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Caro Papa Chi Sei?
La domanda si pone da sola: Davvero il vaccino anti COVID 19 contiene le cellule dei bambini abortiti ? I sostenitori del vaccino questa notizia trattano come una bufala.
La risposta ci da il documento della Chiesa. « Dopo le forti polemiche negli scorsi mesi da parte di diversi prelati e vescovi della Chiesa Cattolica, con una nota avvallata il 17 dicembre scorso da Papa Francesco la Congregazione per la Dottrina della Fede definisce «moralmente accettabile» l’utilizzo di vaccini ottenuti con tessuto di cellule feti abortiti nel passato » [42] . Se fosse una bufala la Congregazione della Fede non avrebbe scritto un documento che riguarda uso dei feti dei bambini abortiti nei sperimenti vaccinali. La loro reazione conferma che questo è vero. Ecco, una parte del testo origina le del documento della Congregazione:
«… la Congregazione per la Dottrina della Fede si può ritenere, a precise condizioni, moralmente accettabile utilizzare i vaccini anti-Covid-19 che hanno usato linee cellulari provenienti da feti abortiti nel loro processo di ricerca e produzione [43] . Si tratta qui di cooperazione materiale passiva (e non formale), poiché è indiretta e remota [44] date l’intenzione da cui è sottesa la scelta, la contingenza rispetto all’evento imputato e le circostanze in cui oggi ci troviamo: sono quindi non vincolanti i criteri che la renderebbero eticamente illecita. Pertanto, tale rifiuto potrebbe aumentare seriamente i rischi per la salute pubblica [45] . Infatti, da un lato, si troverebbero più esposte alle infezioni quelle categorie di soggetti che non possono essere vaccinati (es. immunosoppressi) e che quindi, per evitare il rischio di contagio, possono contare solo sulla copertura vaccinale altrui (e sull’immunità di gregge). Dall’altro, l’ammalarsi determina un aumento dei ricoveri con conseguente sovraccarico per i sistemi sanitari, fino a un possibile collasso, come sta accadendo in diversi Paesi durante questa pandemia, ostacolando l'accesso all'assistenza sanitaria, ancora una volta a spese di chi ha meno risorse. Anche i vescovi di Inghilterra e Galles hanno recentemente ribadito che è necessario accogliere il vaccino non solo per la propria salute, ma anche in nome della solidarietà con gli altri, specialmente i più vulnerabili [46] » [47] .
Prima di andare avanti con il pensiero vorrei citare card. Viganò:
«Concordo parimenti sulla assoluta inadeguatezza – scientifica, oltreché filosofica e dottrinale – del documento promulgato dalla CDF, il cui Prefetto si limita ad eseguire supinamente più che discutibili ordini impartiti dall’alto: l’obbedienza dei reprobi è emblematica, in questi frangenti, perché sa ignorare con disinvoltura l’autorità di Dio e della Chiesa, in nome di un asservimento cortigiano all’autoritarismo del superiore immediato» [48] .
Le parole del testo della Congregazione che ci interessano di più:
«moralmente accettabile utilizzare i vaccini anti-Covid-19 che hanno usato linee cellulari provenienti da feti abortiti nel loro processo di ricerca e produzione».
«Moralmente accettabile?». Caro Papa Francesco e cardinali che avete costruito questo documento che si può chiamare «Condanna degli embrioni umani», avete letto questo che ha scritto prof. Stefano Montanari? Lo cito la seconda volta:
«Un feto costa 550 dollari, viene pagato 550 dollari. La signora va, abortisce, tutte le spese dell’aborto sono sostenute da Planned Parenthood, è nel contratto, è ufficiale. Il feto viene abortito e viene sezionato vivo da un tecnico. Vivo perché non si possono rovinare i tessuti del feto, del bambino! Quindi, se io uccido questo bambino poi rischio di rovinare i tessuti, ma non posso nemmeno praticare un’anestesia per lo stesso motivo. Quindi, il bambino è vivo e ahimè vuole il caso che la sensibilità del dolore del feto è superiore rispetto a quella di un adulto, quindi il bambino soffre tanto quando la puntina del bisturi va a sezionarli i polmoni, va a sezionarli il fegato, va a sezionarli i reni e li porta via! Li porta via perché poi devono essere venduti! I tecnici che fanno questa operazione sono molto bravi perché riescono a operare su un essere umano piccolissimo, perché il feto è molto piccolo, che si contorce. Quindi bisogna essere particolarmente bravi per riuscire a fare degli interventi di quel genere su un paziente che non è d’accordo, che continua… che tenta di scappare, ma poverino! Il feto non riesce a correre, non riesce a scappare, non riesce nemmeno a fargli un ceffone a questo bravissimo tecnico. Tutto questo viene ignorato dalla gente…» [49] .
Scusi, caro Papa Francesco Bergolio, tu, dopo queste parole hai coraggio dire « Vaccinarsi è un atto di amore, collaboriamo » . «Collaboriamo» su che cosa? Sull’aborto? Sai che aborto è un omicidio? Forse hai dimenticato le tue parole:
«Un approccio contraddittorio consente anche la soppressione della vita umana nel grembo materno in nome della salvaguardia di altri diritti. Ma come può essere terapeutico, civile, o semplicemente umano un atto che sopprime la vita innocente e inerme nel suo sbocciare?».
«Il secolo scorso tutto il mondo era scandalizzato per quello che facevano i nazisti per curare la purezza della razza. Oggi facciamo lo stesso ma con i guanti bianchi: è di moda, abituale, quando in gravidanza si vede che forse il bambino non sta bene o viene con qualche cosa: la prima offerta è `lo mandiamo via?´ L’omicidio dei bambini. Per risolvere una vita tranquilla si fa fuori un innocente» [50] .
«Tra poco benedirò una campana che si chiama La Voce dei non Nati, commissionata dalla Fondazione «Sì alla Vita». Essa accompagnerà gli eventi volti a ricordare il valore della vita umana dal concepimento alla morte naturale» [51] .
Tu, caro Papa, Vicario di Cristo e successore di san Pietro mi stai invitando a vaccinarmi, sapendo che in esso è nascosta la sofferenza atroce dei bambini innocenti? Loro devono morire per salvare la mia vita?
9. Perché non vaccinarsi?
Dopo questo che ho scritto prima penso che non si deve spiegare - perché non vaccinarsi.
«Siamo tutti topini bianchi, strumenti di una sperimentazione di massa con le sostanze geniche sperimentali». Sostanze geniche sperimentali? «Sì, quello che voi chiamate vaccino» [52] .
«Un principio moralmente inaccettabile.
A questo punto si è tirata fuori l'altra idea: anche se non c'è rischio diretto e personale grave, i giovani devono essere comunque vaccinati per ridurre e impedire la diffusione del virus, ossia per esigenze di etica pubblica. Ma questo principio è moralmente inaccettabile per due motivi strettamente collegati tra loro.
L'intervento sanitario deve procurare un bene per la persona soggetta a tale intervento. Altri motivi, chiamiamoli di «s alute pubblica » , non possono giustificare un intervento sulla persona se tale intervento anche non procura un bene alla persona, ma invece procura un danno oppure la sottopone ad un rischio ingiustificato. Tanto più il principio vale se il cosiddetto vaccino che viene inoculato è ancora in fase sperimentale, per la cui cosa il danno e il rischio grave non si possono escludere in modo assoluto. La persona non può essere strumento del bene pubblico, il giovane non bisognoso per sé del vaccino, non può quindi essere vaccinato per garantire la salute altrui, a maggior ragione quando non ci sono nemmeno dati che confermano che il suo sacrificio possa veramente essere utile.
Questo conduce al secondo principio: non ci può essere contrasto tra il bene comune e il bene della singola persona. Questo è stato sempre insegnato dalla Dottrina sociale della Chiesa, in accordo con la filosofia e la teologia politica cattolica. Non è etico sacrificare qualcuno per il bene di altri, o della maggioranza. Il rapporto tra la società e la persona è il rapporto di un tutto con un altro tutto. Il bene comune non è un bene superiore a quello delle singole persone, ma coincide con il bene di ogni singola persona» [53] .
In Teologia morale esiste una regola d’oro:
« Se hai dubbi non dovresti agire prima di acquisire la sicurezza cosa devi fare ».
Questa regola riguarda anche il vaccino anti COVID.
10. Dal punto di vista morale.
Dal punto di vista morale non si dovrebbe sperimentare il vaccino sulle persone, prima di avere la certezza che è sicuro. Abbiamo da fare con le vite umane e purtroppo l’imprudenza in questo caso può avere gli effetti catastrofici e irreversibili.
In questa prospettiva le parole di Papa Francesco: « Vaccinarsi è un atto di amore, collaboriamo » sono il segno dell’imprudenza che non prende in considerazione delle voci che avvertono. Il Papa è un autorità che con il proprio esempio trascina le persone, ecco, ma dove? Questo ancora non si sa. Chi vivrà, vedrà. Se per caso il futuro rivelerà che il vaccino è mortale, allora, il Papa prende sulle sue spalle la responsabilità della morte delle persone che si sono affidate al suo giudizio.
11. Tutti lavano le mani.
Tutti intorno, che pensano che vaccino è unica strada per uscire dal attacco virale CORONA VIRUS, ci danno coraggio di vaccinarsi, dicendo: «è sicuro». Davvero è sicuro come dicono?
Pensando logicamente e in modo pratico, quando compriamo un prodotto riceviamo anche la garanzia, che è garantita dalla legge che protegge consumatore. Più prodotto è buono la garanzia e più lunga. Prodotto che non vale niente non ha la garanzia e possiamo esseri sicuri che non durerà a lungo. La garanzia suscita in noi la fiducia e agevola l’acquisto. Chi non vuole dare la garanzia non ha fiducia nel proprio prodotto. Dove non ce la garanzia non ce la sicurezza e probabilmente è una fregatura. Sarebbe una cosa assurda se un venditore pretendesse dall’acquirente prendere tutta la responsabilità in caso se comprato oggetto non funzionasse pagando riparazione del guasto dalla propria tasca.
Nel caso del vaccino anti COVID-19 abbiamo la situazione simile. Ne casa farmaceutica ne lo Stato che ci obbliga vaccinarsi non prendono la responsabilità in caso degli effetti collaterali del vaccino, nello stesso momento assicurandoci che è sicuro. La domanda è facile: Se è così sicuro perché non vogliono assumere la responsabilità? Non possono prendere la responsibilità per un motivo molto semplice, perché non sono sicuri cosa succede con le persone vaccinate fra un mese, due o un anno.
Se compro oggetto senza garanzia perdo soldi, ed è un danno estero che non influisce la mia salute, ma se assumo una medicina rischiosa, non testata e in fase di sperimentazione rischio anche la vita.
Nel modulo che si chiama «Modulo di consenso», che fanno firmare ai vaccinati è scritto e ciò deve essere firmato dal paziente:
«Non è possibile al momento prevedere danni a lunga distanza (punto 10)».
« Lunga distanza » significa che gli effetti collaterali possono agire fra un anno, due… Sicuramente chi ci impone vaccino non sa cosa succede. Nel modulo leggiamo altre confermazioni:
«Sono stato correttamente informato con parole a me chiare, ho compreso i benefici ed i rischi della vaccinazione».
«Confermo che il Vaccinando ha espresso il suo consenso alla vaccinazione, dopo essere stato adeguatamente informato».
Questo significa che dando consenso e firmando il documento assumo la piena responsabilità in caso degli effetti collaterali. Firmare questo modulo non è una cosa ragionevole.
12. Le testimonianze dei vaccinati.
Negli ultimi tempi è nata la pagina Facebook di Gianluigi Paragone [54] dove sono raccolti i messaggi con le testimonianze degli effetti negativi post vaccino COVID-19.
«Graziella Benigno. Mio papà bloccato a letto intontito x due giorni pipì addosso, non sentiva più le gambe. Ora migliorato, ma non sta bene. Triste e chiede scusa per aver ceduto».
«Antonietta Orlando. Ho fatto vaccino pfizer 1 dise il 9 maggio effetti collaterali dubito nausea forte infatti mi hanno tenuto nel centro sotto osservazione 40 minuti poi ho avuto dolore al braccio ed e finita li 2 dose il 28 maggio effetti collaterali dolori al braccio per il primo giorno poi dopo qualche giorno nausea forte nervosismo e stanchezza e questi sintomi mi accompagnano da 3 mesi non ce la faccio più il dottore dice che passera speriamo bene».
«Teresa Novella. Ho fatto la prima dose di vaccino Pfizer perché costretta per lavoro insegno dopo 24 ore mi è venuto un eritema su tutto il corpo e bollicine di acqua adesso ho paura per la seconda dose. Premetto che sono una persona allergica in modo grave ed ho informato il medico vaccinatore dell'ospedale dichiarando la mia patologia mi ha detto che potevo farlo tranquillamente dopo 24 ore mi recò in ospedale al centro vaccinazione e il medico mi dice che non c'è correlazione con il vaccino ma io so che non è così».
«lea Melis. Allergica fatto vaccino pfizer, mascella bloccata forte male dietro orecchio».
«Mina Sole. Ho sentito che a una ragazza é esploso l'intestino e defecava sangue. Ha sofferto parecchio».
«Valentina Pi. Ad una mia amica è venuto un infarto intestinale dopo 2 mesi, è morta agli inizi di luglio».
Certamente le testimonianze si potrebbe moltiplicare. Le sentiamo ogni giorno parlando con gli altri. Sicuramente non sono inventate da cosi detti NO VAX, ma dalle persone vaccinate toccate dagli effetti correlati dopo il vaccino .
IL Papa ha sempre ragione?
La Bibbia, concretamente la prima lettera di san Pietro ci ricorda:
«Sappiate anzitutto questo: nessuna scrittura profetica va soggetta a privata spiegazione , poiché non da volontà umana fu recata mai una profezia, ma mossi da Spirito Santo parlarono quegli uomini da parte di Dio (1P 1,20-21)».
«Nessuna scrittura profetica va soggetta a privata spiegazione». La Chiesa Cattolica lo spiega in questo modo:
«888 I Vescovi, con i presbiteri, loro cooperatori, hanno anzitutto il dovere di annunziare a tutti il Vangelo di Dio» [55] , secondo il comando del Signore [56] . Essi sono «gli araldi della fede, che portano a Cristo nuovi discepoli, sono i dottori autentici» della fede apostolica, «rivestiti dell'autorità di Cristo» [57] .
889 Per mantenere la Chiesa nella purezza della fede trasmessa dagli Apostoli, Cristo, che è la verità, ha voluto rendere la sua Chiesa partecipe della propria infallibilità. Mediante il «senso soprannaturale della fede», il popolo di Dio «aderisce indefettibilmente alla fede», sotto la guida del Magistero vivente della Chiesa [58] .
890 La missione del Magistero è legata al carattere definitivo dell'Alleanza che Dio in Cristo ha stretto con il suo popolo; deve salvaguardarlo dalle deviazioni e dai cedimenti, e garantirgli la possibilità oggettiva di professare senza errore l'autentica fede. Il compito pastorale del Magistero è quindi ordinato a vigilare affinché il popolo di Dio rimanga nella verità che libera. Per compiere questo servizio, Cristo ha dotato i Pastori del carisma dell'infallibilità in materia di fede e di costumi. L'esercizio di questo carisma può avere parecchie modalità.
891 Di questa infallibilità il Romano Pontefice, capo del Collegio dei Vescovi, fruisce in virtù del suo ufficio, quando, quale supremo Pastore e Dottore di tutti i fedeli, che conferma nella fede i suoi fratelli, proclama con un atto definitivo una dottrina riguardante la fede o la morale. [...] L'infallibilità promessa alla Chiesa risiede pure nel Corpo episcopale, quando questi esercita il supremo Magistero col Successore di Pietro» soprattutto in un Concilio Ecumenico [59] . Quando la Chiesa, mediante il suo Magistero supremo, propone qualche cosa «da credere come rivelato da Dio» [60] e come insegnamento di Cristo, «a tali definizioni si deve aderire con l'ossequio della fede» [61] . Tale infallibilità abbraccia l'intero deposito della rivelazione divina [62] .
892 L'assistenza divina è inoltre data ai successori degli Apostoli, che insegnano in comunione con il Successore di Pietro, e, in modo speciale, al Vescovo di Roma, Pastore di tutta la Chiesa, quando, pur senza arrivare ad una definizione infallibile e senza pronunciarsi in «maniera definitiva», propongono, nell'esercizio del Magistero ordinario, un insegnamento che porta ad una migliore intelligenza della Rivelazione in materia di fede e di costumi. A questo insegnamento ordinario i fedeli devono «aderire col religioso ossequio dello spirito» [63] che, pur distinguendosi dall'ossequio della fede, tuttavia ne è il prolungamento».
In breve, significa che la Chiesa, compreso il Papa, deve conservare e trasmettere la pura fede ricevuta da Gesù Cristo attraverso gli Apostoli. Non può cambiarla, ma soltanto interpretarla adattandola ai tempi presenti.
1. Il dogma di infallibilità.
Il dogma dell'infallibilità Papale (o infallibilità pontificia) afferma che il Papa non può sbagliare quando insegna « ex cathedra » , ossia come dottore o pastore universale della Chiesa (episcopus servus servorum Dei): di conseguenza il dogma vale solo quando esercita il ministero petrino proclamando un nuovo dogma o definendo una dottrina in modo definitivo come rivelata [64] .
Il dogma d’infallibilità del Papa, fu proclamato da Papa Pio IX il 18 luglio 1870 durante il Concilio Vaticano I, nella costituzione dogmatica « La Pastor Aeternus » .
«Perciò Noi, mantenendoci fedeli alla tradizione ricevuta dai primordi della fede cristiana, per la gloria di Dio nostro Salvatore, per l'esaltazione della religione Cattolica e per la salvezza dei popoli cristiani, con l'approvazione del sacro Concilio proclamiamo e definiamo dogma rivelato da Dio che il Romano Pontefice, quando parla ex cathedra, cioè quando esercita il suo supremo ufficio di Pastore e di Dottore di tutti i cristiani, e in forza del suo supremo potere Apostolico definisce una dottrina circa la fede e i costumi, vincola tutta la Chiesa, per la divina assistenza a lui promessa nella persona del beato Pietro, gode di quell'infallibilità con cui il divino Redentore volle fosse corredata la sua Chiesa nel definire la dottrina intorno alla fede e ai costumi: pertanto tali definizioni del Romano Pontefice sono immutabili per se stesse, e non per il consenso della Chiesa. Se qualcuno quindi avrà la presunzione di opporsi a questa Nostra definizione, Dio non voglia!: sia anatema».
Nella costituzione « Pastor Aeternus » , il concilio Vaticano I ha definito due dogmi della Chiesa cattolica: il primato Papale e l'Infallibilità Papale.
2. Le fonti biblici del dogma.
Le fonti del dogma dell'infallibilità Papale risale ai tempi di Gesù Cristo. Le basi bibliche di questa dottrina si trovano nei Vangeli. Gesù diede a Pietro il potere di « legare e sciogliere »:
« E io ti dico: Tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia chiesa e le porte degli inferi non prevarranno contro di essa. A te darò le chiavi del regno dei cieli, e tutto ciò che legherai sulla terra sarà legato nei cieli, e tutto ciò che scioglierai sulla terra sarà sciolto nei cieli (M t 16,18-19)».
Gesù da a Pietro il compito di «pascere i suoi agnelli»:
«Quando ebbero mangiato, Gesù disse a Simon Pietro: Simone di Giovanni, mi ami tu più di costoro? Gli rispose: Certo, Signore, tu lo sai che ti amo. Gli disse: Pasci i miei agnelli (Gv 21,15)».
Gesù pregò per Pietro affinché la su fede non venisse meno per « confermare dei suoi fratelli nella fede » [65] :
«Simone, Simone, ecco satana vi ha cercato per vagliarvi come il grano; ma io ho pregato per te, che non venga meno la tua fede; e tu, una volta ravveduto, conferma i tuoi fratelli (Lc 22,31-32)».
3. La Chiesa è nel mondo, ma no del mondo.
La crisi presente nel mondo ha grande influenza nella Chiesa perché essa è nel mondo, ma non è del mondo. Questa consapevolezza dovrebbe aiutare il Popolo di Dio a proseguire sulla strada del Vangelo rischiando anche rifiuto da parte del mondo. Gesù ce lo ricorda:
«Se il mondo vi odia, sappiate che prima di voi ha odiato me. Se foste del mondo, il mondo amerebbe ciò che è suo; poiché invece non siete del mondo, ma io vi ho scelti dal mondo, per questo il mondo vi odia. Ricordatevi della parola che vi ho detto: Un servo non è più grande del suo padrone. Se hanno perseguitato me, perseguiteranno anche voi; se hanno osservato la mia parola, osserveranno anche la vostra. Ma tutto questo vi faranno a causa del mio nome, perché non conoscono colui che mi ha mandato ( Gv 15, 18-21)».
La Chiesa è nel mondo per dare la testimonianza delle fede, per aiutarlo nella conversione verso vero Dio. Invece notiamo che, le idee del mondo entrano nella Chiesa e la trasformano alla sua immagine. Sembra che non la Chiesa cambia il mondo, ma il mondo cambia essa. Miglior esempio è ambiguo comportamento di Papa Francesco ciò solleva numerosi interrogativi da parte dei cattolici sull'infallibilità dei successori di San Pietro.
Purtroppo, tanti dei cattolici sono scandalizzati, vedendo che Vicario di Cristo e successore di san Pietro, spesso, si comporta come lupo travestito con la pelle della pecora:
«Guardatevi dai falsi profeti che vengono a voi in veste di pecore, ma dentro son lupi rapaci (Mt 7,15)».
4. Il Papa è sempre infallibile?
Dobbiamo sapere che il Papa può sbagliare. Non è infallibile ogni volta che parla affacciandosi alla finestra o durante le udienze del mercoledì, neppure quando pubblica le encicliche. Non è infallibile ogni volta che esprime le proprie opinioni ciò è stato sottolineato in questo libro.
Il Papa è infallibile quando, come pastore universale della Chiesa, con «un atto definitivo proclama una dottrina riguardante la fede o la morale come rivelata da Dio.
Vorrei ricordare ancora una volta le parole di Papa Benedetto XVI pronunciate il 7 maggio 2005 durante la Santa Messa nella Basilica di san Giovanni in Laterano in occasione dell’insediamento della cattedrale del Vescovo di Roma:
« Il Papa non è un sovrano assoluto, il cui pensare e volere sono legge. Al contrario: il ministero del Papa è garanzia dell’obbedienza verso Cristo e verso la Sua Parola. Egli non deve proclamare le proprie idee, bensì vincolare costantemente se stesso e la Chiesa all’obbedienza verso la Parola di Dio , di fronte a tutti i tentativi di adattamento e di annacquamento, come di fronte ad ogni opportunismo. Lo fece Papa Giovanni Paolo II, quando, davanti a tutti i tentativi, apparentemente benevoli verso l’uomo, di fronte alle errate interpretazioni della libertà, sottolineò in modo inequivocabile l’inviolabilità dell’essere umano, l’inviolabilità della vita umana dal concepimento fino alla morte naturale. La libertà di uccidere non è una vera libertà, ma è una tirannia che riduce l’essere umano in schiavitù. Il Papa è consapevole di essere, nelle sue grandi decisioni, legato alla grande comunità della fede di tutti i tempi, alle interpretazioni vincolanti cresciute lungo il cammino pellegrinante della Chiesa. Così, il suo potere non sta al di sopra, ma è al servizio della Parola di Dio, e su di lui incombe la responsabilità di far sì che questa Parola continui a rimanere presente nella sua grandezza e a risuonare nella sua purezza, così che non venga fatta a pezzi dai continui cambiamenti delle mode» [66] .
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