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Maternità: Dramma in quattro atti

Roberto Bracco
Maternità: Dramma in quattro atti
Rappresentato per la prima volta dalla Compagnia Tina Di Lorenzo – Flavio Andò al teatro Manzoni di Milano nel febbraio del 1903.
PERSONAGGI:La marchesa Claudia di Montefranco
Il marchese Alfredo di Montefranco
Maurizio Dorini
Il duca di Vigena
Rosalia
Teresa
Suor Filomena
Olghina
Filippo
Decio, domestico di Maurizio Dorini
Un servo del marchese di Montefranco
Tre bimbi
A Napoli, e presso Napoli.
ATTO PRIMO
Un salotto da celibe in casa di Maurizio Dorini. – Una porta in fondo. Una porta laterale. – Una finestra. – Alla porta in fondo, una pesante portiera a guisa di cortina.
SCENA I
OLGHINA, DECIO, la voce di MAURIZIOOlghina(entra dalla porta laterale con in capo il cappello, infilando le maniche dell'abito. Apre la finestra. Respira giocondamente.) Ah! Che bella giornata! (Tocca il bottone del campanello elettrico.)
La voce di MaurizioNon fare complimenti, Olghina. Comanda quello che vuoi.
OlghinaNon faccio complimenti, grazie!
Decio(entra dal fondo e si avvicina a lei.) Caffè nero? Caffè e latte? Cioccolata? Tè? Burro? Confettura?
Olghina(timida) Del caffè e latte e del burro.
Decio(esce.)
Olghina(siede presso un tavolino e aspetta.)
La voce di MaurizioOlghina, hai dimenticato i guanti.
OlghinaPortameli tu, se hai fatto il tuo bagno. Mi manderesti via senza salutarmi?
La voce di MaurizioNo, cara. Mi vesto e vengo.
Decio(ritorna. Porta e mette sul tavolino un vassoio con tutto l'occorrente.) Faccio io?
OlghinaFate voi.
Decio(servendo) Basta zucchero?
OlghinaBasta.
DecioBasta latte?
OlghinaBasta.
DecioBasta caffè?
OlghinaBasta.
Decio(indicando) Basta pane e burro?
OlghinaSì, basta.
DecioTutto a discrezione. Questi sono gli ordini che ho ricevuti.
Olghina(cerimoniosa) Troppa cortesia!.. (Chiamando) Maurizio!
La voce di MaurizioAmore mio!
OlghinaE tu, non pigli niente?
La voce di MaurizioA quest'ora, mai. Sarebbe come un veleno per il mio stomaco.
Decio(sottovoce) Fa colazione ogni giorno alle dodici precise. E alle dodici meno un minuto beve un bicchierino di aperitivo. Questa è la regola. Ah, lui è un orologio! Vi ci troverete benissimo. Tutto sta a capire le sue abitudini. Io mi ci trovo bene, perchè le ho capite. È vero che una cosa è fare il domestico e un'altra è fare… quello che fate voi. Ma siamo pagati tutti e due, e, se non lo accontentiamo…
OlghinaIo spero di accontentarlo. È così buono!
Decio(confidenzialmente) E poi le tratta ottimamente le donne. Nessuna si è mai lamentata.
OlghinaNe cambia spesso?
DecioNo.
OlghinaSi vede che è molto delicato.
DecioLe tratta, vi dico, come se fossero sua moglie.
OlghinaDifatti. Stanotte mi è parso proprio che avevo un marito. Ho potuto dormire tranquillamente.
DecioE quando ci si dorme sopra… tutto va bene.
La voce di MaurizioDecio! Decio! Prepara i manubri.
Decio(da un angolo della camera, prende i manubri, li porta nel mezzo e li spolvera.)
OlghinaA che servono?
DecioFa la ginnastica per riscaldarsi.
SCENA II
MAURIZIO, OLGHINA e DECIOMaurizio(entra dalla porta laterale fregandosi le mani. Cava di tasca un paio di guanti e li porge a Olghina.) I tuoi guanti.
OlghinaCome sei gentile!
MaurizioChi è che ha aperto quella finestra?
OlghinaIo.
Maurizio(rabbrividendo) No, bambina! Non lo fare più. Dopo il bagno freddo, una finestra spalancata è la morte. Chiudi, Decio! Chiudi.
Decio(esegue).
OlghinaScusami. Non sapevo.
Maurizio(cominciando le sue esercitazioni con i manubri) Mi permetti, eh?
Olghina(bevendo l'ultimo sorso) Ti prego.
MaurizioHo dei brividi addosso e bisogna che affretti la reazione, altrimenti mi busco un malanno. Già, è così: se non dormo le mie otto ore di sèguito, resto sconcertato. Sbarazza, Decio.
Decio(a Olghina) Basta zucchero? Basta caffè? Basta latte? Basta pane e burro?
OlghinaNon desidero altro. Sbarazzate.
Decio(esegue.)
Maurizio(a Decio che sta per uscire) Ehi! Alle dodici…
DecioColazione.
MaurizioAlle dodici meno un minuto…
DecioAperitivo. (Via dal fondo.)
(Un silenzio.)Maurizio(è tutto intento alle esercitazioni ginnastiche.)
OlghinaNe hai per un pezzo?
MaurizioAncora un poco. Ma tu parla pure.
OlghinaVolevo domandarti…
MaurizioDomanda, cara.
OlghinaSei stato contento di me?
MaurizioDiamine! Sono io che ti ho scelta. Sono io che ti ho pregata.
OlghinaTemevo che…
MaurizioMa no.
OlghinaHai detto di non aver dormito abbastanza.
MaurizioSu questo, ci accomoderemo.
OlghinaCerto.
MaurizioLa cosa che m'impensierisce un pochino è un'altra.
OlghinaDimmela subito.
MaurizioNoi non ci vediamo che tre volte la settimana…
OlghinaL'hai voluto tu.
MaurizioE così dev'essere. Per chi tocca la quarantina… la salute prima di tutto.
OlghinaE dunque?
MaurizioMa quando tu non sei occupata con me, probabilmente… non starai in ozio.
OlghinaSei geloso?
MaurizioNeanche per sogno. Senonchè, io vorrei sapere chi è… il mio collega. Con certe cose, non si scherza.
OlghinaQuando avrò la proposta di qualche altro, te ne informerò. E se egli non ti garba, non ne farò niente.
MaurizioQuesto significa essere una ragazza a modo.
OlghinaMa se è di tuo gusto, io concludo.
MaurizioPerfettamente!
OlghinaPerò… pensavo…
MaurizioTu pensavi? È un bel fenomeno!
OlghinaMettiamo che sarete in due.
MaurizioMettiamo che saremo in due.
OlghinaPotrà darsi il caso che io…
MaurizioChe tu?..
Olghina(con reticenza) Lo dicono tutti che somiglio a mia madre quando era giovane!
MaurizioBrava!
OlghinaMia madre, alla mia età… cominciò a far figliuoli.
Maurizio(lasciando d'un colpo i manubri, che cascano rumorosamente) Eh?!
OlghinaSe ne faccio uno io, chi sarà il padre?
MaurizioNessuno!
OlghinaCome nessuno?!
MaurizioMa che idee malinconiche adesso ti passano per la mente? Mi sentivo meglio, ed ecco che il sangue mi è affluito alla testa. Avrò l'emicrania tutta la giornata.
OlghinaNo, non temere. Io non sarei una di quelle che, col pretesto dei bimbi, si aggrappano agli uomini e diventano un empiastro. Non te ne darei mai dei fastidi.
(Pausa.)Maurizio(preoccupato) Non è questione di fastidi. (Mettendo a posto i manubri) Ciò che hai detto, bambina mia, è più serio che tu non creda, perchè, in sostanza, se quel caso si desse, non ci sarebbe nemmeno da seguire… l'impulso della propria coscienza! La paternità è un fatto così elastico, così indeterminabile!.. Come diavolo si potrebbe appurare la verità?
OlghinaAppunto. Hai ragione tu… Nessuno sarebbe il padre.
MaurizioSenti: visto che ci sono di queste probabilità, lasciamo andare. Meglio non vederci più.
OlghinaSei cattivo!
MaurizioSe fossi cattivo, farei il comodo mio! Invece, no. Io mi conosco. Con un tale pensiero nella testa, io non vivrei più in pace. Ne piglierei una malattia. Senza dire poi che diventerei… inabile a qualunque pratica galante! No no! Non ci dobbiamo più vedere.
OlghinaIo mi ci sono affezionata a te.
MaurizioDi già?!
OlghinaStiamo insieme da undici ore.
MaurizioHai l'affetto galoppante!
OlghinaE non voglio finirla. Tu mi tratti bene. Mi tratti come una signora… come una moglie… Sei contento di me… E piuttosto che finirla, preferisco di non prendere nessun altro.
MaurizioIo ti ringrazio del gentile pensiero, ma con questo non si rimedia che in parte.
OlghinaAl resto provvedo io.
Maurizio(con bontà) A che cosa vuoi provvedere, tu?
Olghina(dopo un istante di riflessione, con un po' di tristezza, decide) Allora… te lo prometto: cercherò… di non fare come mia madre.
MaurizioOra sì che possiamo intenderci. Sei veramente una ragazza garbata. Qui, qui, un bacetto, e a rivederci.
Olghina(gli dà un bacio.) A domani sera?
MaurizioA domani sera, carina.
Olghina(esce dal fondo.)Maurizio(toccandosi le tempie) Ahi, ahi, ahi! L'emicrania!.. Un poco di riposo mi gioverà. (Si stende sopra il canapè.)
SCENA III
MAURIZIO, DECIO, DONNA CLAUDIADecio(entra lemme lemme con la sua aria stupida.)
MaurizioNon disturbarmi, Decio. Ho l'emicrania. Finchè non viene il marchese di Montefranco, lasciami riposare.
DecioNon posso. Di là, ce n'è un'altra.
MaurizioCe n'è un'altra!?
DecioUn'altra donna. Per un punto non si sono incontrate tutte e due!
MaurizioE chi è?
DecioNon ha voluto dire il suo nome. Io intendevo di rimandarla, perchè sapevo che… essendoci stata quella lì… non c'era più speranza… di niente. Ma ha insistito.
MaurizioChe aspetto ha?
DecioBuono.
MaurizioChe vuol dire buono?
DecioBelloccia… elegante…
MaurizioUna cocotte?
Decio(filosoficamente) Chi lo sa! Le cocottes dalle signore io non le ho mai saputo distinguere.
MaurizioGiacchè ti sei preso l'incarico di annunziarla, la devo ricevere per forza. Falla passare.
Decio(via.)
Maurizio(tra sè) Santo cielo! Chi è che viene a seccarmi a quest'ora?
Claudia(entra dal fondo.)
Maurizio(scatta in piedi in un sussulto di meraviglia.) Voi, marchesa!
ClaudiaVi sembra strano che io vi faccia una visita?
Maurizio(confuso) Non lo nego… Mi sembra stranissimo… Io non ho mai sperato d'avere questo onore… E poi… alle undici del mattino… Non so… Non intendo… E vi chiedo perdono, marchesa… della mia… delle mie… dei miei…
ClaudiaDei vostri?..
MaurizioNo:… del mio imbarazzo, ecco. Accomodatevi, vi prego. Accomodatevi… Io sono mortificato di dovervi ricevere in questo disordine, in questo piccolo salotto… Se l'avessi saputo…
ClaudiaL'avreste fatto ingrandire?
MaurizioSì!.. cioè… forse… Scusatemi, marchesa, io sono emozionato!
ClaudiaMa non c'è di che. Calmatevi. Prendete fiato.
MaurizioNon vi è accaduto nulla di grave?
ClaudiaNulla, nulla. Non vedete che sono sorridente?
MaurizioLo vedo. Siete molto sorridente. E allora… io non mi spiego la vostra… preziosa… inaspettata… inverosimile presenza in casa mia. Certo, io sono un vostro antico e devoto servo, sono l'amico più intimo di vostro marito, ma sono anche…
ClaudiaUno scapolo.
MaurizioUno scapolo. È la verità.
ClaudiaE una signora che alle undici del mattino bussa alla porta di uno scapolo è una signora… Aiutatemi a dire…
MaurizioDite, dite voi.
ClaudiaÈ una signora… piuttosto bizzarra.
MaurizioE piuttosto imprudente, mi permetterei di aggiungere.
ClaudiaAggiungete senza cerimonie.
MaurizioImprudente, intendiamoci, dal punto di vista delle convenienze sociali. La marchesa di Montefranco è tale donna da costringere al rispetto i più audaci; e io sono tale uomo da rispettare…
Claudia… anche le signore che vengono a vedervi alle undici del mattino?
MaurizioMarchesa… una donna come voi è rispettabile a tutte le ore!
ClaudiaResta a sapere se a tutte le ore è rispettoso un uomo come voi.
MaurizioCertamente.
ClaudiaMi fa piacere di apprenderlo. E poichè avete di me e di voi questa magnifica opinione, io ne profitto e vi chiedo un po' di ospitalità. (Siede.)
Maurizio(sempre più confuso) Voi, marchesa di Montefranco, chiedete ospitalità a questo misero mortale?
ClaudiaVorreste… indorare la pillola della paura.
MaurizioIo non indoro niente.
ClaudiaMa che avete paura si vede ad occhio nudo.
MaurizioTutt'altro! Soltanto, io supplico la vostra cortesia di non tacermi più oltre il motivo per cui vi degnate di chiedermi ospitalità.
ClaudiaSe io fossi nei vostri panni, la concederei sùbito e illimitatamente. (Con grazia umoristica) È vero che voi siete rispettoso e io sono rispettabile; ma la rispettabilità d'una donna non è che un pallone di carta. Un vento lo dirige di là, un altro lo dirige di qua… Poi, a un tratto, si brucia in aria o si sgonfia e… cade dove meno lo credete.
Maurizio(sudando freddo e impappinandosi) Marchesa!..
ClaudiaDio buono, non vi turbate di nuovo. Vi pare forse che la caduta sia imminente?
MaurizioMarchesa!..
ClaudiaParola d'onore, se tutti i mariti avessero degli amici intimi come voi, le povere mogli mi farebbero pietà! Ma rassicuratevi. Il pallone di carta è ancora gonfio. È ancora su. Non sono qui per offrirvi la mia mano… sinistra.
MaurizioNe ho la profonda convinzione.
ClaudiaIo sono qui, a quest'ora, esclusivamente perchè so che a quest'ora, di solito, ci viene mio marito.
MaurizioE appunto perciò mi par di essere sui carboni ardenti. È indiscutibile che se egli vi trova in casa mia, sarà un fatto orribile! Io non saprò come regolarmi, non saprò come salvarvi…
ClaudiaSiete d'una inesperienza commovente! Quando verrà lui, io mi nasconderò. Si capisce.
MaurizioVi nasconderete?!
ClaudiaE ascolterò, dalla prima all'ultima parola, la vostra conversazione.
Maurizio(cominciando a raccapezzarsi) Ah!.. Questo è il vostro progetto?
ClaudiaVoi siete il confidente di mio marito. Egli è con voi come con un fratello. Vi racconta tutto. Vi fa i suoi sfoghi. Vi rivela quel che pensa, quel che sente, quel che desidera, quel che vuole, quel che gli passa pel capo anche fugacemente, quel che per la pigrizia della sua coscienza non rivelerebbe forse neppure a sè stesso; ed io, nascondendomi dietro un uscio di casa vostra quando egli è qui, apprenderò tutto ciò che non potrei apprendere altrimenti. Nè più, nè meno. Che ve ne pare?
MaurizioUn agguato!
ClaudiaUn po' di fotografia istantanea che una moglie applica al cervello di suo marito. Il congegno è nuovo, semplice, carino, e di successo sicuro.
MaurizioCi vorrebbe poco a guastarlo, per altro.
ClaudiaLo so. Basterebbe che avvertiste in tempo il vostro amico, dicendogli: «Attento che tua moglie è qui; è dietro quell'uscio, ti ascolta…» Ma voi non glielo direte.
MaurizioIo glielo dirò!
ClaudiaE avrete poi il modo di provare positivamente che la mia venuta in casa vostra non sia stata un'imprudenza di amante? La vostra denunzia parrebbe un espediente trovato con soverchia furberia per iscansare l'eventuale pericolo della scoperta; e ogni sforzo per dimostrargli la verità parrebbe, viceversa, artificio e menzogna. Voi compromettereste me, io comprometterei voi, e tutt'e due comprometteremmo lui. E vi avverto che ci metterei tutta la mia buona volontà a compromettervi per vendicarmi della vostra denunzia.
MaurizioSicchè?
ClaudiaO passare per il mio amante senza esserlo e subire tutte le conseguenze della compromissione, o rassegnarvi, almeno per una volta, a essere più amico mio che di mio marito.
MaurizioO la borsa o la vita?!
ClaudiaPrecisamente.
MaurizioMa passare per il vostro amante… senza nemmeno esserlo, sarebbe d'una gravità eccezionale!
ClaudiaPettegolezzi, responsabilità, duelli, processi! E, per giunta, una figura alquanto odiosa al cospetto della società…
MaurizioAlquanto ridicola al cospetto mio!
ClaudiaScegliete.
MaurizioSarò il vostro complice, marchesa!
ClaudiaE farete una buona azione.
Maurizio(tentando ancora di cavarsi d'impaccio) Credo, nondimeno, che la mia complicità non approderà a niente. La vostra fantasia di moglie diffidente immagina chi sa quali conversazioni sovversive fra me e lui. Sì, di tanto in tanto, è possibile che egli mi faccia delle confidenze, che mi chieda o mi dia dei consigli, che mi apra l'animo suo; ma dai nostri colloqui non vengono mai fuori rivelazioni o indizi di cui voi, che avete molto spirito e poche rosee illusioni, vi potreste meravigliare o dolere. D'altronde, stamane egli potrebbe parlarmi di cavalli, di automobili, dei sospetti che desta al baccarat la vena di Mario Gorlini; potrebbe parlarmi, non so, di tutto, fuorchè di ciò che v'interessa, fuorchè di ciò che è oggetto dei vostri dubbi: e in tal caso io avrei tradito l'amicizia senza neanche la soddisfazione d'avervi reso un servigio. Via, marchesa, rinunziate.
ClaudiaMio carissimo amico di mio marito, se i miei calcoli non sono sbagliati, egli, stamane, non vi parlerà nè di cavalli, nè di automobili, nè di baccarat. Vedrete. L'uomo più scaltro è sempre un po' un fantoccio nelle mani d'una donna, sia pur essa la più ingenua. Io non sono ingenua, e mio marito non è scaltro. È convinto di esserlo, ma non lo è. Confondere lo scetticismo con la scaltrezza è un errore. Io ho dato la corda al mio fantoccio, e, per oggi, egli non vi parlerà di cose futili. Del resto, gliel'ho data senza nessuna maligna premeditazione. Ho compiuto, anzi, un mio dovere, annunziandogli un fatto molto serio e, per me, anche molto bello! Il suo contegno mi ha paralizzata. Ho sentito il bisogno di conoscere tutto il suo pensiero. Ne ho sentito il diritto. Tra breve, lo conoscerò. E non c'è altro.
MaurizioTutto questo, marchesa, è d'una solennità che m'impensierisce, che mi sconvolge.
ClaudiaIo vi assicuro, mio buon Maurizio, che, mentre vi parlo, nessuna donna è più felice di me.
MaurizioIo parteciperei volentieri alla vostra felicità se mi fosse consentito di non trovarmi qui, vicino a voi.
ClaudiaCredete dunque proprio che stia per cascare il mondo?
MaurizioIl mondo, no; ma una tegola sul mio capo, sì. Io ne ho il presentimento.
Claudia(alzandosi) Guardatemi in faccia e avrete invece il presentimento più lieto che si possa avere.
MaurizioMa è permesso almeno di saper la ragione della vostra insuperabile felicità?
Claudia(con gli occhi pieni di luce) Una ragione grande grande grande!
MaurizioChe non volete dirmi?
ClaudiaVe la dirà lui, non dubitate.
Maurizio(sobbalzando) A proposito!.. Egli può capitarci addosso da un momento all'altro. Entra, spesso, senza farsi annunziare. Per carità, marchesa, non ci lasciamo sorprendere! Avete definitivamente deciso di aspettarlo?
ClaudiaNe dubitate ancora?
MaurizioEbbene, se siete irremovibile, nascondetevi subito, e che Dio mi protegga!
Claudia… Dove mi nasconderò?
Maurizio(indicando l'uscio laterale) Qui, qui…
Claudia(prima di aprire, maliziosamente) Che camera è questa?
Maurizio(imbarazzatissimo) Marchesa, è la mia camera… da letto. Ne sono dolente, ma è così. È la sola che sia attigua al mio salotto.
ClaudiaMeglio! È la camera più compromettente. Ciò mi garantisce la vostra complicità. (Apre. Guarda.) Camera da letto, per due?
MaurizioIo… di notte… ho l'abitudine di…
ClaudiaDi raddoppiarvi?
MaurizioPress'a poco, marchesa.
ClaudiaMeraviglioso!
MaurizioMah!
Claudia(uscendo) Vi raccomando, Maurizio. Lasciatelo parlare.
MaurizioIo ne piglio una malattia!
Claudia(chiude.)
SCENA IV
MAURIZIO, DECIO, indi ALFREDOMaurizio(in grande orgasmo, tocca, due, tre, quattro volte urgentemente, il bottone del campanello elettrico.)
Decio(entrando, assume il suo aspetto di servo esperto.)
MaurizioDecio… la signora di poco fa se n'è andata.
DecioDiciamo così, la seconda signora.
MaurizioLa seconda signora.
DecioIo, non l'ho vista uscire.
MaurizioPerchè sei uno stordito. (Martellando le parole) Se ne è andata!
Decio(ride) Eh eh eh!
MaurizioNon ridere quando ti do degli ordini.
DecioSe ne è andata.
MaurizioSe viene il marchese di Montefranco, può entrare liberamente come al solito.
DecioIl marchese è venuto un minuto fa.
Maurizio(spaventato) Santi numi! E che gli hai detto?
DecioL'ho pregato di aspettare un momento.
MaurizioNon gli hai detto altro?
DecioNon una parola di più. Conosco i miei doveri.
MaurizioVa! Presto! Chiamalo! Presto, Decio! Muoviti! Muoviti!
Decio(esce correndo.)
MaurizioIo ne piglio una malattia!
Alfredo(entrando) Come?!.. Sei solo?
MaurizioO perchè non dovrei essere solo?
AlfredoIl tuo servo mi ha fatto aspettare.
MaurizioTi domando mille scuse. È stato un equivoco.
AlfredoEgli aveva una certa faccia!
Maurizio(accalorandosi) Ma che faccia si è permesso di avere quell'animale!?
AlfredoLa faccia del servo di un padrone che è in buona compagnia.
MaurizioIo mi meraviglio di te che stai a guardare la faccia del mio servo! Quell'uomo è un bugiardo.
AlfredoSe non ha parlato!
MaurizioÈ un bugiardo sopra tutto quando tace. Io non ero nè in buona nè in cattiva compagnia. E ti prego di credermi. Domando e dico: perchè non dovrei essere solo?
AlfredoMa finiscila. Avevo creduto che non ti fossi ancora liberato dalla piccola Olga.
Maurizio(rasserenandosi) Ah! Dalla piccola Olga?.. Difatti…
AlfredoMa guarda che gesuita! Ci scommetto che per non farmela incontrare l'hai mandata via, alla chetichella, per la porta di servizio!
MaurizioÈ probabile.
AlfredoCome se io poi non fossi al corrente di tutto! Era… il primo turno del nuovo abbonamento. Lunedì, mercoledì e venerdì. Oh! Hai fatto un buon contratto. Olghina è un'oca, ma ha delle attrattive. Poco sfruttata, salute eccellente…
MaurizioOttima salute, questo sì.
AlfredoIeri sera mi fece ridere tanto Elvira Melfi, con cui Olghina si era consigliata. Già, il salotto della Melfi, è diventato divertentissimo: una specie di Borsa in cui…
Maurizio(dando un'occhiata alla porta a destra e interrompendo vivamente) Hai visto il risultato della gara Parigi-Vienna? Il trionfo delle Mercedes! Ma le Panhard si sono battute bene! Io, per me, sono sempre per le Panhard. È vero che non possederò mai un'automobile, perchè l'automobile è decisamente il meno igienico dei veicoli. Chi ci sta dentro non ha come respirare. Chi non ci sta dentro ne è investito. L'uno crepa d'asfissia, l'altro si rompe la nuca, quando non se la rompono l'uno e l'altro. Tutto ciò non è igienico… Ma non importa. Io sono per le Panhard. Se mi si condanna ad andare in un'automobile, io vado in una Panhard. È inutile! La sento così. Le corse non provano niente. Mi dirai: la velocità. Per conto mio, potrei rispondere: io della velocità me ne impipo. Ma comprendo che i miei gusti non fanno legge! E neppure l'igiene fa legge! La migliore igiene, del resto, è quella di scomodarsi il meno possibile. La questione della velocità è ritenuta di primaria importanza? Ebbene, ragioniamone un po'!..
AlfredoMa che diamine hai con le automobili?
MaurizioNo, volevo assodare che…
AlfredoMi sembri uno scimunito, stamane. Il nuovo abbonamento ti ha dato alla testa. Si vede che invecchi. Lascia stare le automobili, e dammi retta perchè ho da parlarti di cose molto… stabili.
Maurizio(paurosamente) Parla, parla.
AlfredoDunque…
MaurizioScusa però una breve sospensiva per soddisfare una curiosità. Com'è andata ieri sera la partita? Che giuoco ha fatto quel buon Gorlini? Bada che io sono uno di quelli che lo manderebbero diritto in Corte d'Assise. Mi dirai: la fortuna! Nix! Altro che fortuna! S'intende che avrà guadagnato anche iersera, e tu sarai stato una delle vittime…
AlfredoMa no, ma no, non ci stetti ieri sera al club. Fui sequestrato dalla Melfi, e capirai…
Maurizio(sùbito, levando la voce) Io sono uno di quelli che lo manderebbero diritto in Corte d'Assise. Abbi pazienza: come mi spieghi…
Alfredo(interrompendo) Vuoi sentire sì o no ciò che ho da dirti?
MaurizioSono qui per ascoltarti!
AlfredoE cerca di essere chiaroveggente come eri prima di fare il nuovo contratto, perchè è probabile che tu debba un po' aiutarmi. (Siede.)