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Galline Dalle Uova D'Oro
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Galline Dalle Uova D'Oro

Язык: Итальянский
Год издания: 2019
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La coscienza di Luciana si snebbia

Molte donne avrebbero pagato, come pagano in altre Romance Scams , ma Luciana comincia ad avvertire un piccolo campanello d’allarme, e chiede, chiede, chiede: la foto del bimbo investito, i suoi dati, i recapiti e le coordinate bancarie dell’ospedale a cui versare il bonifico.

Vincent un po’ si offende per la diffidenza. Glielo dice. Poi le spiega che l’ospedale non accetta le transazioni bancarie dall’Europa. L’unico modo per pagare è fare un versamento tramite Money transfert .

La nebbia nel cervello di Luciana si dirada e lei scrive una mail all’ambasciata di Abidjan dove chiede informazioni sul sedicente Vincent, fornisce il suo profilo Fb, e poco altro. Scopre che l’uomo è un impostore conosciuto dalla polizia in quanto fa parte di una banda specializzata in truffe sentimentali.

Il campanello d’allarme

Luciana comincia a sommare le informazioni in suo possesso. Il presunto Vincent si spaccia per francese poiché la Costa d’Avorio, ex colonia, ha il francese come lingua ufficiale. Lui non si è mai mosso da Abidjan, ed ha finto di recarvisi per poter ottenere in patria il versamento in denaro.

Luciana non gli manda il denaro, ed è brava ad accorgersi per tempo della truffa. La richiesta di soldi fa suonare il suo interiore campanello d’allarme. L’intuito e la ragione prevalgono sulle emozioni, e lo scammer perde la partita così laboriosamente giocata.

Ogni donna, ogni persona - alla richiesta di soldi - dovrebbe risvegliarsi dall’obnubilamento amoroso. Dovrebbe scattare una reazione automatica: Soldi = Risveglio!

Poi un bel vaffa al predone senza scrupoli. Ma non è certo facile lasciar crollare un sogno. Luciana piange per giorni, dopo aver sporto denuncia. Dice di essersi sentita una povera stupida, un’idiota.

«Lui ha usato una tale violenza psicologica - spiega Luciana durante un’intervista - da mettermi letteralmente in ginocchio. Si preoccupava persino di chiedermi se avevo riposato bene, se avevo mangiato e di com'era stata la mia giornata al lavoro ! È chiaro che se fossi stata lucida avrei dovuto capire che era impossibile che esistesse un uomo tanto gentile e garbato che si innamorasse di una come me, né bella, né giovane; ma purtroppo l’amore come si suol dire è cieco » [vi] .

Mary

La storia di Mary è raccontata da suo figlio Lucien. Brutta storia, ma con un lieto fine, se così si può dire quando si recuperano i propri soldi.

Mary ha appena compiuto 59 anni quando viene contattata da un marinaio americano che le fa gli auguri e le chiede l’amicizia. L’uomo dice di chiamarsi Michael Miller e di avere 53 anni.

Lei vive in Italia da un decennio. È di origine francese, ed è stata sposata con un giornalista italiano da cui ha divorziato. Ha un figlio Lucien, nato dal matrimonio, che insegna matematica alle scuole superiori e vive a Roma, come sua madre.

L’approccio di Michael avviene il giorno del suo compleanno. Lui le chiede l’amicizia, lei accetta. Lui le manda un enorme mazzo di rose rosse (in fotografia) con gli auguri in lingua inglese.

« Come hai passato il tuo compleanno? » gli chiede Michael il giorno seguente, in un italiano sgrammaticato.

« Bene! Sono stata a cena con i miei amici, ed abbiamo trascorso una bella serata. »

«Do you have a lot of friends? who do you like? I'm jealous.»

«Parli il francese? - chiede Mary - l’inglese lo conosco poco.»

« Avez vous beaucoup d'amis? Qui aimez-vous? je suis jaloux, » ripete ammettendo di aver tradotto la frase su google, e prosegue a conversare con il copia-incolla dalle traduzioni on line.

«Allora se usi google scegli pure la lingua italiana - lo esorta Mary - perché in francese mi viene l’impulso di correggerti gli errori.»

« Hai molti amici? chi ti piace? Io sono geloso. »

« Non dire sciocchezze! »

« Io non posso non pensare a te. Ho visto la tua foto un mese fa, ma sono timido e con il tuo compleanno ho trovato il coraggio di affacciarmi a te! »

« Davvero? » chiede Mary lusingata. « E cosa hai trovato di bello in me? Sono una donna normale. »

« Normale? Say normal is false . Dire Normale è falso. Tu sei bella. »

« Quanti anni hai detto di avere? »

« 53 anni, and you? »

« Ho compiuto 59 anni, sono più grande di te. Voi uomini cercate sempre ragazze giovani. Cosa ti attrae in una persona ormai stagionata? »

« La tua foto mi fa vedere una donna elegante, you're a beautiful woman . Mary non deve estimare male Mary. Guarda te con gli occhi dell’amore, come io ti vedo, e ti vedrai bellissima! »

« L’amore? Ma corri troppo! »

« Yes, io corro, ma seguo il mio cuore che corre prima di me! »

Dopo una settimana dal giorno del suo compleanno Mary ha la sensazione di conoscere Michael da molto tempo. Lui la contatta ogni giorno alla stessa ora, e si fa pressante con le richieste di corrisponderle amore. Dice frasi belle, e pur nel suo italiano approssimativo, le confessa di non aver mai provato sentimenti così travolgenti. Ha avuto altre storie, ma di poco conto, perché ha sempre creduto che per costruire un rapporto sincero doveva trovare l’anima gemella. Lui crede che Dio abbia creato una innamorata ideale per ogni essere che vive sulla terra, ed è fortunato chi riesce a trovarla e coronare il sogno.

Vivere insieme, maritarsi e giacere uniti uno con l’altra in un corpo solo; è questa la felicità umana. Non c’è niente di più bello!

Mary è inebriata da queste parole, dalle attenzioni di Michael, che la inonda di immagini con bellissimi paesaggi al tramonto, fiori, per lo più rose rosse, con la scritta « Je t’aime, » oppure « Je t’aime beaucoup, » o in alternativa a « I love you. »

Non gli manda stranamente fotografie di lui in altre pose o circostanze della sua quotidianità. Mary ha solo due immagini di Michael, una in primo piano ed un’altra a figura intera. Tutte e due le foto sono in divisa e mostrano un uomo piacente, con la fronte alta, lo sguardo fiero, ed un accenno di sorriso. Un po’ poco per innamorarsi. Tuttavia Mary è così rapita dalle frasi, le promesse, le allusioni ad una perfetta felicità sentimentale e sessuale, che non chiede di più. Condividere il sogno dell’anima gemella è ciò che anche lei desidera. Ci crede. Non vuole altro. Le parole di Michael sono una dose quotidiana di piacere, un’intuizione narrata e virtuale che è premessa al vero incontro, che avverrà presto. Lo vuole Michael, lo vuole Mary, specie dopo i messaggi di questo tipo:

« Darling mi manchi così tanto che sei diventata necessaria per la mia anima, per il mio cuore. Tu sei il giorno e la notte.

Per me tu sei il sole e la luna. Tu sei la mia regina. Mi manchi così tanto che i giorni che mi separano da te sono troppo lunghi e crudeli. Ah, come vorrei tagliare il nastro che scorre del tempo che ci separa prima del nostro incontro! Amami Mary! Rendimi felice e non tradire mail nostro sogno ! ».

Finalmente l’appuntamento, ma prima vado ad Abidjan!

Strane le coincidenze della vita, perché anche la storia di Mary passa dalla Costa D’Avorio. E guarda caso, proprio Abidjan è il posto dove deve recarsi Michael per concludere un affare. Lui intende congedarsi dai marine, e progetta di iniziare, con la sua liquidazione, un’attività export-import di diamanti.

In Costa D’Avorio si estraggono diamanti per un milione di carati all’anno! Allora Michael, che sta pianificando un futuro di affari e di successo, si recherà ad un appuntamento con un dirigente delle miniere che gli prospetterà i quantitativi di pietre preziose da esportare, i prezzi d’acquisto e quelli di vendita nei mercati europei.

La previsione è di guadagni enormi, tanto che il Marine ha messo insieme tutti i suoi risparmi per accumulare la cifra da dare come anticipo, allo scopo di iniziare l’attività export verso l’Europa. Lui ha tanti soldi da parte dato che guadagna più di ottomila dollari al mese. E il saldo contrattuale lo darà al dirigente delle miniere con la liquidazione del servizio militare.

Attenzione però! La parte più entusiasmante del progetto, narrato da Michael, è che il suo viaggio verso l’Europa avrà inizio dall’Italia, da Roma, dove lui si recherà per abbracciare Mary, e pianificare con lei il futuro; per coronare il sogno di un’unione felice, ed in prospettiva - perché no - anche convolare a nozze.

Trascorsa un’altra settimana di appuntamenti in chat, con le consuete affettuose attenzioni di Michael, arriva il momento della partenza per la Costa D’Avorio.

L’uomo la chiama appena arrivato ad Abidjan e le dice che il viaggio è andato bene. Si ritroveranno il giorno dopo per un nuovo incontro on line.

Trascorrono invece tre lunghi giorni e nessun segnale arriva da Michael. Mary si preoccupa, non sa a cosa attribuire questo silenzio. È in ansia. Poi finalmente riceve una chiamata dalla Costa D’Avorio. Chi la contatta è il medico di una clinica che l’avverte che Michael è grave. Lo hanno ricoverato dopo un’aggressione da parte di tre malviventi. Sta subendo un intervento alla milza. Michael stesso ha implorato il dottore di contattarla, perché prima di andare sotto i ferri, (ferito molto gravemente pover’uomo) ha pensato a Mary che stava in ansia, ed ha chiesto (immaginiamo con un fil di voce) di avvisare la sua donna.

Il dottore si dilunga un bel po’ a conversare con Mary (quasi a sembrare uno che abbia poco da fare) e conclude la sua telefonata annunciandole che probabilmente il giorno dopo, Michael stesso sarà in grado di telefonarle.

Mary preoccupatissima gli manda dei messaggi, senza esito. Poi il giorno dopo lo vede in una foto inviatale con lo smartphone. È gonfio in volto, ha un aspetto dolorante. L’intervento è andato bene lui spiega, parlando piano e con sofferenza. Gli hanno asportato la milza. Dovrà restare a riposo fino alla guarigione.

Le dice che gli aggressori gli hanno rapinato 90 mila dollari. Non ha più nulla fino a quando potrà prendere la sua liquidazione. Non ha nemmeno i soldi per pagare la clinica. Inoltre ha firmato il contratto con il dirigente della miniera e deve dare copertura ad un assegno versato a garanzia. Non vorrebbe per nessuna cosa al mondo chiedere aiuto a lei, ma è disperato!

Mary non capisce bene il perché lui sia andato in giro con tanti contanti e glielo chiede. Michael spiega che stava per depositarli in banca ad Abidjan, per coprire l’assegno di 50 mila dollari per l’anticipo del contratto di spedizione dei diamanti. Le spiega accorato la sua situazione e si tormenta perché sa che non è normale rivolgersi a lei per chiedere aiuto. Piuttosto preferirebbe morire, ma è angosciato! Deve trovare una soluzione perché se non copre la cifra dell’assegno l’affare sfuma e dovrà anche pagare una penale.

Il resto della storia come potete immaginare è purtroppo un impoverirsi della povera Mary a favore del farabutto, che non si chiama Michael, ma è un giovane africano componente di una banda specializzata in truffe al miele.

Il racconto di Lucien

« Mia madre aveva inviato a Michael, in Costa D’Avorio, diverse rimesse in denaro e per diversi motivi. Ha iniziato con 50 mila dollari con Western Union ‎ e Money Gram, perché era commossa per le gravi condizioni e l’aggressione subita dall’uomo di cui si era innamorata. Ha dato fondo a tutti i suoi risparmi per aiutarlo, anche perché lui le diceva che avrebbe restituito il prestito una volta ristabilitosi in salute.

Iniziate le spedizioni per la vendita dei diamanti sarebbe venuto personalmente a Roma a portarle l’assegno e dare avvio al loro futuro insieme. Ma di obblighi economici ne aveva tanti l’uomo in quel triste frangente. Si sa i costi della clinica, la riabilitazione, le spese di alloggio in hotel, e la seconda tranche societaria per l’import-export.

Mia madre - dice Lucien - per stare dietro alle continue richieste di quell’uomo che la convinceva con giustificazioni false, urgenti e inderogabili, ha persino venduto il suo appartamento. Quando ha capito di essere stata truffata è caduta in depressione. Triste e senza più risorse economiche si è tormentata tutti i giorni per essere stata una stupida che avrebbe dovuto accorgersi dell’imbroglio e chiedere consiglio. Ma non l’ha fatto.

Ho mandato mia madre in terapia per risollevarla dal suo disorientamento morale. Ma ferite così alla sua età sono difficili da rimarginare ».

Le provvidenziali ricevute di bonifici

Mary per fortuna ha conservato le ricevute di Western Union ‎ eMoney Gram . Inoltre ha mantenuto i contatti con il suo truffatore, mentre il figlio Lucien ha cercato informazioni tra gli amici giornalisti, ed è arrivato a consultare una filiale Interpol in cui un agente si è dato da fare con le indagini, ed ha fatto arrestare i componenti della banda.

Successivamente il ministero degli affari esteri ivoriano, una volta ricevuti i riscontri delle somme spedite, si è attivato per restituirle i soldi.

Tuttavia il dolore di Mary per essere stata così colpita nei sentimenti durerà ancora a lungo. Ogni tanto lei si sveglia di soprassalto la notte perché sogna che qualcuno le porta via una borsa piena di diamanti. Grida aiuto e vede un uomo in divisa da Marine che ride beffardo.

Mary si addolora ad ogni risveglio e ripensa a Michael. Lo immagina così come era nelle foto su cui tante volte si è soffermata. Quasi non riesce a credere che Michael non esiste; che le parole d’amore erano frasi scopiazzate da testi romantici, o inventati al momento per attirarla in una trappola sentimentale.

Il computer in casa sua è ora un attrezzo sempre spento, che lei non riesce nemmeno a spolverare senza provare disagio. Internet è un luogo di morte e sofferenza. Non vorrebbe entrare in un sito social per nessun motivo al mondo.

Silvia

La protagonista di questa storia non vuole dire il suo vero nome. È una giovane donna di 32 anni che nella primavera del 2016 riceve una richiesta di amicizia da un quarantenne francese, un bell’uomo che le dice di chiamarsi Henry Dupont. A lei diamo il nome di Silvia.

« Subito mi invia messaggi su Messenger - racconta Silvia - dicendomi che sono il suo tipo e che si è innamorato di me. Mi mette i cuoricini e i baci, mi scrive parole dolci. Io un po’ mi sento a disagio, perché il suo trasporto mi sembra eccessivo, dato che lo conosco appena. Anzi non lo conosco ma l’ho visto solo in un’immagine, che pur bella, non è per me molto significativa di chi sia questa persona.

Per un paio di giorni lo lascio perdere. Non voglio essere così invasa nella mia sfera privata da affettuosità non richieste.

Henry mi ricontatta spesso, io rispondo per educazione. Leggo le sue frasi amorevoli e nel frattempo penso che forse sto commettendo una scorrettezza nei confronti di Gianni, il mio compagno con cui ultimamente non vado molto d’accordo. Litighiamo per ogni sciocchezza e usciamo meno spesso.»

Ogni sera Henry si ripresenta on line, conversa con Silvia e le racconta la sua vita. Le dice di essere vedovo con due figli, un maschietto e una bambina. Poi tocca l’argomento molto triste della morte di sua moglie avvenuto già da alcuni anni. Le parla della sua solitudine, con due bambini piccoli da crescere senza la mamma. Le invia le toccanti foto dei piccoli insieme al loro papa (uomo triste e sconsolato!). Silvia correttamente lo informa di avere già un compagno e di non essere interessata ad altre storie, specie con persone che non conosce direttamente. Ma Henry non demorde, le manda ancora immagini con fiori, cuori palpitanti, pupazzetti affettuosi e frasi piene di tenerezza.

Silvia è prudente e lo si evince dalle sue parole. Non è certamente una donna abituata a prendere decisioni a cuor leggero. Se lo facesse si sentirebbe in colpa verso il suo compagno perché, pur vivendo una storia un po’ difficile, è consapevole lui non meriti di essere messo da parte.

Le resistenze della donna verso Henry sono efficaci, tuttavia l’interesse un po’ larvato dell’inizio aumenta in lei giorno dopo giorno. In fin dei conti è insolito sentirsi oggetto di tante attenzioni e affettuosità. C’è di che esserne lusingata.

Una sera Henry le scrive che il giorno dopo prenderà l’aereo per andare in Costa D’Avorio, dove la sua famiglia ha un’attività immobiliare. Silvia gli augura buon viaggio.

Per due giorni l’uomo non si fa vivo. Poi ricomincia a scriverle per passare un po’ di tempo con lei in chat. Le dice che quei momenti sono gli unici sereni della giornata. Lui non vive bene l’ambiente che lo circonda. Infatti non esce la sera, non frequenta nessuno e soprattutto non si fida perché il posto in cui si trova è pericoloso. Le strade sono percorse da donne di malaffare, rapinatori, scippatori.

Una sera le racconta di aver chattato con la figliola. Lei gli ha mandato un bacio scrivendo a grandi caratteri: “SMACK !”. Silvia si intenerisce e sorride. Gli dice che è bello avere dei bambini così affettuosi.

Dopo le rose e fiori attendiamoci l’evento nefasto

I contatti tra Henry e Silvia si interrompono per circa dieci giorni. Lei non lo cerca. Tutto sommato, a parte le lusinganti dichiarazioni d’amore, non è molto interessata a lui. O almeno non interessata al punto di cercarlo o farsi un cruccio della sua assenza.

Henry si fa risentire improvvisamente dicendole che lo hanno rapinato poco prima di rientrare a casa. Senza tanti preamboli le chiede un aiuto in denaro perché è rimasto a secco. Non ha nulla. Le racconta i dettagli della rapina a mano armata che ha subito da due malviventi. Con la paura di essere ucciso Henry ha dato loro tutto quello che aveva: il portafoglio, la carta di credito, l’orologio d’oro.

Silvia gli risponde di essere dispiaciuta. Henry insiste nel chiederle un invio di denaro. Lei non ha denaro e glielo dice, ma Henry prosegue a spiegare le sue tribolazioni. Dice di non avere nulla, neanche il minimo per mangiare. Silvia gli consiglia di fare una denuncia alle forze dell’ordine. Lui risponde di averla già fatta, ma che comunque si trova senza risorse. Solo lei può aiutarlo.

« No.» replica Silvia. « Non ho soldi da dare a nessuno. A malapena mi arrabatto con le mie spese! »

« Sei senza cuore! » inveisce l’uomo, « Mi servono i soldi per i miei figli! »

Allora lei passa a fare domande. Le comuni domande che verrebbero in mente ad ognuno di noi. Gli chiede dove sono i suoi parenti degli affari immobiliari. Vuole che lui le spieghi come mai i figli si trovano in costa D’Avorio e non in Francia.

Henry si altera, le dice che non ha capito niente di quello che le ha raccontato. Trova scuse alle sue contraddizioni. Poi abbassa i toni e le chiede ancora una cifra più bassa. Mille euro possono bastare. « Che mandi quello che può! Le ridarà ogni centesimo. »

Silvia interrompo il contatto. Amareggiata fa delle ricerche e scopre che si tratta di un truffatore.

Ci stava per cascare anche lei, ma in questo caso ha mantenuto sempre una buona dose di concretezza. Non si è lasciata incantare, un po’ per carattere, un po’ perché in fondo quell’uomo sconosciuto non l’ha mai convinta del tutto. Diciamo, per essere precisi, che il miele da pare di lui era finto, da parte di lei non c’è mai stato.

Daria

« È successo anche a me. Due mesi di lettere tenerissime e frasi dolci che ogni donna vorrebbe sentirsi dire. »

Così inizia il racconto di Daria che chiama losco individuo colui che l’ha truffata. Dice che pensava che queste cose capitassero ai vecchi pensionati o alle donnette ingenue e sole, e usa apposta frasi sprezzanti per definire i soggetti della vicenda, in quanto ha spregio per se stessa. Si sente una stupida senza scusanti, una donna misera e debole. Daria scrive la sua storia sul blog di Massimo Cappanera, lo psicologo clinico esperto di truffe sul web che invita le persone a raccontare cosa è loro accaduto per far sì che chi legge venga avvertito e non caschi nella stessa trappola . [vii]

Ho vissuto due mesi sospesa tra le nuvole

Marcello dice di essere italiano durante l’approccio con Daria. Ma si capisce da come si esprime che non lo è. Lei gli fa notare che non si esprime bene in italiano e lui si giustifica spiegando che è nato in Italia, ma sua madre è tedesca. È orfano di padre. Da bambino, alla morte del genitore, la madre si è trasferita in Inghilterra dove hanno vissuto per molti anni.

Daria parla molte lingue e gli dice di scegliere quale preferisce: spagnolo, inglese, tedesco.

« Sono vedovo, ed ho una figlia di dodici anni - spiega lui - e viaggio molto per affari internazionali. Porto con me la bambina e la baby sitter perché non mi piace lasciare mia figlia da sola. Siamo solo noi due al mondo.»

Al che Daria inizia a nutrire compassione e comprensione per quest’uomo vedovo con una dolce figlioletta sempre appresso.

« La mia base di lavoro e a Bristol - prosegue Marcello - ma gli affari mi portano dovunque. Faccio dei contratti di appalto alquanto onerosi. »

« È un lavoro impegnativo! », osserva Daria.

« Sì ma sono abituato al lavoro, ai viaggi. Mi sento soddisfatto di come vanno gli affari. L’unica cosa che manca nella mia vita è una donna che mi faccia perdere la testa. Ora sono contento perché l’ho trovata, ma la mia felicità sarà completa quando potrò abbracciarti. »

« Arriverà presto quel giorno? »

« Prima di quanto credi!», assicura Marcello con enfasi.

« Quando? »

« Odio parlare di cifre ma a te lo posso dire. Ho scelto l’appalto di 7,5 milioni al posto di quello da 12 perché il primo è più breve e possiamo vederci più presto. Non vedo l’ora di incontrarti. Tu così bella, amabile (l’uomo inizia ad elencare le sue doti e i sentimenti che prova per lei). Dolce Daria non faccio che pensare a te! »

Marcello prosegue a spiegarle il progetto del loro incontro che avverrà al rientro da un viaggio in nave a Cipro dove sta per andare per comprare l’attrezzatura che servirà alla costruzione di un ponte.

« Tutto fila meravigliosamente bene - racconta Daria - anche se c’è nelle sue parole qualche piccola contraddizione che però io, avendo decisamente scelto di appendere il cervello a un chiodo, non colgo. »

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