rapidamente tutto il pezzo, non lascia neanche una briciola.

Yumi. Mmm… che bontà. Peccato che è poco..

Pausa.

Yumi. Ecco, di nuovo.

Greta. Cosa c’è figliolo?

Yumi. Ho mangiato tutto.

Greta. Bravo.

Yumi. Mi sono dimenticato di dividerlo con te!

Greta. Non fa niente piccolo mio. Tu devi mangiare bene, perché devi diventare forte.

Yumi. E tu cosa farai mamma?

Greta. Me la cavo Yumi. L’importante è che tu possa sopravvivere a questo inverno.

Yumi. Quando sarò grande, diventerò il più forte ed il più coraggioso, proprio come mio padre.

Greta. Il mio sognatore.

Yumi. E tu sarai felice mammina.

Greta. Io sono già felice piccolo mio.

Yumi. Tu sei felice mamma? Qui su questo spiazzo?

Greta. Si Yumi. Perché tu sei al mio fianco, e niente mi può impedire di amarti.

Yumi. Avremo sicuramente una casa tutta nostra. Una vera casa!

Greta. Oggi è la Vigilia di Natale. Possano avverarsi tutti i tuoi sogni tesoro mio.

Yumi. Ma cos’è la Vigilia di Natale?

Greta. E» il periodo in cui i sogni si possono avverare.

Yumi. E i miei sogni si avvereranno?

Greta. Solo se tu lo desideri ardentemente, con tutto il cuore, e allora tutto si avvererà. Credi nei tuoi sogni e continua sempre verso l’obiettivo che ti sei prefissato.

Yumi. Desiderarlo con tutto il cuore: ed è uno. Credere nei sogni e continuare verso l’obiettivo: e sono due. Ho capito!

Greta. Ora devo riposarmi. Stasera andrò di nuovo in città per trovare un altro po’ di cibo.

Yumi. Il mio stomaco brontola per la fame.

Greta. Abbi pazienza Yumi. E non allontanarti mai da casa nostra!

Yumi. Va bene mammina. Ti proteggerò.

Greta si ritira nella casa a fossa. Yumi rimane fuori.


Scena 3.

Mezzogiorno. Il cielo è limpido.

Nel cortile del palazzo compaiono Mangiafuocov, Puzzolov. Si avvicinano al recinto accanto allo spiazzo. Yumi si nasconde da loro.


Puzzolov. Tutto è pronto signor Mangiafuocov.

Mangiafuocov. Non distogliere lo sguardo dalla ragazza.

Puzzolov. Non è la prima volta che lo faccio.

Mangiafuocov. Dimostramelo con i fatti, Puzzolov.

Puzzolov. I miei ragazzi faranno un ottimo lavoro.

Mangiafuocov. La cosa più importante è che Piccolov non sospetti nulla in anticipo.

Puzzolov. Lo pigliamo per la gola, sarà dolce come un agnello.

Mangiafuocov. Sei sicuro che quando rapiamo la figlia del sindaco, lui firmerà i documenti necessari e ci darà questo terreno per costruirci? (Indica lo spiazzo.)

Puzzolov. E cos’altro potrà fare? Piccolov adora sua figlia.

Mangiafuocov. Ho sentito che sua moglie è morta lo scorso inverno.

Puzzolov. Esattamente. La ragazza è orfana, ed ora è la nostra unica possibilità per convincere il sindaco della città a lavorare a favore della Sua impresa edile.

Mangiafuocov. Puzzolov. Ho bisogno di questo terreno!

Puzzolov. Farò tutto il possibile capo.

Un gruppo di persone entra nel cortile: Piccolov, Niuta, un corrispondente della stampa locale, rappresentanti della città.

Piccolov. Bene, dimostramelo Mangiafuocov. Cosa ci avete qui.

Mangiafuocov. Salve signor sindaco. Salve signore. Grazie per essere venuto. Sono tre anni che la nostra impresa edile si occupa dello sviluppo di questo rione. Una volta in quest’area c’erano le baraccopoli. Era qui che si trovava il focolaio di tutta la criminalità organizzata. Con l’arrivo della nostra azienda su questo territorio, tutto è cambiato. Abbiamo messo in ordine le cose e reso queste strade sicure per i residenti della città.

Applausi dei rappresentanti della città.

Mangiafuocov. Vi ringrazio amici. Il signor Puzzolov, il nostro amministratore di condominio, le farà fare un tour del nuovo palazzo. Dai piani superiori di questo edificio, c’è una splendida vista sul fiume e sull’area forestale, che, spero, un giorno possa diventare un nostro nuovo terreno da costruzione.

Piccolov. Andiamo, non perdiamo tempo, signor Mangiafuocov. L’amministrazione comunale non ha dato il suo consenso allo sviluppo di questa parte della foresta.

Mangiafuocov. Si, lo capisco signor sindaco.

Piccolov. Gli alberi sono i polmoni della nostra città. Non intendo mettere a rischio l’ambiente e la salute dei residenti per la costruzione di un altro centro commerciale e di intrattenimento.

Mangiafuocov. Tutto a suo tempo signore. Magari un giorno riusciremo a trovare un compromesso su questa questione.

Puzzolov. Allora signori, vi prego di seguirmi.

Tutti seguono Puzzolov fino all’ingresso del palazzo.

Niuta. Papà posso fare una passeggiata qui?

Piccolov. Va bene. Ma non allontanarti dal cortile.

Niuta. Torna preso.

Gli adulti entrano dall’ingresso del palazzo. Niuta rimane sola. Yumi esce dal suo nascondiglio.

Niuta. Cucciolo.

Yumi (fra sé e sé). Stop! Pericolo. Umani.

Niuta. Non aver paura piccolino. Vieni da me.

Yumi (fra sé e sé). Ah, vorrei crederti. E se mordi?

Niuta. Ecco, prendi.

Yumi. Bau!

Niuta. Che tenero.

Yumi (fra sé e sé). Cosa vuol dire tenero? Ha un odore così buono.

Niuta. E allora?

Yumi. Bau!

Niuta. Non tempere.

Yumi (fra sé e sé). Stop! Regola numero tre: non ti fidare mai delle persone.

Niuta. M… Tenerone.

Yumi. Bau!

Niuta. Ma, prendi.

Yumi (fra sé e sé). Se ti viene offerto qualcosa di gustoso è una trappola! Мm… che odore.

Niuta. Prendilo!

Yumi (fra sé e sé). Provo solo un pochino.

Yumi si avvicina a Niuta, prende un biscotto dalla sua mano.

Niuta. Bravo.

Yumi. Bau!

Niuta. Di chi sei?

Yumi. Bau!

Niuta. Prendine ancora.

Yumi ingoia rapidamente tutto ciò che gli ha dato Niuta.

Niuta. Come sei affamato. Come ti chiami?

Yumi. Bau! (Si accoccola accanto a Niuta.)

Niuta. Mi fai il solletico sciocchino. Non ho più nulla.

Yumi. Bau!

Niuta e Yumi giocano, escono Piccolov, Mangiafuocov, Puzzolov e gli altri adulti.

Piccolov. Niuta! Fai attenzione. Il cane potrebbe morderti!

Niuta. Papà. E» un cucciolo. E» cosi buffo.

Yumi. Bau!

Piccolov. Allontanati da lui immediatamente.

Yumi. Bau!

Niuta. Papà. Non spaventarlo. Lui è bravo.

Corrispondente. E» un problema signor sindaco. Abbiamo ripetutamente informato l’amministrazione distrettuale che un branco di cani randagi si è insediato in questo spiazzo.

Piccolov. Ragioniamoci signori.

Piccolov. Signor Mangiafuocov, come si spiega questo?

Mangiafuocov. Lo sistemeremo signor sindaco! Puzzolov, occupatene tu!

Puzzolov. Bene, andiamo!

Puzzolov scaccia il cucciolo. Yumi corre nello spiazzo e guarda le persone attraverso il recinto.

Piccolov. Signori giornalisti, La questione dello sgombero della città dagli animali randagi è sotto il mio personale controllo.

Mangiafuocov. Si, si! L’ufficio accalappiacani risolverà questo problema nel più breve tempo possibile.

Niuta. Perché ingabbiare e intrappolare animali sfortunati?

Piccolov. Gli animali randagi sono un pericolo per l’uomo, tesoro mio.

Corrispondente. Non è suo dovere, in qualità di sindaco, proteggere i cittadini da questa minaccia?

Piccolov. Sono d’accordo con lei. E sto facendo del mio meglio per ripulire questa città.

Yumi. Bau!

Niuta. E chi li ha cacciati di casa? Questi animali sono da biasimare per il fatto di essere venuti a noia ad uno dei cittadini e sono finiti per strada?

Corrispondente. Questi cani e gatti selvaggi portano tutti i tipi di infezione!

Niuta. Se ogni famiglia della nostra città adottasse almeno un cane o un gatto senzatetto, allora non ci sarebbero più randagi nella nostra città.

Yumi. Bau!

Corrispondente. Un’idea interessante. Signor sindaco, dia l’esempio. Porti questo cane randagio a casa con lei.

Yumi. Bau!

Niuta. Papà. Possiamo adottare un cucciolo?

Piccolov. Mi spiace signori miei, ma non è possibile. Temo di essere allergico al pelo degli animali.

Corrispondente (fra se). Facile da dire, ma difficile da credere.

Niuta. Ti prego papà!

Piccolov. Ne parliamo a casa. Mangiafuocov, concludi!

Mangiafuocov. La visita è terminata signori. Grazie a tutti.

Tutti vanno via. Yumi rimane solo.

Yumi. Sembra proprio che non tutte le persone sono così cattive come pensa mia madre. Mi è piaciuta questa ragazza. Solo i suoi occhi sono così tristi.

Toy corre lungo il cortile, si avvicina a Yumi.

Toy. Ciao.

Yumi. Bau! Sei tornato.

Toy. Non temere scoiattolino. Ecco, tieni. (Dà a Yumi un bel pezzo di salsiccia.)

Yumi. Oh! Una salsiccia!

Toy. Una salsiccia sei tu! È una noce di carne.

Yumi. Una noce di carne?

Toy. Si.

Yumi. Perché esistono forse noci del genere?

Toy. Ignorante! Queste noci crescono nel supermercato qui vicino.

Yumi. E cos’è un supermercato?

Toy. Ok, sei un caso difficile.

Yumi. Cosa?

Toy. Un supermercato è un posto dove puoi trovare un sacco di cibo delizioso.

Yumi. Caspita! Mia madre sarà felicissima quando le parlerò di questo posto.

Toy. Ma non vale la pena farlo.

Yumi. Perché?

Toy. Ah… mi ero dimenticato che tu sei ancora un microbo, il cocco della mamma.

Yumi. Non sono un microbo. Io sono grande!

Toy. Se sei grande, allora stai zitto. Devi imparare a procurarti il cibo da solo. Dai, mangia.

Yumi. Ma forse tu questa salsiccia… mmm… noce, l’hai rubata?

Toy. Parola d’onore. Non l’ho rubata. L’ho presa per te.

Yumi. Per me?

Toy. Si. Perché mi hai salvato da quel cane feroce.

Yumi. Ah ok. Ne provo un pezzettino.

Yumi mangia rapidamente tutto il pezzo.

Yumi. Delizioso. Grazie.

Toy. Lord aveva ragione: la fame non è un gioco. E non ho dovuto nemmeno ingannare questo sciocco ingenuo.

Yumi. Cosa?

Toy. Ti ho detto buon appetito.

Yumi. Аh.

Toy. Mi chiamo Toy.

Yumi. Piacere di conoscerti. Io sono Yumi.

Toy. Vuoi che ti insegni come fare la spesa al supermercato?

Yumi. Si, dai! Non è mica una cosa pericolosa?

Toy. Se non sei un codardo, andrà tutto bene.

Yumi. Io non sono un codardo.

Toy. Allora mettiamoci all’opera.

Yumi. E cosa bisogna fare per procurarsi il cibo?

Toy. Dovrai stare in piedi vicino alla porta sul retro del supermercato e assicurarti che nessuno arrivi mentre sono dentro. In caso di pericolo, mi avvisi.

Yumi. Assicurarsi che nessuno arrivi, e uno. In caso di pericolo è necessario avvisare, e due. Ho capito!

Toy. Ce la fai?

Yumi. Si, posso farcela.

Toy. D’accordo. Metà del bottino lo diamo a Lord. Il resto lo dividiamo in parti uguali.

Yumi. E chi è questo Lord?

Toy. Lord è il nostro capo. Boss, capobanda.

Yumi. Oh!

Toy. Ecco qua! Lord è la persona più importante del rione. Hai capito?

Yumi. Capisco. Per me ora è importante procurarmi del cibo e far mangiare mia madre.

Toy. Non preoccuparti Yumi. Andiamo a lavorare.

Yumi. Proprio adesso?

Toy. Si. Il nostro capo dice sempre: il tempo è denaro. Batti il ferro finché è caldo.

Yumi. Ma mamma mi ha vietato di allontanarmi dal nostro cortile.

Toy. E smettila! Mamma, mamma. Pensavo fossi un ragazzo normale. Uff, invece sei un debole!

Yumi. Io sono debole!

Toy. Sai quanto sarà felice tua madre quando le porterai un pezzo di salsiccia?

Yumi. Mamma? Sarà felice? Andiamo proprio ora!

Toy. Stai al passo.

Yumi e Toy si incamminano. Arriva la cinciallegra. I topi escono dal loro rifugio, giocano.

Meno di due minuti dopo, Yumi corre nel cortile. Viene inseguito da Puzzolov e Cavatappi con un guinzaglio per accalappiare gli animali. Yumi corre lungo il cortile, si precipita nel buco sotto la recinzione, Cavatappi lo afferra per le zampe posteriori. I topolini vengono in aiuto di Yumi: fanno cadere una raffica di palle di neve su Cavatappi. La cinciallegra distrae Puzzolov. Cavatappi libera il cucciolo. Yumi corre nello spiazzo e si nasconde nella sua casa a fossa. I topi corrono nella loro tana.

Puzzolov. Sei proprio uno sbadato, Cavatappi! Non sei riuscito a bloccare il cucciolo.

Cavatappi. Tu sei uno sbadato Puzzolov. Forza aiutami. Deve essere qui da qualche parte.

Puzzolov e Cavatappi camminano lungo lo spiazzo alla ricerca di Yumi. Arriva il corvo. Si ferma nel punto in cui si trova l’ingresso del nascondiglio di Yumi.

Corvo. Grrrr!!! Grrrr!!!

Puzzolov. Guarda! Corvo. Vieni a vedere cosa succede.

Corvo. Qua! Si nasconde qui! Grrrr!!!

Cavatappi. Cip, cip, cip. Cagnolino dove sei?

Puzzolov. Ti prenderemo comunque cucciolo.

Gli accalappiacani si avvicinano alla casa a fossa.. Il corvo vola via.

Corvo (mentre vola). Grrrr!!! Ti ricorderai di me, cucciolo. Ti ricorderai! Grrr!!! Grrrr!!!

Puzzolov. Ah! Ecco la sua tana.

Cavatappi (infila il guinzaglio per accalappiare i cani nel nascondiglio di Yumi). Qua c’è qualcosa!

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