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Cane Nero - Un Racconto Della Justice Security
Megan era ormai perduta, da qualche parte nell'Inferno.
L'ascensore arrivò al piano, proprio di fronte alla scrivania di Turk. L’uomo mise la mano sotto la scrivania e afferrò la sua Glock calibro 45 che era nascosta nella fondina. Poteva sparare perfettamente, da lì sotto, e ficcare un proiettile in bocca a chiunque fosse uscito da quell’ascensore.
Le porte si aprirono e Jessica uscì. Turk ritirò la mano dalla pistola. Guardò la donna fisso negli occhi.
"Ancora quegli incubi, Jess?" le chiese piano.
Jessica incontrò gli occhi di Turk, poi annuì. "Non so cosa fare, ormai.” rispose stancamente.
"Hmph - grugnì Turk - Potresti parlarne con Caleb." Caleb Mitchell era lo psichiatra del personale della Justice Security. Insieme all'ex medico dell'FBI Orval Eugene "chiamami Buddy" Bishop, Caleb aveva il suo ufficio e un reparto medico completamente funzionante al primo piano. Lì poteva eseguire quasi tutte le procedure mediche necessarie, a parte il trapianto di organi, senza mai lasciare l'edificio.
"Sai quanto sarebbe imbarazzante, per me?"
"Non è imbarazzante se può aiutarti."
Maledizione! pensò Jessica. Con solo sette parole, Turk aveva riassunto tutto il problema.
Turk osservò Jessica che si dirigeva alla sala operativa. Girò la testa verso l'ascensore, che si aprì di nuovo, e Dexter ne uscì. L'uomo sembra davvero devastato.
"’Giorno, Dexter.” lo salutò Turk.
Dexter lo salutò senza entusiasmo mentre continuava a camminare lungo il corridoio.
L'attenzione di Turk si rivolse alla porta delle scale. Entrò Louie.
"Buongiorno, fratello!" disse Turk.
"Nessun buongiorno, amico!" rispose Louie.
Turk lanciò un'occhiata all'uomo. "Ancora incubi?"
Louie annuì.
"Non sei il solo."
"Cosa intendi?"
"Anche Jessica e Dexter li hanno ancora. Dovreste andare tutti a parlare con Caleb. " Turk abbassò lo sguardo e mormorò: "Forse così potremo dimenticare tutti quello che è successo e tornare a una vita normale.”
Louie sbuffò e andò nella sala operativa.
L'ascensore si fermò ancora una volta e le porte si aprirono, facendo uscire Joey Justice e Misty Wilhite. Si tenevano per mano e camminavano vicini, sorridendosi teneramente. Erano fidanzati da una vita, ma non avevano ancora deciso di sposarsi. Turk salutò anche loro. "”Giorno, capi."
Entrambi guardarono Turk.
"Buongiorno, Turk!" disse Misty sorridendo con calore.
"Buongiorno, signor segretario. - disse Joey - Qualcosa di urgente?"
Turk avrebbe voluto parlargli degli incubi dei vari soci, ma si trattenne...per il momento. Magari glielo avrebbe detto più tardi.
“Nulla, capo. Forse nel pomeriggio verrò a scambiare qualche parola con lei. Devo rifletterci su."
Joey annuì. “Quando vuoi, Turk. Sai dove trovarmi."
Turk annuì in risposta. "Grazie, capo.”
Joey e Misty si diressero anche loro nella sala operativa.
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